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lunedì 17 giugno 2013

Un dizionario razzista per Cécile Kyenge

"Se lo Stato italiano le dà i soldi si compri un dizionarietto, e scoprirà che meticcio significa persona nata da genitore di razze (etnie) diverse". Questo l'incipit dell'editoriale contro Cécile Kyenge e lo ius soli che Giovanni Sartori - il "politolo" che per le sue posizioni in materia di immigrazione ha trovato consensi anche in siti neonazisti come quello di Storm Front - scrive oggi sul Corriere della Sera . Per l'articolo completo rinviamo a Giornalettissimo // Immagine: Wangechi Mutu, Primary syphilitic ulcers of the cervix (2005) // Alcuni articoli correlati  in Marginalia :Chi ha paura della donna nera ?, L'integrazione è un campo di battaglia, Cécile Kyenge e lo stupro

domenica 7 aprile 2013

mercoledì 25 maggio 2011

Le forme del dominio

Le forme del dominio. Razzismo e sessismo tra passato e presente, è il titolo della discussione che si terrà dopodomani (27 maggio 2011 - ore 18), presso la Libreria delle Moline (via delle Moline 3/a - Bologna) a partire dal volume di Alberto Burgio Nonostante Auschwitz. Il "ritorno" del razzismo in Europa (DeriveApprodi, 2010). Interventi di Vincenza Perilli (Razzismo e sessismo) e Mauro Raspanti (Razza, razzismo e neorazzismo). Seguirà dibattito con l'autore.


martedì 17 maggio 2011

Le forme del dominio. Razzismo e sessismo tra passato e presente

Le forme del dominio. Razzismo e sessismo tra passato e presente, è il titolo della discussione che si terrà venerdì prossimo (27 maggio 2011 - ore 18), presso la Libreria delle Moline (via delle Moline 3/a - Bologna) a partire dal volume di Alberto Burgio Nonostante Auschwitz. Il "ritorno" del razzismo in Europa (DeriveApprodi, 2010). Interventi di Vincenza Perilli (Razzismo e sessismo) e Mauro Raspanti (Razza, razzismo e neorazzismo). Seguirà dibattito con l'autore.

sabato 7 maggio 2011

Quando contro i migranti si invoca anche Hitler

Mentre ci accingevamo a postare una breve nota in ricordo di Mabruka, suicida nel Cie di Ponte Galeria a Roma tre anni fa, ci è giunta segnalazione di un video che documenta uno dei tanti inquietanti episodi di razzismo "diffuso" (o "popolare") in Italia. Il titolo del video è Controllori di razza. Guardatelo, tenendo conto, beninteso, che tali episodi esistono (e si moltiplicano), perché leggittimati da una certa pratica politica e istituzionale.

(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:

Cie: rivolte, stupri, fughe e processi
Clandestini: licenza d'uccidere
Cie low cost
In nome del burqa: storie di ordinario razzismo
Prima le donne e i bambini (con riserva)
Stupri non denunciabili
Sui Cie e sulle ragioni economiche delle complicità
Nei Cie si stupra
Storia di un'ex-colonizzata ...
Donne migranti, rivolte e tentativi di stupro nei Cie
I Cie "hotel di lusso" per migranti
Vivre libre ou mourir. Per Mabruka, suicida in un Cie
Un'altra Rosa Parks

domenica 3 aprile 2011

Le foto "private" di Eva Braun


Proprio qualche giorno fa avevamo ricordato un vecchio articolo, L'innocenza di Eva, un testo che a partire dal caso limite del nazismo tentava di aprire qualche pista di riflessione sull'intersezione di sessismo e razzismo e sui rischi dell'amalgama , della confusione o della semplice giustapposizione dei due sistemi. In questa prima (e faticosa) ricognizione la critica della presunta "innocenza degli oppressi" ci era sembrata una questione cruciale. Raccontavamo del finto scoop della rivista femminista tedesca Emma che nel 1992 aveva annunciato la scoperta dei diari segreti di Eva Braun in cui la compagna di Hitler rivelava la sua "tacita opposizione al nazismo e la sua condanna del razzismo e sessismo quotidiani", e a partire dalle reazioni delle lettrici della rivista ci chiedevamo: "Quali culture, quali pregiudizi, quali schemi hanno fatto sì che si credesse che delle femministe, o presunte tali, proponessero un vistoso falso come rivelazione di una segreta e consolante verità?". Questa domanda ci è tornata in mente leggendo alcuni commenti nel web in seguito alla recente pubblicazione di alcune foto private e finora inedite di Eva Braun. C'è chi le trova "belle" o "divertenti", chi sottolinea come Eva Braun sia proprio come tutte le altre ragazze che tengono appeso al muro il ritratto del "fidanzato", chi la trova "simpatica" o "carina" e intuisce dalle foto "l'amore che provava per il suo uomo". Da parte nostra le troviamo tremende. E' terribile pensare che mentre i due "innamorati" si divertivano sul lago e in allegre riunioni con gerarchi nazisti e consorti, c'era chi moriva nei lager. Ci morivano anche i neri, come quello "imitato" nella foto qui sopra dalla compagna di Hitler, vestita da uomo e con la faccia ben annerita. La foto è datata 1937 ed è stata scattata durante una piacevole (presumiamo) serata in compagnia a casa della coppia, in cui Eva Braun "imita", per il divertimento di tutti/e, l'attore Al Jolson che nel film The Jazz Singer (molto noto all'epoca), aveva recitato a sua volta con la faccia annerita (cosa consueta all'epoca e in talune circostanze anche oggi)  nel ruolo di un afro-americano. L' ironia (amara e "doppia") è che Al Jolson era ebreo.

mercoledì 30 marzo 2011

R/esistenze a ... Salò

Del volume curato da Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi - R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista - avevamo già parlato qui in Marginalia in occasione del suo arrivo in libreria lo scorso anno (oltre ad aver partecipato ad una delle sue belle presentazioni/discussioni, ovvero quella organizzata all'interno dell'edizione 2010 del Festival delle Culture antifasciste. Ritorniamo sul volume, brevemente, per segnalare che il primo aprile, alle ore 21, ci sarà una nuova presentazione del libro, organizzata dalla sezione Anpi locale, presso il Centro Sociale Due Pini di Salò (non è un pesce d'aprile) .

lunedì 17 gennaio 2011

New Dangerous Liaisons

New Dangerous Liaisons. Discourses on Europe and Love in the Twentieth Century, è un recente volume a cura di Luisa Passerini, Liliana Ellena e Alexander C.T. Geppert. Il libro indaga il ruolo svolto da ciò che definiamo "amore" (e/o dai "discorsi" su ...) nella costruzione dell'identità europea (della "Europeanness") nel ventesimo secolo, sia nella stessa Europa (ad esempio durante il nazismo) che nei contesti coloniali (nel sito dell'editore - Berghahn Books - per intanto trovate l'indice). E' uno dei volumi che vorremmo assolutamente trovare il tempo di leggere in questo 2011 ...

venerdì 10 settembre 2010

Roghi made in Usa

Infine il pastore cristiano Terry Jones - che aveva annunciato un Burn a Koran Day per l'11 settembre e lanciato un ultimatum per lo spostamento della moschea lontano da Ground Zero - ha fatto marcia indietro. Sembra sia stato decisivo il discorso di Barack Obama in cui l'annunciato rogo del Corano è definito un "regalo per Al Qaida ... che metterebbe a repentaglio le truppe americane in Iraq e Afghanistan". Il reverendo deve essere stato colpito al cuore dalla retorica patriottica del presidente, indubbiamente più efficace della condanna della Cei (che ha fatto ricorso all'abusato paragone con il nazifascismo: "come i nazisti con il Talmud"). Intanto in Afghanistan si scopre che nelle truppe americane era attivo un kill team - capeggiato da un certo Calvin Gibbs che si vantava di averla fatta franca in Iraq dove aveva fatto qualcosa di simile-, gruppo che si dilettava ad uccidere civili a casaccio, per puro divertimento collezionando come trofei foto con i cadaveri e/o dita delle vittime ...



venerdì 25 giugno 2010

Nazi sessismo e arte

Una Minnie nuda e sexy (?) sovrastata da una svastica gigante è l'ultima trovata "creativa" di una galleria d'arte per pubblicizzare la mostra Abnormal nudes ... . Rinvio a Staffetta, del Nodo sociale antifascista, per le doverose considerazioni ... Chiedo a quanti/e ritengono, come già in altre occasioni, che il messaggio/linguaggio artistico è ironico e/o di "rottura", di astenersi dal commentare.

giovedì 27 maggio 2010

R/esistenze lesbiche al Festival delle Culture antifasciste

Sabato 29 maggio, alle ore 17, nell'ambito dell'edizione 2010 del Festival sociale delle culture antifasciste (che parte domani, per il programma completo e tutte le info pratiche rinvio al sito Fest Antifa), si terrà il primo degli incontri di Queering antifa. Iniziative Lgbtiq nel Festival sociale delle culture antifasciste, promosso da Laboratorio Smaschieramenti, Antagonismogay e Facciamo Breccia. In questo primo appuntamento Renato Busarello, Luki Massa e Vincenza Perilli presenteranno il volume R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista, a cura di Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi. Saranno presenti le curatrici Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi. Il libro sul quale verterà il dialogo con Guazzo, Rieder e Scuderi è frutto di un lavoro corale sulle pochi fonti e testimonianze sulla storia lesbica durante i nazifascismi europei. Si tratta di una raccolta di contributi di note storiche europee del lesbismo ( fra cui Claudia Schoppmann, Ilse Kokula e Marie-Jo Bonnet ) nella quale è compresa anche Raquel Osborne, che si è occupata del franchismo spagnolo e della censura e repressione del lesbismo nelle carceri franchiste. Lo scambio di idee e materiali via web ha reso possibile un confronto a distanza fra studiose, in particolare sulla tematica della dei rapporti lesbici e della loro rimozione all'interno dei lager. La barra su r/esistenze indica come per le lesbiche la stessa esistenza possa essere considerata una forma di resistenza ( all'eterosessualità obbligatoria, alla cancellazione di sé e delle proprie passioni ), ancor più in periodi di forzata normalizzazione di tutte le donne come furono quelli dei fascismi europei. Tuttavia, la Resistenza che trova spazio nel libro è anche quella esplicitamente politica di lesbiche che combatterono con coraggio, consapevolezza e determinazione le dittature di Hitler, Mussolini e Franco; fra queste, oltre alle già note Claude Cahun e Frieda Belinfante, ricordiamo Mopsa Sternheim, alla quale è dedicato un saggio monografico di Ines Rieder. Di questo volume avevamo già dato, qualche mese fa, un'anticipazione, ma per maggiori info rinvio al sito di R/esistenze lesbiche.

giovedì 25 marzo 2010

R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista

Un'anticipazione: tra qualche giorno sarà in libreria R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista (a cura di Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi, Ombre Corte 2010). Il volume presenta contributi, alcuni ancora inediti, di note studiose del lesbismo e delle esistenze e resistenze lesbiche durante/al nazifascismo (oltre ai saggi delle curatrici, possiamo leggere quelli di Claudia Schoppmann, Ilse Kokula, Marie Jo-Bonnet, Raquel Osborne), contributi che offrono un quadro variegato delle diverse forme in cui si espresse la r/esistenza lesbica, durante il nazifascismo, tentando anche di colmare certi vuoti ancora presenti nella storiografia, come ad esempio la questione della partecipazione di lesbiche alla Resistenza. Scrivono infatti le curatrici "Restiamo tuttora convinte che, sebbene niente sia stato “trovato” e/o “scritto”, ciò non significa che non siano esistite lesbiche combattenti in varie unità partigiane europee". In un contesto in cui "la ricerca storica europea appare ancora fortemente condizionata da istanze maschili-bianche e le reti accademiche non sembrano certo distinguersi nell'investire sensibilità ed energie sulla storia dei soggetti 'altri' quali le lesbiche sono indubbiamente", i saggi presentati in questo volume assumono una rilevanza particolare nel panorama storiografico attuale e, soprattutto, contribuiranno sicuramente a modificarne e arricchirne orientamenti e approcci, offrendo anche stimoli per nuove e future ricerche

(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:

La prostituzione forzata nei lager nazisti in mostra
Donne e lesbiche negli anni del nazifascismo
R-esistenze femministe
Femminismi e nazismo
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mercoledì 27 gennaio 2010

Ricordando le donne uccise per il pane dai fascisti e dai nazisti e le donne rinchiuse nei CIE ...

Ricevo (anche come prolungamento di uno scambio di vedute, grazie a Rho) un documento dal titolo "27 Gennaio Giornata della Memoria. Per costruire un futuro di diritti rispettati" del Comitato Madri per Roma Città Aperta, che oggi indicono un presidio a Roma (Ponte dell’Industria via di Porto Fluviale, zona ostiense, h. 15): "Attraversiamo quotidianamente la nostra città e ci rendiamo conto di quanto questa sia ricca di segni e simboli, più o meno nascosti, che parlano della sua storia e delle sue trasformazioni. Il cambiamento, del resto, è elemento centrale di una società viva. La costruzione di un percorso storico, la continua revisione degli elementi e la loro discussione in ambiti collettivi sono uno degli antidoti alle possibili manipolazioni; la memoria diviene elemento costitutivo del ragionare il presente e immaginare il futuro in una continua dialettica. Il 27 gennaio è il giorno della memoria della Shoah e può essere giorno di riflessione. A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere che "ogni straniero è nemico". Per lo più questa convinzione è solo latente e non è sistema di pensiero. Ma quando il pensiero inespresso diventa premessa di un sillogismo, allora, al termine della catena, c´è il Lager. Questo è successo in Italia nel 1938 con le leggi razziali, questo è successo con i campi di sterminio nazisti ma questo può succedere se il sillogismo viene riproposto oggi. "Tutti gli stranieri sono nemici. I nemici vanno soppressi. Tutti gli stranieri vanno soppressi." Noi Madri per Roma Città Aperta riteniamo che proprio nel ricordare la storia dei campi di sterminio avvertiamo un sinistro segnale di pericolo. Risentiamo oggi quel sinistro segnale in ciò che ha provocato atti di violenza contro rom, sinti e cittadini italiani di origine straniera. Lo risentiamo nel clima d´intolleranza verso gruppi etnici o sociali non dominanti e vulnerabili e nella criminalizzazione dell´immigrazione irregolare. Lo risentiamo nei dispositivi che incidono lo stigma sociale anche sui corpi degli "altri": schedature e impronte digitali "etniche" in fondo sono l´equivalente funzionale della stella gialla. Lo risentiamo nella creazione dei Centri di Identificazione e di Espulsione, dove la marchiatura simbolica vale a differenziare e separare i corpi proliferanti e minacciosi da quelli "normali" [continua in Madrixromacittaaperta]
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sabato 23 gennaio 2010

La prostituzione forzata nei lager nazisti in mostra

In molte mi hanno segnalato (ma ne avevo del resto anche letto in diversi blog e siti) della mostra che si apre oggi (e andrà avanti fino al 14 febbraio) presso il Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma: Sex-Zwangsarbeit in NS-Konzentrationslagern (La Prostituzione forzata nei lager nazisti). Organizzata da Be Free (Cooperativa Sociale contro tratta, violenze e discriminazioni), la mostra (creata dal gruppo viennese "Die Aussteller" e alcune ricercatrici della Universität der Künste di Berlino) viene presentata nei lanci di stampa come una mostra che per la prima volta in Italia "illustra la costrizione alla prostituzione subita da molte prigioniere del regime nazista e rende nota una pagina di estrema crudeltà rimasta finora nascosta alla conoscenza e alla coscienza civile e politica del nostro paese. [...] Ospitata per circa due anni presso il campo di concentramento femminile di Ravensbrück, la mostra contiene circa 200 pannelli con interviste a testimoni del tempo e documentazione sull'organizzazione burocratica della prostituzione forzata, comprese copie dei "buoni premio" che i prigionieri di sesso maschile ricevevano dalle SS per una "visita al bordello" come ricompensa per la buona condotta all'interno della macchina lavorativa concentrazionaria. Offre altresì materiali di conoscenza importanti per capire la valenza dell'istituzionalizzazione della prostituzione forzata nell'ambito del regime nazionalsocialista, come elemento teso a creare consenso e a rafforzare la dittatura". Mi piacerebbe vederla per capire come è stato affrontato (se è stato affrontato) il problema del rischio di "spettacolarizzazione" (forse non è il termine giusto, chiedo venia, ma spero si comprenda quanto voglio dire) connesso all'utilizzo in uno spazio pubblico di immagini di donne che subiscono forme di violenza così estreme (una questione che mi ero posta, insieme alla curatrice, quando avevamo presentato la mostra Le SS ci guardavano: per loro eravamo come degli scarafagg all'interno dell'iniziativa Donne e lesbiche negli anni del nazifascismo). E mi interesserebbe anche (e soprattutto) sapere /discutere (non ho trovato traccia in rete di riflessioni di questo tipo) come le organizzatrici italiane (che operano con la loro cooperativa nel Cie di Ponte Galeria a Roma) si pongono , a partire dalla loro esperienza, rispetto "all'oggetto" della mostra
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lunedì 21 settembre 2009

Auschwitz. Prima e oltre. Nuovi conflitti e percorsi altri tra esclusione, identità e differenza

Di seguito il call for papers per il convegno promosso dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Macerata, dall'Osservatorio di genere e dall'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea Mario Morbiducci, che si terranno a Macerata il 27, 28, e 29 Gennaio 2010. Quanti/e intendano partecipare ad uno dei workshop tematici sono invitati ad inviare, entro e non oltre il 30 settembre 2009, un abstract del proprio intervento (max 300 parole) a: csgeneremc@gmail.com (o via fax allo 0039 0733 258 2551). Saranno accettati soltanto gli abstract in lingua italiana e/o inglese che indicheranno: nome e cognome, indirizzo di posta elettronica, titolo dell’intervento e un breve curriculum vitae et studiorum (max 2000 battute, spazi inclusi). Ulteriori info: Dip. Scienze della Comunicazione: g.calamanti@unimc.it e/o Osservatorio di Genere: csgeneremc@gmail.com

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Attorno ad Auschwitz come evento paradigmatico del costruirsi e dello sfaldarsi di categorie tanto storiche quanto politiche si sono condensati studi eriflessioni che ne hanno indagato ampiamente origini ed effetti ben aldi là dell’orizzonte novecentesco. L’intento di queste giornate di studio è quello di proporre una rilettura di quelle circostanze (storiche, sociali, politiche, culturali, filosofiche) che, anche attraverso progressive dissipazioni del senso dei limiti, hanno avviato a regimi in cui tutto è apparso possibile. A questa analisi, che si propone di mettere a confronto discipline e approcci differenti, si vuole affiancare un tentativo di guardare alla contemporaneità, segnatamente ai nuovi conflitti che non di rado accompagnano forme di chiusura identitaria, alla luce di quelle modalità diesclusione/discriminazione che investono spesso le differenze tout court. L’intento di andare oltre Auschwitz, rivitalizzando un’idea di memoria non meramente conservativa ma che tenti di stabilire raccordi con l’oggi, induce a guardare a quelle forme di opposizione ai conflitti, dai movimenti pacifisti alla non violenza, che si sono raffinati nel corso del Novecento. All’interno di questa cornice di carattere più generale potranno essere affrontate in maniera più specifica le seguenti tematiche: Esclusione e discriminazione delle minoranze, violenza di genere: donna come soggetto e oggetto dei totalitarismi, pacifismo e movimenti per la pace, identità e politica: classe, etnia e genere, nuove forme di opposizione ai conflitti dopo Auschwitz e Hiroshima, conflitti nel mondo contemporaneo, biopolitica del campo.
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domenica 17 maggio 2009

E il settimo giorno, come Dio, anche le attiviste femministe ogni tanto si riposano ...

Magari leggendo, sprofondata nel divano, Céline en chemise brune di Hans Erich Kaminski, nella traduzione pubblicata dalle Edizioni Ipazia nel 1980 (ma il libro di Kaminski è del 1938).
Con qualche senso di colpa però, perchè le cose da scrivere qui sarebbero, anche oggi, tante. Mi limito allora a rilanciare il lavoro di chi invece non si è riposat*:

Il Manifesto dell'antisessismo nei luoghi misti antifascisti ripreso da Umanità Nova dal sito dell'Assemblea Antifascista Permanente, un testo che spero possa avviare una discussione , divenuta urgente viste le evidenti difficoltà ad affrontare la questione dopo lo stupro avvenuto al termine della May Day milanese (oltre le polemiche e strumentalizzazioni giornalistiche).

Il dossier pubblicato su Storie Migranti, Pacchetti sicurezza, che ricorda anche Kante e Mabruka, due storie di ordinaria insicurezza.

La denuncia dello scellerato patto tra Italia e Libia, con l'articolo di Federica Sossi che ha riassunto le varie tappe di questo "patto di guerra" fatto sulla pelle dei/delle migranti e il film /progetto Come un uomo sulla terra che è importante sostenere e far girare.

Infine il lavoro di chi è impegnato in/per la campagna Da che parte stare e la manifestazione di sabato prossimo a Milano ...
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martedì 10 febbraio 2009

Discriminazioni, persecuzioni e deportazioni

Discriminazioni, persecuzioni e deportazioni è il titolo dell'iniziativa (a cura di Salvatore Panu in collaborazione con Aned, Anpi, XM24, Quartiere Navile, Istituto Storico Parri e Archivio Storico del Canzoniere delle Lame) che si terrà giovedì 12 febbraio 2009 presso XM24 (via Fioravanti, 24 - Bologna, h 18). Di seguito il programma:

INTERSEZIONALITA'

Oltre quel muro. La Resistenza nel lager di Bolzano 1944-45


INTERSEZIONALITA'

Proiezione dei pannelli della mostra documentaria Oltre quel muro. La Resistenza nel lager di Bolzano 1944-45. Donne e uomini che si opposero alle SS (fino al 28 febbraio all'Istituto Storico Parri). Intervengono: Leonardo Visco Girardi (curatore della mostra), Luca Alessandrini (Istituto Storico Parri), Osvaldo Corazza (Aned Bologna, deportato a Bolzano e Mauthausen), Divo Capelli (Aned Bologna), Armando Sarti (Anpi Bolognina), Riccardo Iezzi (autore di una tesi su i musei della deportazione in Italia), Salvatore Panu (Archivio Storico del Canzoniere delle Lame).


Rom e Sinti: dai giorni della tragedia ai giorni della Resistenza

INTERSEZIONALITA'
Mostra documentaria in 20 pannelli di Mario Abbiezzi. Intervengono: Mario Abbiezzi (Cipes e Centro di documentazione Carlo Cuomo Milano), Milena Mignoni (autrice del romanzo Il circo capovolto). Letture da Il Circo capovolto con Yari (voce), Tore (fisarminica) e Duccia (arpa).

Le SS ci guardavano: per loro eravamo come scarafaggi

Proiezione dei pannelli della mostra sulle donne deportate (curata da Graziella Bertozzo per conto di Azione Gay e Lesbica Firenze), "Le SS ci guardavano: per loro eravamo come scarafaggi". Interviene Vincenza Perilli (ricercatrice precaria).
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sabato 31 gennaio 2009

La persecuzione dei neri in Europa sotto il Terzo Reich

Stasera, in occasione della Giornata della memoria, il Centro Interculturale Zonarelli, l'Assemblea Antifascista Permanente e l'Associazione Sopra i Ponti propongono la proiezione del documentario di Serge Bilé Noirs dans les champs nazis. Questo documentario, così come l'omonimo libro, squarcia il velo su una pagina ancora poco nota dello sterminio nazionalsocialista, ovvero la presenza di african*, antillan* e afroamerican* in Europa al tempo del Terzo Reich e che furono vittime di persecuzione, uccisi, sterilizzati o deportati nei lager, a volte per la loro militanza antifascista, ma molto più spesso solo per il "colore" della loro pelle. Dopo la proiezione del documentario seguiranno interventi di Luca Alessandrini dell'Istituto Storico Parri su Il razzismo italiano in epoca fascista, di Antar Mohamed Marincola su La storia di Giorgio Marincola, unico partigiano nero della Resistenza italiana e del Coordinamento Migranti sulle Odierne politiche di discriminazione dei diversi e degli stranieri in Italia
Per ulteriori info sulla serata rinvio qui, qui e qui
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