Visualizzazione post con etichetta antifascismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta antifascismo. Mostra tutti i post

mercoledì 13 maggio 2015

Manifestazione nazionale rom e sinti / U barò merapé charar u sinti

Via Staffetta il manifesto della manifestazione nazionale antirazzista promossa da rom e sinti per sabato prossimo a Bologna per contrastare la violenta campagna d’odio antizigano portata avanti in Italia dalla destra leghista e neofascista. Purtroppo da mesi era stata già fissata, per la stessa data, la riunione di redazione di Zapruder (alla quale non potrò mancare) ma chiedo a quant@ leggono Marginalia di far girare il volantino della manifestazione

giovedì 23 ottobre 2014

Il dilemma della pace / Femministe e pacifiste sulla scena internazionale 1914-1939

Sarà in libreria a fine mese, ma già disponibile sul catalogo della casa editrice, il nuovo volume di Elda Guerra, Il dilemma della pace. Femministe e pacifiste sulla scena internazionale 1914-1939 (Viella,2014). In attesa di finire di leggerlo, copio-incollo la scheda di presentazione presente sul sito dell'editore: "Quali dilemmi dovettero affrontare le protagoniste del movimento politico delle donne nei nuovi drammatici contesti novecenteschi? Esito di un’ampia ricerca, il volume affronta le vicende dell’associazionismo internazionale femminile nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, dagli schieramenti di fronte alla Grande guerra alla ricerca di politiche innovative negli anni Venti e Trenta nel dialogo con la Società delle Nazioni, al giudizio su fascismi e totalitarismi, fino alla scelta tra pacifismo e difesa della democrazia nel precipitare degli eventi nella seconda guerra mondiale. Viene così introdotto, sulla base di una rigorosa analisi delle fonti, uno sguardo innovativo sulla storia del secolo appena concluso grazie alla ricostruzione delle grandi questioni della cultura politica delle donne nelle sue tensioni tra affermazione della giustizia per entrambi i sessi, ricerca di politiche di pace e crescita dei diritti e delle libertà delle donne e di tutti gli esseri umani". Buona lettura!

martedì 23 aprile 2013

Donne contro. Ribelli, sovversive, antifasciste nel Casellario Politico Centrale

Donne contro. Ribelli, sovversive, antifasciste di Martina Guerrini, recentemente pubblicato da Zeroincondotta, è un volume che a partire dalle schede di "anonime" conservate presso il Casellario Politico Centrale, restituisce le biografie di donne che si opposero al fascismo, "dalle prime sovversive che contrastarono lo squadrismo, alle operaie ribelli al regime, passando dalle militanti della cospirazione clandestina sino alle partigiane che seppero impugnare anche le armi, il fascismo dovette fare i conti con donne che non accettarono di sottomettersi al ruolo sociale e all'ideologia sessista che le voleva soltanto prolifiche e ubbidienti 'giovani italiane'". Il volume sarà presentato domani al Circolo Anarchico Berneri, al cui sito rinviamo per ulteriori info sull'iniziativa. Buon 25 aprile a tutte/i

mercoledì 17 aprile 2013

Variabili femministe / Un seminario itinerante a partire da alcune parole chiave

Ad un anno dalla sua pubblicazione, e mentre siamo in attesa che si definiscano le prossime date di quello che abbiamo ironicamente definito tour, parte a Torino una bellissima iniziativa ovvero un ciclo seminariale itinerante ispirato proprio dal volume Femministe a parole (edito da Ediesse nella collana sessismoerazzismo) dal titolo Variabili femministe. Il ciclo - strutturato su di una serie di incontri a partire da alcune parole chiave condivise - è organizzato da FemminismItineranti, una rete di singole e realtà femministe torinesi nata a partire da incontri, scambi, desideri sollecitati dalla lettura del volume ed aperta a tutte/i coloro che condividono una prospettiva antirazzista, antisessista, antiomo&transfobica, e antifascista. Alla rete  hanno aderito AlmaTerra, Archivio delle Donne in Piemonte, Centro Studi del Pensiero Femminile, Donne in Nero-Casa delle Donne, Indignate Rosse, L’Altramartedì, Me-dea e SguardiSuiGeneris. Il primo incontro, a cura di quest'ultima realtà, si terrà questo pomeriggio a Palazzo Nuovo (e mi scuso della segnalazione in extremis ma è sempre più difficile stare dietro al ritmo di mille cose e a veri e propri scompensi temporali) e avrà per titolo Nazionalismi invadenti: genere, rappresentazioni, ruoli (sul sito di SguardiSuiGeneris maggiori dettagli e bibliografia), mentre per gli altri incontri sarà a breve disponibile il programma completo. Per info e contatti: femminismitineranti@gmail.com).

mercoledì 13 marzo 2013

Anonymous / Per farla finita con CasaPound

Tutte le sedi di CasaPound - organizzazione fascista, razzista, sessista e omofoba - vanno chiuse. Intanto un plauso ad  Anonymous che ne ha oscurato il sito e lancia una  nuova petizione per provare a farla finita, una volta per tutte, con questa banda di squadristi // Solo un link per memoria: Strage di Piazza Dalmazia. Ricordando Mor Diop e Samb Modou //

mercoledì 9 gennaio 2013

Atlantide non si affonda!

Un veloce tweet per invitare tutte/i a sostenere Atlantide, lo spazio che con le sue iniziative e le diverse soggettività che lo animano ha fatto tante volte capolino anche qui (ad esempio 1, 2, 3 ...). Potete firmare la petizione e, se stasera siete a Bologna, partecipare all' assemblea pubblica in difesa di Atlantide.

venerdì 23 novembre 2012

Chiudere CasaPound / Reminder

L'appuntamento per la manifestazione antifascista contro l'agibilità politica di formazioni neo-fasciste come CasaPound è per domani pomeriggio. Noi ci saremo, speriamo che altri/e facciano altrettanto. Tra l'altro il tempo promette anche bello, niente di meglio per una bella passeggiata insieme // Chiudiamo CasaPound // CasaPound: facciamola finita // Dalla parte dei migranti e delle migranti, per la chiusura di CasaPound //

Dalla parte dei migranti e delle migranti, per la chiusura di CasaPound

Da qualche mese, a Bologna, viene concessa una larga agibilità politica a una associazione neo-fascista denominata CasaPound. A distanza di quasi un anno non abbiamo certo dimenticato quanto accaduto a Firenze quando un militante di Casa Pound ha ferito tre migranti uccidendone altri due. Di qualche giorno fa sono poi le notizie delle “ronde anti-immigrati” in Abruzzo e la costituzione della prima cellula italiana di “Alba Dorata”, partito neonazista greco. Non abbiamo dimenticato, ed è per questo che non permetteremo che tutto ciò accada ancora e non abbasseremo la guardia contro i fascisti di ieri e di oggi. Ormai in diverse parti d’Italia gruppi neo-fascisti perseguitano i migranti con atti violenti. Noi, migranti e italiani, non possiamo permettere che il fascismo continui a ottenere spazi di visibilità. Noi sappiamo inoltre che una legge, la Bossi-Fini, quotidianamente ricatta milioni di migranti legando il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. Le leggi dello Stato trattano i migranti come uomini e donne che possono essere espulsi anche dopo anni di lavoro in Italia. Uomini e donne che possono essere rinchiusi nei Cie e privati della loro libertà. Da anni diciamo che la Bossi-Fini va abolita e anche in questa occasione di rifiuto di tutti i fascismi lo ribadiamo ad alta voce. Sappiamo anche che con la crisi economica i migranti pagano il prezzo più alto a causa del razzismo istituzionale. Nella crisi, le leggi vedono nei migranti i lavoratori che possono essere sacrificati per primi, sempre messi alla prova,come corpi estranei. Ovunque i datori di lavoro si sentono in diritto di trattare i migranti come oggetti, tanto più se ci si ribella contro lo sfruttamento: è successo a Rosarno come a Mantova. Mentre molti migranti perdono il permesso di soggiorno e vedono le proprie famiglie dividersi a causa della crisi, gruppi apertamente razzisti si sentono tutelati, liberi di muoversi, e ottengono sedi per riunirsi e agibilità politica. Noi pensiamo che il razzismo istituzionale e il razzismo di Casa Pound non possono trovare spazio in questa città . Noi, migranti e italiani, rifiutiamo i gruppi fascisti e lottiamo contro il razzismo istituzionale e la legge Bossi-Fini. A Bologna, città che tanto ha dato alla lotta antifascista e che tutt’oggi è attraversata da molte pratiche, gruppi e associazioni politiche e culturali uniti nel nome dell’antifascismo e dell’antirazzismo, la presenza di uno spazio politico affidato a Casa Pound è inaccettabile. Per queste ragioni sosteniamo la manifestazione del 24 novembre per l’immediata chiusura di Casa Pound. Perché saremo noi, migranti e italiani, a togliere il permesso a tutte le forme di razzismo e fascismo. Per la libertà dei e delle migranti, contro ogni fascismo! // Coordinamento Migranti Bologna // S.I.M. XM24 // Connessioni Precarie // Sportello medico giuridico Al-Sirat // Migranda //

lunedì 19 novembre 2012

CasaPound / Facciamola finita

Chi frequenta Marginalia sa chi è CasaPound e soprattutto cosa ne pensiamo, quindi non la facciamo troppo lunga. In coda comunque qualche link, per memoria. Per questo ed altro ancora abbiamo aderito (e parteciperemo) alla manifestazione Chiudere Casa Pound promossa dal Coordinamento Antifascista Murri che si terrà sabato prossimo a Bologna (concentramento ore 15, piazza Carducci). Perché è ora di farla finita con i sedicenti "fascisti del terzo millennio" (come si autodefiniscono): bisogna loro togliere qualsiasi agibilità politica, e ogni silenzio è complice // Le mamme di CasaPound // CasaPound Superstar // CasaPound: il volto attraente dei nuovi fascisti // Ave Italo! // Chi è veramente Casa Pound // Per Mor Diop e Samb Modou //.

martedì 1 maggio 2012

Nous, féministes ...

Pubblichiamo l'appello lanciato da un gruppo di militanti e intellettuali femministe - tra le quali Elsa Dorlin, Eleni Varikas, Laure Bereni, Rada Ivekovic e Joan W. Scott - nell'imminenza del secondo turno delle presidenziali francesi che si terrà domenica 6 maggio: " … Nous citoyennes et indigènes, immigrées et autochtones, bourgeoises et prolétaires, travailleuses et chômeuses, nationales et naturalisées, européennes et étrangères, militantes et universitaires : filles, mères, ménopausées, avortées ou hormonées, Noires, blanches, tsiganes,arabes, musulmanes, juives ou chrétiennes, croyantes, mécréantes, voilées, dévoilées, revoilées, sexy, grosses, anorexiques, valides ou non, straight, trans, gouines, queer, morales, immorales, amorales, victimes, putes, épargnées ou enragées, … Nous, féministes, filles d’Olympe de Gouges, la demi-mondaine guillotinée pour avoir déclaré nos droits, de Solitude, mulâtresse guillotinée à Pointe à Pitre pour s’être élevée contre le rétablissement de l’esclavage, de Mary Wollstonecraft et de sa philosophie authentiquement universaliste, de Flora Tristan qui défendait "la nécessité de faire bon accueil aux femmes étrangères", de Fatma N’Soumer combattante algérienne qui prit les armes contre l’armée coloniale, de Louise Michel qui se rangeât sans hésiter du côté des Kanaks contre les colonisateurs de son pays, d’Olga Bancik la combattante invisible de la bande à Manouchian décapitée par les nazis, des 230 militantes, résistantes, du convoi du 24 janvier 1943 qui entonnèrent la Marseillaise en franchissant le portail de Birkenau, … Nous, filles, petites filles du MLF et du FHAR ; filles d’Audre Lorde, poétesse, lesbienne, caribéenne, traquant le racisme, le sexisme et l’homophobie jusque dans les rangs des mouvements féministes et des mobilisations anti-racistes... Filles de Virginia Woolf, nous dénonçons avec elle la propagande nationaliste qui prend les femmes en otage et prétend les défendre alors qu’on bafoue leurs droits fondamentaux : « En tant que femme, je n’ai pas de pays, en tant que femme, je ne désire pas de pays, mon pays c’est le monde entier… ». Notre généalogie ne connaît pas de zones d’ombre : nous représentons cette tradition féministe internationaliste et anti fasciste qui s’est historiquement battue contre l’instrumentalisation colonialiste et nationaliste des droits des femmes et qui a toujours revendiqué l’égalité de toutEs et tous, quels que soient nos conditions, nos papiers d’identité, nos sexualités, nos religions, … Nous déclarons que nous ferons tout pour débarrasser le pays du Président sortant et appelons toutes et tous à en faire autant pour barrer la route au fascisme qui se répand en France et en Europe. Il est temps que nous nous rassemblions pour combattre ces politiques qui détruisent systématiquement notre communauté politique, nos droits, nos libertés démocratiques, le lien social et la solidarité et qui osent le faire en notre nom. Il est temps qu’un autre féminisme prenne la parole : nous, féministes, refusons avec la plus vive détermination que les « droits des femmes » et des « homosexuelLEs » ou « l’égalité des sexes » servent des idéologies et des pratiques néo coloniales et liberticides. Nous refusons de nous rendre complices de tels dispositifs qui créent les conditions de la toute puissance du capitalisme néolibéral, de la promotion d’une morale paternaliste de la « tolérance », de la réduction du politique au maintien de l’ordre policier et douanier, du fichage, de la surveillance et de la criminalisation des « étrangerEs », des populations paupérisées comme des syndicalistes et du mouvement social. Nous nous révoltons contre cette société qui laisse crever ses propres citoyenNEs de froid et de faim dans la rue tout en prétendant ne pas pouvoir accueillir « toute la misère du monde » ; nous condamnons la ruine des services publics, notamment en matière de santé, d’éducation, de recherche et de proximité qui sont la condition matérielle nécessaire de l’égalité réelle. Obscur objet du désir, l’adhésion de 6 millions d’électeurs et d’électrices françaisES à une culture fascisante fait l’objet d’un racolage actif. Le score du FN est comme un blanc seing pour nous maintenir dans la minorité, pour nous abreuver de représentations populistes, débiles, de raisonnements simplistes qui ne prônent que la haine ; la société civile n’est plus qu’une société de consommation clivée et apeurée. Cette surenchère doit cesser… Pour notre part, nous ne laisserons plus ce front nationaliste récupérer le féminisme pour en faire l’étendard des frontières de l’« Occident ». Nous ne laisserons pas un parti, quel que soit le sexe de son chef, nous diviser impunément.Nous luttons contre le grand renfermement dans une Europe forteresse qui transforme le combat historique pour nos droits et nos libertés sur nos corps et nos vies en une valeur de la « civilisation occidentale » et un critère d’intégration islamophobe… Qu’en est-il justement de « Nous » ? Qu’en est-il de « nos » droits ? Qu’en est-il de ces millions de femmes vivant ici sous le seuil de pauvreté ou assignées au travail domestique ? Qu’en est-il de l’égalité réelle des sexes et des sexualités ?... Quelle place occupe la lutte contre l’hétérosexisme dans notre société : une société qui maintient les discriminations salariales comme la licité des insultes ou l’impunité des violences ? Quels moyens sont alloués à une éducation sexuelle émancipatrice et à l’accès réel aux droits sexuels reproductifs et non reproductifs pour toutEs (maintien des centres d’IVG, valorisation et diffusion de la gynécologie médicale, contraception libre et gratuite, accès à la PMA sans discrimination) ? En tant que féministes, comment ne pas exiger l’abrogation des lois qui criminalisent les femmes en raison de leur religion, la multiplication des modes de garde collectif féministe, la réforme des manuels scolaires et le développement de la place de l’histoire des femmes, des études postcoloniales et de la notion de « genre » dans toutes les disciplines, l’éradication des publicités et des jouets prônant l’hétérosexualité obligatoire, la reconnaissance pleine et entière des droits sociaux des prostituéEs ? … Quelles leçons prétendons-nous vouloir donner au monde et de quelle histoire voulons-nous être les héritierEs ? Nous appelons aujourd’hui à voter pour le candidat qui demeure en position de barrer la route au projet néoconservateur d’une Europe amnésique, pour faire rempart aux politiques avilissantes des droites extrêmes comme des dérives droitières des partis de gouvernement d’ici ou d’ailleurs. Cet appel ne donne nullement carte blanche à M. Hollande ni ne signifie une adhésion à son programme économique et social : nos votes sont une promesse qui charrie le tumulte des combats passés, une promesse vis-à-vis de cette mémoire des luttes, un engagement pour l’avenir. Si nous gagnons cette fois, nous n’oublions pas que les fascistes sont de retour en Europe ; une Europe déchirée et désolée par des décennies d’un néolibéralisme agressif. Fidèle à Virginia Woolf, et à son brulot féministe Trois guinées (expurgé de ses œuvres « complètes » récemment parues dans La Pléiade), nous affirmons que, désormais, quiconque tente de nous instrumentaliser en prétendant défendre le droit des femmes sous couvert de progrès, d’identité nationale ou de défense des frontières européennes – rencontrera sur son chemin une internationale féministe que nous appelons de nos voeux" (Per adesioni: Elsa.Dorlin at univ-paris1.fr o evarikas at yahoo.fr).

mercoledì 25 aprile 2012

Partigiane sempre

Per questo 25 aprile vi proponiamo una lettura incrociata: le interviste fatte dal Laboratorio Sguardi sui Generis alle donne attive nel movimento della Val di Susa e frammenti delle bio-bibliografie partigiane di donne attive nella lotta di liberazione dal nazifascismo, pubblicati negli ultimi anni qui in Marginalia. Buona lettura e liberazione!

lunedì 7 novembre 2011

A Nori, staffetta e partigiana


Da Incidenze, un ricordo di Onorina (Nori) Brambilla - Pesce, nome di battaglia "Sandra", che ci ha lasciate/i qualche giorno fa.

mercoledì 30 marzo 2011

R/esistenze a ... Salò

Del volume curato da Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi - R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista - avevamo già parlato qui in Marginalia in occasione del suo arrivo in libreria lo scorso anno (oltre ad aver partecipato ad una delle sue belle presentazioni/discussioni, ovvero quella organizzata all'interno dell'edizione 2010 del Festival delle Culture antifasciste. Ritorniamo sul volume, brevemente, per segnalare che il primo aprile, alle ore 21, ci sarà una nuova presentazione del libro, organizzata dalla sezione Anpi locale, presso il Centro Sociale Due Pini di Salò (non è un pesce d'aprile) .

venerdì 25 marzo 2011

Almirante, l'altra faccia di un grande italiano

Dopo i tentativi di dedicargli nuove vie e di additarlo ad "esempio da seguire", la prossima settimana si terrà a Trieste, con il patrocinio del comune di quella città, un convegno sulla figura di Giorgio Almirante, dal titolo Almirante, un grande italiano. Riceviamo (e pubblichiamo) il testo con cui le/gli antifasciste/i triestine/i indicono una conferenza stampa per domani, sabato 26 marzo, alle ore 11, presso il Knulp (via Madonna del mare 7/a - Trieste). Ecco il testo : "Con il patrocinio del Comune di Trieste, si terrà lunedì un convegno sulla figura di Giorgio Almirante. Memori dell’opera di Almirante come redattore de “La Difesa della Razza”, del suo ruolo istituzionale nella RSI che lo portò a firmare un bando per la fucilazione di altri Italiani, del suo operato nel corso degli anni della strategia della tensione in Italia, tra cui il finanziamento al terrorista Cicuttini per un’operazione alle corde vocali che rendesse impossibile la perizia fonica dato che lui era stato il telefonista che aveva attirato i carabinieri nella trappola della strage di Peteano (3 morti), noi antifascisti terremo una conferenza stampa con distribuzione di un dossier esplicativo".

venerdì 25 febbraio 2011

Lo stronzio del terzo millennio

CasaPound annuncia un convegno sul ritorno all'atomo e il nucleare italiano. Rifiutiamo l'ennesimo ritorno dello stronzio!

Questo post è frutto di una profonda meditazione di Incidenze e Marginalia

domenica 21 novembre 2010

L'arcivescovo del genocidio: in ricordo di Marco Aurelio Rivelli

Qualche giorno fa si è spento Marco Aurelio Rivelli: solo tramite i suoi lavori - si legge in un ricordo fatto girare ieri dal Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - "molti di noi hanno potuto conoscere aspetti della storia del Novecento di cui è negato l'insegnamento nelle scuole, impedita la divulgazione sui media, omesso ogni approfondimento o iniziativa da parte degli Istituti di Storia contemporanea e del mondo accademico in genere". Rivelli è autore, oltre che di numerosi articoli, di tre volumi. Il primo, Le génocide occulté, basato sulla sua tesi di dottorato discussa nel 1978 a Milano, è stato pubblicato solo nel 1998 (quindi ben vent'anni dopo) da una casa editrice di Losanna in occasione della beatificazione dell'arcivescovo di Zagabria Alojzije Stepinac. L'anno dopo la Kaos Edizioni pubblica L'arcivescovo del genocidio, un libro in cui Rivelli ripercorre le vicende dello Stato indipendente di Croazia, voluto dai nazifascisti negli anni 1941-1945 e dove gli ustascia di Ante Pavelic, sostenuti da Hitler e Mussolini, sterminarono migliaia di serbo-ortodossi e decine di migliaia di ebrei e rom in nome di una purezza etnico-religiosa perseguita anche attraverso l'imposizione di "conversioni" al cattolicesimo, sostenuti dal Vaticano e da parte del clero cattolico croato. Un ruolo di primo piano in questo massacro lo svolse appunto l'arcivescovo Stepinac, beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1998 (rinviamo ad un articolo dello stesso Rivelli pubblicato all'epoca da il manifesto). L'ultimo volume di Rivelli - pubblicato sempre dall'editrice Kaos nel 2002 - è stato Dio è con noi! La Chiesa di Pio XII complice del nazifascismo: eppure vogliono farlo Santo! Volumi che andrebbero letti (o riletti) e che collochiamo a pieno titolo nella nostra biblioteca della memoria .

martedì 9 novembre 2010

Bunga Bunga, gru, arresti ed espulsioni

Come già in passato per il cosiddetto "scandalo escort", l'ennesimo abuso di potere di Berlusconi & Co si sta consumando nel voyeurismo diffuso, nel becero moralismo, nelle stantie pruderie di un paese alla deriva. Si consuma, letteralmente, in una "barzelletta". La barzelletta del "bunga-bunga" appunto, quella che faceva morir dal ridere Berlusconi e i suoi nei dopocena e che, da quando rimbalza da un giornale all'altro, da una rete televisiva all'altra, fa ridere i/le più a onta dell' immaginario coloniale, violentemente razzista e sessista che veicola. Risate oscene, che agghiacciano, mentre a Brescia- dopo il violento sgombero del presidio in sostegno al gruppo di migranti che per protesta dal 30 ottobre sono su una gru - continuano gli arresti, le espulsioni di migranti (altri/e in attesa di espulsione sono stati condotti in diversi Centri di identificazione ed espulsione), gli abusi. Per loro non ci sarà nessuna telefonata dal presidente del consiglio, come non ci sarà per i migranti da tre giorni su una torre di via Imbonati a Milano. Così come non c'è stata per le tante migranti (come Joy e le sue compagne), che pure erano passate - prima di finire in un Cie - dalla questura di Milano, la stessa dalla quale la cosiddetta "nipote di Mubarak" è stata rilasciata grazie alla telefonata del presidente del consiglio. La stessa in cui volò dalla finestra, il 15 dicembre 1969, l'anarchico Giuseppe Pinelli, trattenuto per "accertamenti" dopo la strage di Piazza Fontana.
______________

La versione "originale" della barzelletta la trovate (con relative risate) qui. Invece qui la versione "berlusconiana", raccontata dal fedelissimo Emilio Fede.

lunedì 20 settembre 2010

Esercizi di revisionismo

In occasione dell'anniversario della cosiddetta Breccia di Porta Pia (in breve: il 20 settembre 1870, una breccia fu finalmente aperta dall'artiglieria dell'esercito italiano nelle mura di Roma, breccia che consentì di occupare la città, annetterla al Regno d'Italia e decretare la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale dei Papi) e dei tentativi di Alemanno di giungere ad una commemorazione "condivisa" con la cosiddetta Santa Sede, rinvio al documento di Facciamo Breccia, Anniversario della Breccia di Porta Pia: esercizi di revisionismo

lunedì 31 maggio 2010

Repertori della sessualità e politiche razziste nelle società multiculturali: derive a destra dei movimenti di liberazione?

Domani, martedì 1 giugno, nell'ambito del Festival sociale delle culture Antifasciste, si terrà l'incontro Repertori della sessualità e politiche razziste nelle società multiculturali: derive a destra dei movimenti di liberazione? (ore 17.00, Parco di viale Togliatti, spazio Alì) a cura di Facciamo Breccia e Laboratorio Smaschieramenti. Intervengono Tavolo LGBTQ* Trento e Vincenza Perilli, coordina Titti Castiello. Il dibattito vuole affrontare gli effetti delle politiche razziste sui movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali. Sesso e razza sono stati sempre due discorsi intrecciati alle politiche di dominio. La costruzione del soggetto coloniale da parte dei colonizzatori si è sempre avvalsa di retoriche che attingevano a un repertorio di significati relativi alla sessualità, ora esotizzata, ora, al contrario, degradata. Quanto è avvenuto negli ultimi anni in relazione alle politiche securitarie dimostra che le retoriche coloniali sopravvivono ai processi di decolonizzazione mettendosi in circolo nelle metropoli dell’occidente. In un mondo multiculturale le politiche sessuali si articolano ancora una volta come discorso di dominio sui soggetti migranti e i soggetti minoritari (donne, lesbiche, trans, gay) sono chiamati a sostenere questi programmi politici razzisti Se da una parte questi programmi politici razzisti hanno tentato strenuamente di “arruolare” le donne, che ne è stato di lesbiche gay e trans, in un paese in cui non si è neppure compiuto il processo di riconoscimento dei diritti civili? Ci sono segnali che anche le lesbiche, i gay e i/le trans possano fare la loro parte dentro il paradigma securitario razzista? Possiamo dire che anche in Italia si è assistito a un effettivo spostamento a destra dei movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali così come è successo in altre parti d’Europa? A questo proposito vorremmo analizzare in che modo il movimento delle donne da una parte il movimento LGBTQ dall’altra e ha risposto e sta rispondendo a questo tentativo di strumentalizzazione razzista contro i/le migranti.