Visualizzazione post con etichetta calamità (in)naturali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta calamità (in)naturali. Mostra tutti i post

martedì 13 ottobre 2015

Atlantide sgomberata, Atlantide ovunque!

Poco più di un anno fa, in una delle tante fasi di “emergenza sgombero” vissute da Atlandide , in un breve comunicato ricordavamo l’importanza di questo spazio come luogo di produzione, condivisione, circolazione di progettualità politica e sapere critico . Uno spazio che abbiamo attraversato non solo individualmente in occasione delle tante iniziative organizzate in più di un decennio di attività, ma che ci ha anche accolti come gruppo bolognese di Storie in Movimento per una delle nostre riunioni nomadiche attraverso i (pochi) luoghi “liberati” ancora presenti in questa città. All’alba di venerdì Atlantide è stata sgomberata. Nonostante l’importanza di questo luogo per una comunità larghissima di persone, che va ben oltre la «lobby gay», come l’ha definita il Merola di fine mandato. Nonostante la larghissima partecipazione alle iniziative in sue difesa dello scorso anno. Nonostante il tavolo aperto fra amministrazione comunale e i collettivi che la gestiscono. Il ritornello è sempre lo stesso: la legalità, le procedure, i servizi per i quartieri… Ma se “Atlantide deve vivere!” è stata l’affermazione che ha accompagnato, in questi anni, le tante iniziative e la petizione a sostegno e in solidarietà di questo spazio, oggi non possiamo che dire che, nonostante i mattoni che ne hanno murato l’ingresso, Atlantide vive e sempre vivrà nella determinazione delle libere individualità che l’hanno animata. 
Atlantide ovunque!
Il gruppo bolognese di Storie in Movimento – «Zapruder», http://storieinmovimento.org/2015/10/13/atlantide-ovunque/ 
(L’immagine di copertina è tratta dall’album Flickr di Zic.it, autore Michele Lapini)

venerdì 3 aprile 2015

La cataratta del cardinale

"La cataratta dell'ideologia del gender che impedisce di vedere lo splendore della differenza sessuale" (il cardinal Caffarra rivolto "ai giovani" nell'omelia della Veglia delle Palme di qualche giorno fa nella cattedrale di San Petronio a Bologna)

sabato 7 marzo 2015

Una lettera aperta per la laicità

Un gruppo di universitar@ francesi ha lanciato un appello/lettera aperta, di cui sono tra le firmatarie, in seguito alle dichiarazioni di Pascale Boistard, segretaria di stato ai Droits des femmes , che in una intervista al Figaro si è detta favorevole per un allargamento all'università della legge del 2004 contro "i segni ostentatori negli spazi pubblici". Un ulteriore segno del clima islamofobo accentuatesi in Francia dopo gli attentati di gennaio. Per chi volesse firmare l'appello, che lunedì sarà pubblicato su Libération, può farlo qui.

giovedì 5 febbraio 2015

Little Girl Blue

Non ho che una meravigliosa Little Girl Blue nella versione di Nina Simone per ringraziare quant@ in questi giorni ho sentito molto molto vicin@ anche quando geograficamente lontan@: Little Girl Blue

sabato 11 ottobre 2014

Mos maiorum. Mega-retata europea contro i migranti

Dal blog di Annamaria Rivera una versione ampliata del suo articolo sull'operazione europea  Mos Maiorum pubblicato originariamente da Il Manifesto. Prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo vi segnalo che sul sito del Coordinamento migranti è possibile scaricare e stampare un utile foglio informativo multilingue. Buona lettura e diffusione  // L’hanno chiamata Mos Maiorum, la grande retata europea contro i migranti che scatterà il 13 ottobre per concludersi il 26. Infelice già nel nome che allude, con gusto della romanità di tipo mussoliniano, ai “costumi degli antenati”, cioè al sistema etico-normativo tradizionale che nella Roma patriarcale e pre-civica aveva al centro, tra gli altri valori e principi, la valentia militare. La spruzzata di romanità da incolti pretenziosi – o piuttosto un lapsus che ne rivela il subconscio razzista e imperialista – non riesce a occultare il vero scopo dell’operazione: fermare, controllare, identificare, schedare migranti irregolari e potenziali richiedenti-asilo, intercettati sul territorio europeo sulla base della presunzione della loro colpevolezza. Promossa dal governo italiano nel contesto del semestre di presidenza europea, approvata, il 10 luglio scorso, dal Consiglio dei ministri dell’Interno e della Giustizia, la mega-retata sarà coordinata dalla Direzione centrale per l’immigrazione e dalla Polizia di frontiera del ministero dell’Interno italiano, in collaborazione con Frontex ed Eurosur. Il principale scopo dichiarato di questa operazione transnazionale, ma che avrà l’Italia come teatro operativo principale, è stroncare le reti che trafficano in “clandestini”. In realtà, come abbiamo ribadito più volte, a creare gli irregolari e quindi il traffico di tale merce umana sono il proibizionismo europeo, l’assenza di canali d’ingresso legali e il Regolamento Dublino III. Quest’ultimo, impedendo i movimenti interni all’UE dei richiedenti-asilo, conferendo agli Stati, invece che alle persone, la facoltà di decidere dove chiedere protezione, prevedendo perfino che essi possano essere trattenuti se c’è “pericolo di fuga”, li induce ad affidarsi a reti illegali pur di raggiungere le mete desiderate.Come è ammesso esplicitamente nel documento ufficiale del Consiglio dell’UE, datato 10 luglio 2014, servirà anche a schedare i migranti e a “raccogliere informazioni rilevanti per scopi investigativi e d’intelligence”. Insomma, le vere finalità sono terrorizzare e criminalizzare migranti e potenziali richiedenti-asilo, soprattutto ripulire il territorio europeo, quello italiano in specie, da un buon numero di indesiderabili. Questa mega-retata non è una novità assoluta. Infatti, tra il 15 e il 23 settembre scorsi si era svolta l’operazione Archimedes (ancora il gusto della classicità!), vasta operazione di polizia, coordinata da Europol, contro il crimine organizzato transnazionale. Nell’ambito di questa operazione, l’Italia, con la collaborazione di Frontex, si era occupata, tra l’altro, d’immigrazione irregolare, identificando e schedando ben diecimila migranti in tutta Europa. Perlopiù persone ree di null’altro se non di sfuggire a miseria e altre calamità, in buona parte provocate dai rapporti di sfruttamento neocoloniale che le potenze occidentali impongono ai paesi del Sud o comunque non egemoni.Ciò che rende ancor più infame Mos Maiorum– non evoca forse le retate di massa, di triste memoria, contro altri indesiderabili?– è che si accompagni con l’annunciata fine di Mare Nostrum. Ancora un’operazione dal nome classicheggiante, ma che almeno, pur con delle ambiguità, ha sottratto più di centoventimila vite umane all’immenso cimitero marino che è divenuto il Mediterraneo. Dopo le lacrime di coccodrillo di Schultz e Mogherini a Lampedusa, nel corso della commemorazione della strage del 3 ottobre 2013, di nuovo coloro che sono costretti a fuggire da realtà funeste, prodotte o incrementate dagli apprendisti stregoni occidentali, tornano a essere nemici o, appunto, indesiderabili. E’ da molti giorni che le associazioni e le reti che difendono i diritti dei migranti lanciano l’allarme sulla Grande Retata e mettono in guardia i migranti e i profughi a rischio. Recente è, invece, la presa di posizione del Gue-Ngl, il raggruppamento di sinistra del Parlamento europeo. Sollecitato da Barbara Spinelli, il gruppo, con l’appoggio dei Verdi, ha denunciato il carattere discriminatorio dell’operazione in una lettera aperta al Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Affari Interni. Nella lettera si rivendica, fra l’altro: il sostegno a Mare Nostrum; la creazione di corridoi umanitari; la garanzia della pienezza del diritto di asilo e di altri diritti fondamentali; la possibilità che i rifugiati raggiungano paesi europei diversi dal primo paese d’arrivo; la fine di ogni forma di detenzione dei migranti in quanto tali. Nel contempo, il Gue-Ngl si appresta a presentare una “richiesta di dichiarazione” del Consiglio durante la prossima plenaria del Parlamento europeo. Tutto ciò potrebbe sembrare banale routine politica. Eppure oggi, quando stragi e retate di migranti si consumano spesso nel silenzio e nell’indifferenza dei più, non è cosa da poco che nel Parlamento europeo vi sia qualche sussulto di opposizione alla Fortezza Europa (Annamaria Rivera, 11 ottobre 2014) // L'immagine che illustra questo post è un fin troppo eloquente graffito di Bansky, rimosso qualche giorno fa perché giudicato "offensivo e razzista". Ma è chiaro che "Banksy has not been banned from Clacton-on-Sea because he is a racist. He has been suppressed because he exposed the truth (Jonathan Jones, The Guardian)

domenica 25 maggio 2014

L'amore ai tempi dello tsunami

L'amore ai tempi dello Tsunami. Affetti, sessualità e modelli di genere in mutamento, a cura di Gaia Giuliani, Manuela Galetto e Chiara Martucci (Ombre corte, 2014), e con saggi di Porpora Marcasciano, Laura Fantone, Alessia Acquistapace, Elisa A.G Arfini, Giulia Selmi, Krizia Nardini, Chiara Bassetti, Daniela Crocetti, Laura Schettini, Cristian Lo Iacono, Mino Degli Atti, Liana Borghi. Dalla quarta di copertina: " Da tempo è in atto uno tsunami che travolge i modelli tradizionali di coppia, sessualità e ruoli di genere. Anziché attendere la quiete per contare le vittime, le autrici e gli autori di questo volume ne cavalcano le onde, restituendo racconti di esperienze eccentriche, fluide, molteplici e in continuo mutamento. pur diversi per collocazione disciplinare e forma narrativa, i contributi qui raccolti sono tuttavia accomunati da un esplicito posizionamento autoriflessivo, sullo sfondo delle grandi contraddizioni e trasformazioni del nostro tempo. Ne risulta ina polifonia di voci che restituisce una visione originale e articolata degli affetti, del desiderio e dei modelli di genere e sessualità vissuti in un contesto di precarietà, non solo economica e lavorativa ma fondamentalmente esistenziale. Riflessioni e ricerche di un lavoro corale che non si limita a fotografare e analizzare l'esistente, ma indica le strategie necessarie per mettere in discussione l'ordine delle cose, evocando una dimensione del pensare e dell'agire che da individuale diventa collettiva, assumendo così rilevanza sociale e politica".  // L'immagine è un particolare di Seven in Bed di Louise Bourgeois (2001) 

sabato 23 novembre 2013

Africa da vip

Negli ultimi mesi quasi centomila persone hanno firmato la petizione contro Mission, un reality-show prodotto dalla Rai con la stupefacente collaborazione di organizzazioni quali Unhcr e Intersos . Il format, ambientato nei campi profughi congolesi (e altri nei territori confinanti) e con la partecipazione di vip di seconda mano (Emanuele Filiberto, Al Bano, Paola Barale ed altri/e) si preannuncia infatti come un'indegna spettacolarizzazione della sofferenza umana dei/delle rifugiati/e. Ma nonostante tutte queste firme, depositate qualche giorno fa alla Commissione di Vigilanza Rai, dal 26 novembre al 2 dicembre dovrebbero essere registrate, negli studi Rai di via Verdi a Torino, le due puntate di Mission che andranno poi in onda su Rai 1 nelle serate del 27 novembre e del 4 dicembre. Ricevo da Liliana Ellena, che ringrazio, segnalazione che oggi, per iniziativa del Centro Frantz Fanon, diverse realtà cittadine torinesi si sono incontrate per discutere ed elaborare insieme efficaci modalità di protesta da mettere in campo per fermare la registrazione delle puntate di questo reality-show. Qui il documento elaborato dalla varie realtà presenti a questo primo incontro, che si ritroveranno martedì prossimo sotto la sede Rai di via Verdi per dire no all'ennesima pornografia della sofferenza. Pubblico sperando in un effetto moltiplicatore anche altrove

giovedì 5 settembre 2013

Bang Bang

Marginalia chiude per un'altra piccola pausa, intanto ascoltatevi via YouTube la versione di Bang Bang (My Baby Shot Me Down) cantata da Nancy Sinatra (1967) e usata poi da Quentin Tarantino in Kill Bill, à bientôt!

mercoledì 3 luglio 2013

Razzismo nei media

Dal sito Il razzismo è una brutta storia apprendo della pubblicazione di un volume che - anche se non ho avuto ancora occasione di leggerlo -, mi sembra particolarmente interessante perché si occupa di un tema importante (media e razzismo) così come è percepito e analizzato da un gruppo di giovanissimi ragazzi/e di diverse origini culturali e geografiche. Nella mia tendopoli nessuno è straniero - questo il titolo - è infatti stato scritto da ragazze e ragazzi  della redazione di  Occhio ai media monitorando gli articoli pubblicati sulla stampa in occasione del terremoto avvenuto in Emilia un anno fa.

giovedì 13 giugno 2013

No al ritorno della dittatura in Grecia

Una lettera-appello firmata - tra le/gli altre/i - da Étienne Balibar, Wendy Brown, Judith Butler, Sara R. Farris, Éric Fassin, Sandro Mezzadra, Beatriz Preciado, Joan W. Scott, sulla situazione in Grecia che rischia di precipitare verso una nuova dittatura: su Libération il testo (in francese), Non au retour de la dictature en Grèce

mercoledì 13 marzo 2013

Anonymous / Per farla finita con CasaPound

Tutte le sedi di CasaPound - organizzazione fascista, razzista, sessista e omofoba - vanno chiuse. Intanto un plauso ad  Anonymous che ne ha oscurato il sito e lancia una  nuova petizione per provare a farla finita, una volta per tutte, con questa banda di squadristi // Solo un link per memoria: Strage di Piazza Dalmazia. Ricordando Mor Diop e Samb Modou //

domenica 3 febbraio 2013

Storie in movimento / Zapruder: per la Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena

"Storie in movimento e la rivista Zapruder – che raccolgono ricercatori e ricercatrici, docenti, studiose e studiosi di storia in genere – sensibili e preoccupati per le vicende del patrimonio archivistico e documentario, la cui fruizione è sempre più esigua a causa dei tagli alla cultura, all'istruzione e alla ricerca, esprimono contrarietà alla chiusura della Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena di Trieste. La Sezione storica costituisce un'importante e preziosa opportunità per tutti gli studiosi che si occupano del confine orientale italiano. A più riprese, in occasione delle nostre ricerche, il materiale presente e l'aiuto del personale della biblioteca sono stati degli strumenti indispensabili al buon fine del lavoro. Inoltre è l'unica istituzione storica transnazionale sul confine orientale dell'Italia; per questo svolge un ruolo indispensabile per coloro che intendono fare ricerche senza il paraocchi del nazionalismo, ed è anche un baluardo contro il sempre strisciante, a volte emergente, tentativo di defalcare la memoria ai popoli slavo e italiano confinanti. La sua chiusura, oltre a sottrarre risorse al panorama culturale e alla ricerca storica, rappresenterebbe un impoverimento della conoscenza comune dei due popoli. La Sezione storica si è sempre distinta per l'opposizione al nazionalismo e per l'impegno a fornire una visione rigorosa delle vicende di cui si occupa, scevra da ogni irredentismo e sciovinismo nazionale.La sua scomparsa, il licenziamento dei dipendenti, il ricorso al lavoro precario, si inseriscono in quel processo di svuotamento dell'identità culturale multinazionale della città di Trieste, le cui vicende hanno segnato la storia d'Italia e, pensiamo, di tutta l'Europa. Consegnano inoltre la memoria a un uso pubblico fattone da gruppi sciovinisti rivali, che se ne servono per seminare odi e sospetti nazionalistici, al di là della contingenza. E' anche da notare che, mentre si negano i finanziamenti a un'Istituzione così importante e prestigiosa, la Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato ben 370.000 euro a beneficio di associazioni che propagandano l'odio razziale e l'irredentismo nazionalista.Chiediamo quindi che la Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena venga riconsegnata in tutte le sue funzionalità agli studi storico-scientifici e siano ripristinate tutte le sue attività, che gli addetti vengano riconfermati nei loro ruoli, che si stanzino i fondi necessari al suo pieno funzionamento, perché possa proseguire nel suo compito di assistenza ai ricercatori e a tutti gli studiosi. Storie in Movimento / Zapruder"

venerdì 25 gennaio 2013

CasaPound / Gli stupratori del terzo millennio

Dal sito del Nodo sociale antifascista, Staffetta: Ecco gli amici dei Massimiliano Mazzanti, dei Michele Facci … A Napoli, alcuni indagati nell’ambito dell’inchiesta su CasaPound progettavano di picchiare e stuprare una studentessa universitaria, in quanto ebrea e attivista di sinistra. Oltre alle aggressioni, ai pestaggi, agli attentati che hanno compiuto, i neofascisti napoletani pensavano anche di dare fuoco a un’oreficeria di proprietà di un ebreo. Ecco il fascismo del terzo millennio, uguale uguale alla cultura omicida del Ventennio: sessismo, razzismo, antisemitismo, barbarie, menzogna, volgarità

Noi, con Bartleby, preferiamo di no

Noi, con Bartleby, preferiamo di no, il comunicato di solidarietà di Storie in Movimento / Zapruder alle compagne e ai compagni di Bartleby: "Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni di Bartleby che ieri, 23 gennaio 2013, sono stati violentemente sgombrati dai locali che animavano da tempo in via San Petronio Vecchio a Bologna. In questi ultimi anni Storie in Movimento / Zapruder ha collaborato con Bartleby in tante iniziative - B.I.R.R.A. Bagarre Internazionale Riviste Alternative, presentazioni di numeri di Zapruder e, più recentemente, il seminario per la costruzione di un futuro numero della rivista sul tema della violenza politica. Esprimiamo inoltre preoccupazione per i materiali della Common Library rimasti murati all'interno della struttura. Tra questi materiali anche il Fondo Roversi, alla cui catalogazione abbiamo partecipato in questi ultimi mesi, un lavoro importante che questo sgombero pregiudica. Uno sgombero che ci appare un ulteriore segnale della politica adottata in questa città da istituzioni locali, amministrazione comunale e Università contro gli spazi autonomi di espressione, di produzione e condivisione di saperi. Noi, con Bartleby, preferiamo di no e siamo sicuri che non saranno pochi mattoni a fermarlo"

mercoledì 9 gennaio 2013

Atlantide non si affonda!

Un veloce tweet per invitare tutte/i a sostenere Atlantide, lo spazio che con le sue iniziative e le diverse soggettività che lo animano ha fatto tante volte capolino anche qui (ad esempio 1, 2, 3 ...). Potete firmare la petizione e, se stasera siete a Bologna, partecipare all' assemblea pubblica in difesa di Atlantide.

giovedì 11 ottobre 2012

XM24 / Nessuna ipoteca sul futuro

Una sciagurata politica di speculazione edilizia unita a una variante ai lavori della Tav che stravolgerà ulteriormente il territorio della Bolognina, quartiere storico di Bologna, mette a rischio l'esistenza di XM24, uno spazio che tanto ha rappresentato negli ultimi dieci anni per molte/molti di noi (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 ...). Una parte considerevole di XM24 rischia infatti di venir rasa al suolo impedendo di fatto che in questo spazio possano continuare a svolgersi i progetti portati avanti sinora. A tutti e tutte coloro che a vario titolo attraversano XM24, agli abitanti della Bolognina, agli attivisti impegnati nella difesa del territorio urbano dalla speculazione edilizia e dalla rendita parassitaria, alle realtà autogestite colpite dalla miope politica di gestione degli spazi di questa Amministrazione, XM24 chiede di prendere parte attivamente al percorso pubblico che sta intraprendendo, intervenendo alle assemblee aperte di gestione il martedì sera alle 21 e alle altre iniziative previste e firmare e far circolare la petizione online, Nessuna ipoteca sul futuro

domenica 30 settembre 2012

Che genere di concorso?

Ricevo da Sonia Sabelli la lettera aperta che il Laboratorio di studi femministi Sguardi sulle Differenze dell’Università di Roma «La Sapienza», ha inviato al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaProf. Francesco Profumo e per conoscenza alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità Prof.a Elsa Fornero. Vi lascio alla lettura della lettera, senza nessun commento, poiché il testo mi sembra dica, e bene, tutto quello che è necessario.

Per l'Istituto italiano di studi filosofici

La Biblioteca dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, messa insieme da Gerardo Marotta in mezzo secolo di pazienti ricerche presso fondi librari e antiquari in tutta Europa, costituisce il nucleo fondamentale dell'Istituto fondato nel 1975 a Roma, nella sede dell’Accademia dei Lincei, da Enrico Cerulli, Elena Croce, Pietro Piovani, Giovanni Pugliese Carratelli e Gerardo Marotta, che ne è anche il presidente. La Sovrintendenza ai beni librari della Regione Campania ha riconosciuto nel 2008 il valore di questa raccolta, che oggi conta circa trecentomila opere, dichiarando che essa «presenta i segni di uno sforzo ragionato di gestione e sviluppo, frutto, non di casuale sedimentazione, ma delle attività di studio, ricerca e formazione promosse dall'Istituto di appartenenza». La delibera, attestando «il grande valore bibliografico e culturale» della biblioteca, decreta «la necessità di salvaguardarne l'inscindibile legame con l'Istituto di emanazione» e «l'opportunità e l'utilità sociale di predisporne le migliori condizioni di fruizione pubblica». Fu in questo spirito che la Regione, già nel 2001 con delibera n. 6039, individuò come sede della biblioteca i locali dell'ex-CONI in Piazza Santa Maria degli Angeli n. 1, a pochi passi da Palazzo Serra di Cassano, sede dell'Istituto, al fine di garantire la necessaria vicinanza tra la biblioteca e il luogo in cui quotidianamente si svolge un'intensa attività di seminari, così da assicurare la fruibilità del patrimonio librario al vasto pubblico di studiosi e ricercatori. Venne dunque formulato un progetto che, tenendo conto dei locali disponibili e dello spazio occupato dai volumi, consentisse, attraverso un sistema di scaffalature compatte, una sistemazione adeguata, congrua e razionale della raccolta. Tuttavia, inspiegabilmente, l’attuale Giunta regionale emana nel 2011 un nuovo atto che opera una radicale inversione di rotta rispetto al complesso processo iniziato dieci anni prima: con la delibera n. 283 si inseriscono due elementi che minacciano di stravolgere letteralmente il progetto originario per cui erano stati stanziati anche specifici fondi europei. Viene difatti prospettata per i locali individuati l'utilizzazione «come fondo iniziale dei volumi che obbligatoriamente vengono trasmessi in copia alla Regione Campania da editori e aziende tipografiche allorquando pubblicati» e l'attivazione di una «Biblioteca pubblica “a scaffale aperto”». Ciò significherebbe non solo sfregiare l'armonica razionalità interna della raccolta dell’Istituto, che la rende specchio di una dimensione culturale internazionale, con l'inserimento di un fondo avente come unico criterio quello dell'appartenenza geografica regionale, ma significherebbe soprattutto impedire materialmente l'allocazione della biblioteca dell'Istituto, la cui dimensione è tale da occupare per intero lo spazio dei locali e solamente qualora sia rigorosamente seguito il progetto delle scaffalature compatte. È inaccettabile assistere a questo avvilimento dell'Istituto e alla sepoltura della sua biblioteca in un triste deposito, un ex capannone industriale di Casoria. Per scongiurarlo vi invitiamo a firmare questa petizione