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venerdì 15 aprile 2016
Il problema
Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi (Bertrand Russell)Senza commenti ...
venerdì 3 aprile 2015
La cataratta del cardinale
"La cataratta dell'ideologia del gender che impedisce di vedere lo splendore della differenza sessuale" (il cardinal Caffarra rivolto "ai giovani" nell'omelia della Veglia delle Palme di qualche giorno fa nella cattedrale di San Petronio a Bologna)
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sabato 25 ottobre 2014
Bus separati per "rom" e "residenti" / Una lettera di Giuseppe Faso
Bus separati per "rom" e "residenti" sulla linea n. 69, che da Torino porta nella cittadina di Borgaro: questa la proposta avanzata dal sindaco, Claudio Gambino (Pd) e da un assessore di Sel, Luigi Spinelli. La definiscono una "provocazione", forse ignari (come altri che prima di loro hanno avanzato simili proposte) del decreto del 19 luglio 1937 che all'interno della più ampia legislazione di segregazione razziale nelle colonie italiane in AOI, interdiceva "ai sudditi l'uso di autovetture in servizio pubblico guidate da nazionali" (cfr. La menzogna della razza, Grafis, 1994). Sulla vicenda pubblico una lettera che Giuseppe Faso (dell'associazione Straniamenti e autore, tra l’altro, di Lessico del razzismo democratico) ha inviato al sindaco di Borgaro Torinese. Per chi volesse imitarlo ecco la mail: sindaco@comune.borgaro-torinese.to.it .
Egregio sindaco, Le chiedo col massimo rispetto un ripensamento rispetto alla Sua idea, se riportata senza forzature dalla stampa. Si possono senza dubbio capire e rispettare le Sue preoccupazioni e il Suo senso di responsabilità nei confronti di un problema la cui gravità non posso certo giudicare io da centinaia di chilometri di distanza. La soluzione prospettata da Lei, quale appare dalla stampa, preoccupa: non è possibile immaginare di distinguere l’utenza dei bus secondo una provenienza sociale, etnica, razziale e rivendicare una distanza dal razzismo. Abbia pazienza, ma il razzismo consiste proprio nel categorizzare le persone, e attribuire loro responsabilità o quozienti di inaccettabilità, in base semplicemente a una presunta origine. Lei probabilmente è piemontese, e io sicuramente meridionale: “piemuntisi” erano per i miei bisnonni truppe di occupazioni, che sulla base di presunta pericolosità di intere popolazioni hanno compiuto crimini di massa. E persone nate e vissute da ragazzi dove io sono nato e vissuto da ragazzo in Comuni non lontani dal suo hanno operato negli ultimi decenni secondo logiche mafiose – partendo dal movimento terra e inquinando a volte municipi interi -; impediranno a Lei e a me di rispettarci come individui, e come individui responsabili del loro operato, e non della loro più o meno presunta appartenenza, giudicarci? Spero di no. Lei ha una grande responsabilità amministrativa: non si faccia ricordare come chi ha attuato quanto i Suoi colleghi leghisti hanno più volte minacciato. Non penserei che Lei è un razzista, non attribuisco a nessuno etichette totalizzanti. Ma i gesti, le decisioni, i comportamenti, quelli sì, possono essere razzisti, e non dipendono dalle Sue intenzioni, ma dalle categorizzazione che metterà o no in atto. Se Lei adopererà una categoria razzizzata, avrà deciso da solo del razzismo della Sua decisione. Certo, molti Le daranno ragione. Non mi faccia operare paralleli storici poco lusinghieri per chi a suo tempo ha dato o avuto consenso su questi temi. Cordialmente, Giuseppe Faso
(Photo credit: effetti sulla popolazione civile dei gas usati dagli italiani durante l'aggressione all'Etiopia 1936-1941, foto dal sito dell'Ecadf)
giovedì 27 febbraio 2014
venerdì 31 gennaio 2014
Latitante
Ultimamente questo blog lascia a desiderare, come mi ha fatto affettuosamente notare qualcuna. Mi spiace molto soprattutto per le tante cose che avrei voluto/dovuto segnalare e che sono invece restate tra le "bozze", ma : a) ho sempre meno tempo e non riesco a star dietro a tutto b) ho dovuto dare la precedenza ad altre cose c) ho aperto una pagina in Academia.edu e nel poco tempo libero sto provando a caricare un po' di materiali da condividere nel cyberspazio ... More later ...
mercoledì 29 gennaio 2014
Allegre commari
Bello ritrovarsi, mentre si è tra le nebbie e le nevi padane, tra le allegre commari di Sud de-genere, anche se in questo periodo riesco a trovare ben pochi motivi di allegria . Love
lunedì 23 settembre 2013
Talebani del politicamente corretto
Una notiziola per la quale vale la pena sfidare la tenosinovite: "Talebani del politicamente corretto", così il Secolo d'Italia definisce le/i firmatarie/i della lettera scritta da un gruppo di studiose/i per denunciare "il lessico impreciso e i contenuti stigmatizzanti" di alcune delle voci (transgender, omosessualità, lesbismo, intersessualità, gender) presenti nell’Enciclopedia Treccani. Maggiori dettagli sulla vicenda e aggiornamenti sul sito di Intersexioni.
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giovedì 5 settembre 2013
venerdì 23 agosto 2013
Pausa nicotina con Lauren Bacall e Humphrey Bogart
Ci prendiamo (io e il blog) un'altra breve pausa continuando a fumare per procura. A presto! // Nella foto Lauren Bacall e Humphrey Bogart in gondola a Venezia (1951) via Soyons-suave
sabato 3 agosto 2013
Infulardata
Dopo quella di Jeanne Moreau, quella di Liz Taylor, quella di Gloria Swanson, quella di Sophia Loren, quella di Vicky Lane, quella di Nina Simone, quella di Marilyn Monroe e pure quella delle suore ... non poteva mancare la sigaretta di Sarah Maple, artista visuale (via I consigli di zia Jo). Tra l'altro adattissima al luogo e ai 39 gradi all'ombra ...
martedì 23 luglio 2013
Troppo cool per farlo
Grazie a Sara (Farris) che mi invia questa bella e intensa immagine di Jeanne Moreau con sigaretta in bocca e mi chiede se sto cercando di smettere o di convincermi che è troppo cool per farlo ... In effetti penso che questa sia una maniera per "elaborare il lutto" e/o resistere alla tentazione ... Nel post dedicato a Liz Taylor, tutte le sigarette (non) fumate in questi ultimi mesi ...
lunedì 15 luglio 2013
Liz Taylor e la sigaretta dopo la doccia
Una sigaretta anche per/con Liz (dopo Gloria Swanson, Sophia Loren, Vicky Lane, Nina Simone, Marilyn Monroe e pure le suore) // Credits: Elizabeth Taylor via Tumblr
martedì 9 luglio 2013
Senza (philo) Sophia
Non sempre è possibile prenderla con (philo) Sophia // Nell'immagine Gloria Swanson in Sunset Boulevard di Billy Wilder (1950) via Cinegif
giovedì 13 giugno 2013
Con (philo) Sophia
E dopo le altre non poteva proprio mancare Sophia Loren, anche perché qui in Marginalia le siamo affezionate...
mercoledì 5 giugno 2013
Veli e trasgressioni
Dopo Vicky Lane, Nina Simone e Marilyn Monroe la scelta di questa immagine (via PlanetBarberella), ha qualcosa di inquietante ...
sabato 1 giugno 2013
sabato 11 maggio 2013
Igiaba Scego e le domande imbarazzanti
Le "domande imbarazzanti" sono quelle rivolte dalla giornalista Lucia Annunziata alla ministra Cécile Kyenge durante il Tg3 di domenica scorsa che, non guardando la tivù, non avevo visto. Ringrazio quindi Igiaba Scego per avermi segnalato l'articolo scritto su questa vicenda e pubblicato su Corriere Immigrazione con appunto il titolo di Domande imbarazzanti. Ma nel mio archivio l'ho catalogato sotto il titolo di Domande razziste ...
mercoledì 1 maggio 2013
Sublimazioni pulsionali
Dopo Vicky Lane, Nina Simone (magari ascoltando Dont't smoke in bed. Giusto per restare in tema ...)
giovedì 11 aprile 2013
Le confessioni di Marginalia
Ho più o meno smesso di fumare (passando alla e-cigarette) da una settimana, quindi mi sembra di andare un po' a rilento tra le (solite) mille cose da fare/chiudere/inviare ... Quindi siate clementi (e pazienti) almeno per quanto riguarda Marginalia, anche perché diversamente potrei mordere ... // Immagine: Vicky Lane via Flickr
sabato 23 febbraio 2013
Elezioni, donne, bambole e sante
Una noiosa influenza mi costringe in casa, il mal di testa mi impedisce di dedicarmi a letture più impegnative, quindi mi ritrovo a fare zapping davanti alla tv e al pc, aggiornandomi - in extremis - sul tema per me poco entusiasmate delle elezioni "al femminile". Passo in un crescendo di sgomento dalla lettura del manifesto Sono una donna non sono una bambola pubblicato a pagamento sul Corriere della Sera da un lungo elenco di "donne comuni" (parrucchiere e avvocate, pensionate e casalinghe, giovani e meno giovani ) che annunciano la loro volontà di votare Berlusconi "per la loro libertà" perché "le donne sono uguali e ciascuna è diversa ... ci rispettiamo e vogliamo rispetto", alla campagna sociale - che ha ottenuto il patrocinio di Pubblicità Progresso - Se crescono le donne, cresce il Paese di Snoq, affiancata dalla campagna di mobilitazione video Un paese per donne: le parole per dirlo, "una rappresentazione corale delle condizioni, delle idee e dei desideri delle donne, dal Sud al Nord". Anche qui infine le donne sono tutte diverse e tutte uguali: come sottolinea Simona De Simoni "C’è la studentessa, la professionista rientrata dall’estero, la vittima di tratta, la casalinga, la manager, l’operaia, la madre, la single", ma "tutte chiedono più lavoro, più riconoscimento, più merito (manco a dirlo), più conciliabilità con gli impegni famigliari. Tutte sognano la stessa vita e lo stesso tipo di realizzazione personale: dividersi equamente e serenamente tra il lavoro e il privato (generalmente nella forma della famiglia)". Sullo sfondo in entrambe le prese di posizione emerge la richiesta del riconoscimento di una "specificità femminile", che per le une "è di genere (le donne partoriscono, gli uomini fecondano) non sociale o culturale o politica" per le altre si materializza nei "temi delle donne" da inserire nell'agenda politica: "a cominciare dalla conciliazione dei tempi casa-lavoro, ai servizi, a una riforma del welfare che non faccia pagare solo alle donne il peso
della crisi". Una lettura annichilente (Giorgia Meloni che condanna l'ultima trovata omofoba dei sui "fratelli" di partito meriterebbe discorso a parte, ma rinviamo a un post di qualche anno fa, ancora attuale), che ci da la misura del baratro in cui è sprofondato questo paese, ma anche di quanto sia importante continuare a lavorare, a valorizzare e dare visibilità a punti di vista femministi critici, che fortunatamente non mancano // Il video è la registrazione dell'esibizione di Rosanna Fratello a Canzonissima nel 1971, lo stesso anno della pubblicazione di La donna clitoridea e la donna vaginale nei Libretti Verdi di Carla Lonzi / Rivolta Femminile
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