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sabato 15 giugno 2013

Bella Ciao direngezi Taksim Square

Tramite la mailinglist di Rivistoriantago: Ancora una volta Bella ciao a Istanbul, nella versione suonata al pianoforte da Yiğit Özatalay e Davide Martello e cantata dalle/dai manifestanti. Video su YouTube

mercoledì 5 giugno 2013

Gezi Park canta Bella Ciao

Internazionalismo: via Staffetta, il blog curato dal Nodo Sociale Antifascista, un video dalle rivolte in Turchia, in cui le/i manifestanti  al Gezi Park di Istanbul cantano Bella Ciao

martedì 23 aprile 2013

Donne contro. Ribelli, sovversive, antifasciste nel Casellario Politico Centrale

Donne contro. Ribelli, sovversive, antifasciste di Martina Guerrini, recentemente pubblicato da Zeroincondotta, è un volume che a partire dalle schede di "anonime" conservate presso il Casellario Politico Centrale, restituisce le biografie di donne che si opposero al fascismo, "dalle prime sovversive che contrastarono lo squadrismo, alle operaie ribelli al regime, passando dalle militanti della cospirazione clandestina sino alle partigiane che seppero impugnare anche le armi, il fascismo dovette fare i conti con donne che non accettarono di sottomettersi al ruolo sociale e all'ideologia sessista che le voleva soltanto prolifiche e ubbidienti 'giovani italiane'". Il volume sarà presentato domani al Circolo Anarchico Berneri, al cui sito rinviamo per ulteriori info sull'iniziativa. Buon 25 aprile a tutte/i

domenica 7 aprile 2013

mercoledì 25 aprile 2012

Partigiane sempre

Per questo 25 aprile vi proponiamo una lettura incrociata: le interviste fatte dal Laboratorio Sguardi sui Generis alle donne attive nel movimento della Val di Susa e frammenti delle bio-bibliografie partigiane di donne attive nella lotta di liberazione dal nazifascismo, pubblicati negli ultimi anni qui in Marginalia. Buona lettura e liberazione!

lunedì 7 novembre 2011

A Nori, staffetta e partigiana


Da Incidenze, un ricordo di Onorina (Nori) Brambilla - Pesce, nome di battaglia "Sandra", che ci ha lasciate/i qualche giorno fa.

giovedì 21 aprile 2011

150 anni contro: contro-corsi sulla storia d'Italia

Sono partiti il 7 aprile i contro-corsi organizzati dal Circolo Berneri, 150 anni contro: contro corsi sulla storia d'Italia 1861-20011. 150 anni di rivolte e repressioni. Motivati dall'esigenza di " mettere in discussione l’operazione politico-ideologica che tramite le celebrazioni dei 150 anni di esistenza dello stato italiano, tende a rinsaldare il nazionalismo", i contro-corsi, inaugurati dall'intervento di Giuseppe Galzerano ("Costruzione di una nazione: l’Unità, il brigantaggio, la questione meridionale. Carlo Pisacane"), proseguiranno l'11 maggio con interventi di Nicoletta Poidimani ("Una prospettiva di genere sul colonialismo italiano") e Vincenza Perilli ("Corpi coloniali e corpi per la nazione"), il 14 maggio con Claudio Venza ("Rivolte popolari e repressione statale tra ’800 e ’900") e Laura Orlandini ("La settimana rossa"), il 21 maggio con l'intervento di Pippo Gurrieri ("La La quaestio linguistica: costruzione della lingua, repressione delle lingue"), il 28 maggio con Italino Rossi ("La resistenza tradita. Speranze e delusioni nel secondo dopoguerra")ed infine l'11 giugno con Sante Norarnicola e Valerio Lucarelli (" Anni ’70 e lotte carcerarie: il Movimento dei Dannati della terra, l’esperienza dei N.A.P"). Per maggiori info su orari e luoghi in cui si terranno i contro-corsi, rinviamo al sito del Circolo Berneri.

sabato 19 febbraio 2011

Antonio Gramsci al festival di Sanremo

Ieri avevamo notato un'impennata veramente considerevole delle "visite" a Marginalia e non riuscivamo a spiegarcene il motivo (non siamo decisamente un blog da grandi numeri). Spinte da malsana curiosità abbiamo controllato le chiavi di ricerca adoperate nei motori da chi ci aveva onorato di contante visite e abbiamo trovato tag del tipo: "il peso della storia", "Gramsci odia gli indifferenti", "il peso morto di Gramsci" ... Ci abbiamo messo poco a capire: una massa di utenti mai vista da queste parti era giunta a noi cercando una lettera di Gramsci del 1917, Indifferenti, lettera che avevamo pubblicato qualche tempo fa con il titolo di L'indifferenza è il peso morto della storia. A questo punto la nostra confusione è stata totale: donde viene, ci chiedevamo, tutto questo improvviso interesse per Antonio Gramsci, intellettuale lasciato marcire in carcere dal fascismo e invero poco amato anche dopo da questa nostra triste, ignorante e indifferente italietta? Saremmo restate a lungo a lambiccarci il cervello se non fosse giunta un'amica amante del trash (e di Gramsci) a svelare l'arcano: il brano in questione è stato letto in diretta al festival di Sanremo da due comici con gigantografia di Antonio Gramsci alle spalle. Non riusciamo a fare nessun commento che sia sensato: dovremmo forse rassegnarci a dire che rispetto al revisionismo incoronato l'anno scorso sul palco dell'Ariston, questo è un bel passo avanti? O forse potremmo commentare acide che meglio sarebbe stato farlo leggere alle due vallette scosciate? Oppure che ... ci asteniamo. Il video è terrificante, comunque se volete potete vederlo su Youtube.

domenica 11 luglio 2010

Resistenti a Parigi (e altrove)


Nella foto la lapide che ricorda, nella cosiddetta Cité des Fleurs a Parigi, l'arresto avvenuto il 18 maggio 1944 da parte dei nazisti delle/dei principali responsabili del nucleo "faux papiers" (cioè il gruppo che preparava/procurava documenti falsi) della resistenza francese. Tra loro Colette Heilbronner, che fu fucilata sul posto. Un articolo ad memoriam certo, come tanti altri, ma scritto (come sempre) pensando a tutte e tutti le/i resistenti di oggi, "sans papiers" e "faux papiers" ... Ed è anche un modo per inviare un saluto solidale alle/ai compagne/i della Casa Popolare Dodi Maracino che sabato hanno ricevuto un'ordinanza di sgombero. No pasaran!

domenica 25 aprile 2010

Bandite in resistenza

Mi sarebbe piaciuto tanto scrivere qualcosa per questo 25 aprile, un lungo articolo sulle lotte vecchie e nuove, sulle/sui resistenti di allora e quelle/i di oggi, sulle lotte contro il razzismo, il sessismo, il fascismo, sulle lotte delle/dei migranti dentro e fuori i Cie, dentro e fuori i "confini", e sulle lotte per il diritto al lavoro e alla casa di donne, uomini e bambini/e come quelle/i che da settimane sono in tendopoli, tendopoli resistente con il bello e il cattivo tempo. Mi sarebbe piaciuto scrivere un bel post, ma non ne ho il tempo (l'energia) e allora non mi resta che rinviare a Bandite, il bellissimo film/documentario di Alessia Proietti e Giuditta Pellegrini sulle partigiane italiane durante la resistenza al nazifascismo. Ne avevamo già parlato qui in Marginalia quando, quasi due anni fa, ne avevamo presentato alcuni estratti (il film era ancora in lavorazione) durante una memorabile serata Donne e lesbiche negli anni del nazifascismo, tra resistenze, sopravvivenze e complesse complicità. Ora Bandite è finito e aspetta solo di essere visto.

Qualche articolo correlato in Marginalia:

Una partigiana di nome Edera
Una svastica per Tosca, staffetta partigiana
Resistenze di qui e di altrove
Per Gabriella Degli Esposti, partigiana
Eredità partigiane
Staffetta antifascista
La Battaglia della Bolognina sessantatrè anni dopo

giovedì 1 aprile 2010

Una partigiana di nome Edera

Il primo aprile del 44, in via della Certosa, sei partigiani, catturati nella zona di Monterenzio grazie a una spiata, vengono fucilati dagli uomini della CAS (Compagnia autonoma speciale) di Renato Tartarotti. Sono Ettore Zaniboni, Egon Brass, Enrico Foscardi, Ferdinando Grilli, Attilio Diolaiti, Edera De Giovanni. Scrivono che la giovanissima Edera (era nata nel 24) è la prima eroina della Resistenza nel bolognese. Destinata con gli altri ad essere fucilata alla schiena, davanti al plotone di esecuzione si volta, in un gesto estremo di ribellione. Sembra che guardando i suoi assassini abbia detto: "Tremate. Anche una ragazza vi fa paura".

Alcuni articoli correlati in Marginalia:

Una svastica per Tosca, staffetta partigiana
Resistenze di qui e di altrove
Per Gabriella Degli Esposti, partigiana
R-esistenze femministe
Eredità partigiane
Staffetta antifascista
La Battaglia della Bolognina sessantatrè anni dopo

giovedì 25 marzo 2010

R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista

Un'anticipazione: tra qualche giorno sarà in libreria R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista (a cura di Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi, Ombre Corte 2010). Il volume presenta contributi, alcuni ancora inediti, di note studiose del lesbismo e delle esistenze e resistenze lesbiche durante/al nazifascismo (oltre ai saggi delle curatrici, possiamo leggere quelli di Claudia Schoppmann, Ilse Kokula, Marie Jo-Bonnet, Raquel Osborne), contributi che offrono un quadro variegato delle diverse forme in cui si espresse la r/esistenza lesbica, durante il nazifascismo, tentando anche di colmare certi vuoti ancora presenti nella storiografia, come ad esempio la questione della partecipazione di lesbiche alla Resistenza. Scrivono infatti le curatrici "Restiamo tuttora convinte che, sebbene niente sia stato “trovato” e/o “scritto”, ciò non significa che non siano esistite lesbiche combattenti in varie unità partigiane europee". In un contesto in cui "la ricerca storica europea appare ancora fortemente condizionata da istanze maschili-bianche e le reti accademiche non sembrano certo distinguersi nell'investire sensibilità ed energie sulla storia dei soggetti 'altri' quali le lesbiche sono indubbiamente", i saggi presentati in questo volume assumono una rilevanza particolare nel panorama storiografico attuale e, soprattutto, contribuiranno sicuramente a modificarne e arricchirne orientamenti e approcci, offrendo anche stimoli per nuove e future ricerche

(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:

La prostituzione forzata nei lager nazisti in mostra
Donne e lesbiche negli anni del nazifascismo
R-esistenze femministe
Femminismi e nazismo
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lunedì 23 novembre 2009

Joyce Salvadori Lussu. Vita e opera di una donna antifascista



Questa sera (Circolo Arci Benassi, viale Cavina 4 - Bologna) presentazione, a cura dell'Anpi di Bologna, del volume di Federica Trenti Il Novecento di Joyce Salvadori Lussu. Vita e opera di una donna antifascista.
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lunedì 25 maggio 2009

Una svastica per Tosca, staffetta partigiana ...


Qualcuno/a ha imbrattato con una svastica il cippo in ricordo della staffetta partigiana Adalgisa Gallerani, nome di battaglia Tosca. Il cippo era stato posto, nel parco a lei dedicato alla periferia di Bologna, solo tre anni fa. Alla cerimonia aveva partecipato anche la sua amica e compagna di lotta Tolmina Guazzaloca, nome di battaglia Giuliana.
La svastica sarà cancellata, come sono state cancellate tante altre volte, da monumenti, da muri, da saracinesche di negozi di migranti. Certo resta la cicatrice "simbolica", come i segni delle svastiche incise a punta di coltello in questi anni sui corpi delle tante vittime dello squadrismo di destra. Ma credo che sia palese che queste cicatrici sono , per noi antifasciste/i, altrettanti monumenti alla resistenza.

Aggiornamento dal sito dell'AAP: svastiche anche all'Iqbal Masih. Solidarietà alle/ai compagne/i del circolo.

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Articoli correlati in Marginalia:

Per Gabriella degli Esposti, partigiana
R/esistenze femministe
Eredità partigiane
Staffetta antifascista
La battaglia della Bolognina sessantatré anni dopo
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sabato 25 aprile 2009

Resistenze di qui e di altrove

25 aprile: un giorno per ricordare anzitutto. Per ricordare uomini e donne che hanno lottato per la loro/nostra libertà, soprattutto le donne, perché spesso la loro resistenza è stata taciuta. Partigiane come Gabriella degli Esposti o Irma Bandiera (che non videro mai la liberazione dell'Italia dal nazifascismo perché trucidate prima dai fascisti), o donne "comuni" come Clorinda Falsetti, Italia Ferracci, Esperia Pellegrini, Elvira Ferrante, Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta MariaIzzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo fucilate a Roma perché chiedevano pane. Ma il 25 aprile è (deve essere) anche un giorno per ribadire, forte e chiaro, il nostro rifiuto delle "pacificazioni", che per noi il 25 aprile non è (e non potrà mai essere) di tutt*, che partigiani/e e repubblichini/e non sono uguali. Una giornata per dire no al revisionismo ormai dilagante, magari rileggendo una poesia di Piero Calamandrei o disotterrando la lucida analisi a caldo dell'affermarsi del fascismo e degli errori delle varie componenti del movimento operaio del comunista anarchico Luigi Fabbri. Tante iniziative (e rinvio al sito di Zeroviolenzadonne che ne segnalano tante di significative) che testimoniano la consapevolezza di molti e molte di affermare oggi l'importanza e l'urgenza di resistere. Resistere anche appoggiando le attuali resistenze, vicine e lontane, come la resistenza delle donne afghane, prese a sassate da gruppi di fondamentalisti qualche giorno fa, durante una manifestazione a Kabul, sotto agli occhi dei loro presunti "liberatori" nordamericani ed europei.
Spero non suoni retorico se rinvio allo slogan che in alcune avevamo portato alla manifestazione nazionale a Roma contro la violenza maschile sulle donne e poi in altre manifestazioni, in tutte le lingue in cui ci era stato possibile tradurlo:

Contro la violenza sessista e razzista
contro vecchi e nuovi fascismi
tutte unite rivolta


ضد العنف الجنسي و العنصرية

ضد الفاشية الجديدة و القديمة

لنتحد جميعا : انتفاظة


Impotriva violentei sexiste si rasiste
impotriva fascismului vechi dar si a celui nou
toate unite: revolta!


Contre la violence sexiste et raciste
contre les vieux et les nouveaux fascismes
toutes unies : révoltons-nous!

Contra la violencia sexista y racista
contra los viejos y los nuevos fascismos
unàmosnos todas: revuelta!

Protiv rasnog e seksualnog nasilja
protiv starih i novih fasizama
Sve zajedno:pobuna!


CONTRA A VIOLÊNCIA SEXISTA E RAÇISTA
CONTRA VELHOS E NOVOS FASCISMOS
TODAS UNIDAS: REBELIÃO


Contro la violenza sessista e razzista
contro vecchi e nuovi fascismi
tutte unite: rivolta




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Nella foto una partigiana francese.
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martedì 21 aprile 2009

Abruzzo resistente


Mentre l'Aquila non c'è più (tra Ma(donne) e miracoli, sciacallaggio mediatico e politico, strumentalizzazioni razziste della tragedia contro "zingari" e "musulmani", e segni di infiltrazioni di mafia e camorra), mi sembra doveroso oggi, anniversario della Liberazione di Bologna, ricordare la Brigata Majella, formazione partigiana abruzzese che, insieme all'armata polacca, fu la prima - all'alba di quel 21 aprile 1945 - ad entrare in città. Un messaggio resistente a tutt* coloro che hanno perso tutto, ma non la dignità.
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Per gli aiuti ai/alle terremotat* rinvio ancora a Epicentro solidale.
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sabato 31 gennaio 2009

La persecuzione dei neri in Europa sotto il Terzo Reich

Stasera, in occasione della Giornata della memoria, il Centro Interculturale Zonarelli, l'Assemblea Antifascista Permanente e l'Associazione Sopra i Ponti propongono la proiezione del documentario di Serge Bilé Noirs dans les champs nazis. Questo documentario, così come l'omonimo libro, squarcia il velo su una pagina ancora poco nota dello sterminio nazionalsocialista, ovvero la presenza di african*, antillan* e afroamerican* in Europa al tempo del Terzo Reich e che furono vittime di persecuzione, uccisi, sterilizzati o deportati nei lager, a volte per la loro militanza antifascista, ma molto più spesso solo per il "colore" della loro pelle. Dopo la proiezione del documentario seguiranno interventi di Luca Alessandrini dell'Istituto Storico Parri su Il razzismo italiano in epoca fascista, di Antar Mohamed Marincola su La storia di Giorgio Marincola, unico partigiano nero della Resistenza italiana e del Coordinamento Migranti sulle Odierne politiche di discriminazione dei diversi e degli stranieri in Italia
Per ulteriori info sulla serata rinvio qui, qui e qui
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mercoledì 17 dicembre 2008

Per Gabriella degli Esposti, partigiana

Sul greto del Panaro, in località Ca’nova di San Cesario, in provincia di Modena, c'è un monumento. Qui, il 17 dicembre del 1944, furono ritrovati i corpi di nove uomini e una donna. Quest'ultima era Gabriella degli Esposti, partigiana combattente, attiva nei primi Gruppi di difesa della donna, tra le organizzatrici delle manifestazioni di luglio che avevano visto a Castelfranco Emilia scendere in piazza centinaia di donne contro la guerra, madre di due bambine piccole, Savina e Liduina, e incinta di una terza.
Quando la ritrovarono, il suo corpo era orrendamente mutilato. Prima di fucilarla, era stata bestialmente torturata, le avevano cavato gli occhi, tagliato i seni, squarciato il ventre. La sua morte accellera il passaggio di molte donne della zona alla Resistenza. In suo nome si costituirà la formazione partigiana Gabriella degli Esposti, la prima (e credo unica) formazione partigiana costituita da sole donne.
La ricordo oggi, nell'anniversario della morte, insieme a tutte le altre partigiane uccise dai nazifascisti. Scavo nella memoria e nella storia, questa memoria e questa storia che continuamente si tenta di ricacciare nell'oblio, di mistificare, stravolgere, cancellare ... Non a caso ci penso oggi, mentre, tra le cosiddette "notizie del giorno" c'è Gianfranco Fini, osannato (anche da certa sinistra) dopo il suo discorso inaugurale al convegno “Settant’anni dalle leggi antiebraiche e razziste, per non dimenticare”, nella sala della Regina a Montecitorio. Addirittura c'è chi ha visto nel suo discorso una radicale messa in discussione del mito degli italiani brava gente ... ma l'operazione di Fini è un'altra, proprio un'altra. Peccato che la maggiornaza degli/delle italian* non se ne accorgerà ... A meno che, continuando così, non siano costrett* ad accorgersene. Ma forse troppo tardi (e sulla pelle di tutt*).
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