In questo fine settimana sarà inaugurato, nella residenza multi disciplinare per l'arte delle donne di Villa5, il Mad, il primo museo di arte delle donne in Italia. Un museo, come scrivono le curatrici nel sito, rivisitato, da visitare e rivisitare e che cambia la propria fisionomia a seconda degli apporti di chi lo frequenta. E' questo il senso dell'avviso "a naviganti in cerca di approdi" che probabilmente molte di voi hanno ricevuto via mail: un invito a portare, nei giorni di inaugurazione (e oltre) del museo, qualcosa della vostra artista prediletta (una foto, l'immagine di un'opera e/o uno scritto di/ sul suo lavoro). In questo modo questa andrà ad aggiungersi alle artiste già presenti al Mad (Laura Ambrosi, Sandra Baruzzi, Zahira Berrezouga, Roberta Biagiarelli, Louise Bourgeois, Elena Cavallo, Mona Hatoum, Frida Kalo, Chen Li, Claudia Losi, Caterina Mochi Sismondi, Tina Modotti, Shirin Neshat, Irina Novarese, Lucy Orta, Yael Plat, Francesca Rizzotti, Silvia Salchi, Margherita Settimo, Antonella Usai, Joana Vasconcelos, Les Vidéobstinées). Da parte nostra scontiamo un limite: mai siamo mai riuscite ad avere predilezioni esclusive (pur essendo capaci di grandi passioni) e dunque lunga è la lista delle nostre artiste predilette. Di alcune tante volte abbiamo parlato qui, tra queste molte sono già presenti al Mad, altre vorremmo che vi fossero aggiunte: da Artemisia Gentileschi a Coco Fusco passando per Judy Chicago, Helena Almeida, le Guerrilla Girls e tante altre tra registe, fotografe e musiciste ...
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venerdì 21 gennaio 2011
Mad / Museo di arte delle donne
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Zineb Sedira
domenica 11 gennaio 2009
Vedi Napoli e poi muori. Ma non prima di aver visto Louise Bourgeois
Che i materiali morbidi e trasparenti e il tenero e delicato colore rosa di vagine, bocche, uteri, placente, corpi gravidi o in travaglio, mani e falli non vi ingannino: l'opera di Louise Bourgeois non è niente affatto rassicurante. E' anche sangue, carne, morte, rapporti umani ambivalenti e straziati. Il gigantesco ragno chiamato Maman che apre/chiude la mostra all'esterno del museo è li a ricordarvelo.
Come alle Tuileries il fascino della mostra è anche dovuto al contrasto ( e al dialogo) tra queste sculture contemporanee e le opere "antiche" della collezione permanente del museo: un bellissimo Caravaggio, Brueghel, Annibale Carracci ... e anche alcune tele di Artemisia Gentileschi e tra queste la celebre Giuditta e Oloferne. Guardando l'eroina biblica che sgozza il tiranno Oloferne salvando la città palestinese di Betulia, come non pensare, ancora una volta, a Gaza?
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