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giovedì 13 maggio 2010

Noi/altre: sguardi incrociati su razzismo, sessismo e privilegio

"La definizione/percezione dell'“altro/a” è frutto di una storia e di specifiche relazioni e rapporti di potere tra soggetti in posizione di disuguaglianza economica, politica, sociale e culturale. Sono coloro che occupano una posizione di “dominio” a dire chi è (e come è o deve essere) “l'altro/a” (la donna, il/la colonizzato/a, l'immigrato/a ...) e il “posto” che deve/può occupare. Nella dicotomia “noi/loro”, dove il noi viene posto come neutro ed universale (maschio, bianco, eterosessuale, cristiano ...), i dominanti invisibilizzano e/o rendono opachi i violenti rapporti di potere e sfruttamento soggiacenti a questo processo e l'affermarsi di molteplici forme di resistenza. Con questo workshop ci proponiamo di rendere visibile il razzismo e il sessismo che costruiscono quella che è una delle figure per eccellenza dell'“alterità”, di volta in volta definita “immigrata”, “donna di colore”, “straniera”, individuando alcuni luoghi cruciali della sua costruzione e possibili strumenti per la sua messa in discussione. Se l'amnesia e l'oblio della specifica storia del razzismo italiano (colonialismo, razzismo antimeridionale, leggi razziali fasciste del 1938) è il luogo che maggiormente sembra aver contribuito ad una certa rappresentazione dell'“altra” (rappresentazione che l'attuale recrudescenza del razzismo mostra come ancora operante), uno dei momenti forti di una sua messa in crisi è lo smascheramento della presunta neutralità e universalità della “bianchezza” e la critica dello sguardo etnocentrico che ancora sembra contraddistinguere anche l'atteggiamento di molte donne/femministe occidentali nei confronti delle donne migranti e /o non occidentali, viste unicamente come vittime da salvare o redimere. Durante il workshop – che si strutturerà su tre incontri nel mese di maggio più uno conclusivo a settembre –, tenteremo, a partire dalle diverse posizionalità, esperienze e punti di vista di relatrici e partecipanti, di mettere in discussione le retoriche razziste e sessiste che costruiscono “l'altra” anche in opposizione a coloro che sono, contemporaneamente, “altre” e “noi” (le “donne native”, le “mogli e madri esemplari”, le “nostre donne”...) tentando di far emergere reciproche percezioni, privilegi, luoghi comuni, conflitti e rapporti tra diverse dinamiche di resistenze". Questa la presentazione del workshop che condurrò nell'ambito del Festival delle culture Divercity (Bologna 21, 22 e 23 maggio 2010)

Programma:

17 maggio, h 17-19
Retoriche razziste e sessiste e costruzione dell'altra
Centro Civico Lame/Sala Blu
via Marco Polo, 51

19 maggio, h 17-19
Femminismi e migrazioni
Interviene: Enrica Capussotti
Centro Civico Lame/Sala Blu
via Marco Polo, 51

22 maggio, h 16-19
Bianchezza e privilegio
Interviene: Liliana Ellena
Sala Il Cubo
via Zanardi 249

Settembre, data da definirsi
Discussione collettiva a partire dagli elaborati delle/dei partecipanti

Il workshop è gratuito, ma è richiesta l'iscrizione (divercity at alice.it). Negli Archivi la bibliografia consigliata. Alcuni dei testi proposti e ulteriori approfondimenti bibliografici saranno a disposizione delle/dei partecipanti durante il workshop.

lunedì 15 settembre 2008

Aspettando Sistren


E' prevista per fine ottobre l'uscita di Sistren, una raccolta che attraverso scritti (tra le altre) di June Jordan, Audre Lorde, Aishah Shahidah Simmons, Staceyann Chin, Lenelle Moise, Piper Anderson, Sashinka Gourguinpour, Lauren Jade Martin, Todd Michelle Christine Gonzales, Jane Jin Kaisen, Kim Thompson, Elitrea Frye, Esohe Agathise, Groupe du 6 Novembre, Kagendo Murungi ... si propone di esplorare l'intersezione tra razza, classe, genere e sessualità. Nell'attesa è possibile leggerne alcuni stralci in rete grazie al prezioso lavoro di Veruska, che trovate qui.
E intanto vi ri-segnalo (perché continuo a credere che repetita iuvant) qualche lettura che ritengo utile per una riflessione su queste questioni. Anzitutto il citatissimo (sicuramente da me) Cahiers du Cedref curato da Jules Falquet, Emmanuelle Lada e Aude Rabaud : (Ré)articulation des rapports sociaux de sexe, classe et "race". Repères historiques et contemporains, Mémoires du séminarie du Cedref 2005-2006, che contiene (tra l'altro) un bel saggio sul Combahee River Collective (di cui viene anche tradotto in francese il famoso manifesto, che a breve - grazie alla nuova ri-edizione di Sistren - potremo ri-leggere in traduzione italiana), un mio scritto sulla cosiddetta articolazione di sessismo e razzismo e un bell'intervento di Horia Kebabza sul "sistema dei privilegi" (alcuni estratti di questo saggio li trovate sul sito del Mouvement des Indigènes de la République). Ancora in francese vi ri-segnalo l'antalogia curata da Elsa Dorlin, Black Feminism. Anthologie du féminisme africain-américain, con testi (tra le altre) di Audre Lorde, bell hooks, Combahee River Collective, Barbara Smith, Michele Wallace, Hazel Carby ... Per chi ancora non lo avesse letto ricordo che Dorlin è anche autrice di La matrice de la race, volume illuminante sull'articolazione di sessismo e razzismo nelle imprese coloniali e sulla costituzione dello stato francese moderno e che ho recensito per il numero Confini senza fine di Zapruder (recensione che posterò presto qui in Marginalia, previa autorizzazione ovviamente!)
In italiano vi ri-segnalo (in ordine cronologico) tre libri, Traiettorie di sguardi. E se gli altri fosse voi? di Geneviève Makaping (di cui non posso dimenticare il bell' intervento di qualche anno fa a Informazione migrante) , Regina di fiori e di perle di Gabriella Ghermandi e, ultimo ad essere stato pubblicato, La pelle che ci separa di Kym Ragusa.
E infine, poichè ho citato Zapruder, non posso proprio evitare di ricordarvi ancora una volta (e chissenefrega se qualcun* malignerà a proposito di pubblicità&propaganda) il "mitico" numero Donne di mondo. Percorsi transnazionali dei femminismi, curato da Liliana Ellena e Elena Petricola. Ma vabbè che è inutile, credo che questo lo abbiate letto proprio tutt*, no?

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Mentre scrivo apprendo della morte di Abdul William Guibre, 19 anni, cittadino italiano originario del Burkina Faso. Ucciso a sprangate - condite da insulti razzisti - dai gestori di un bar (padre e figlio) dove aveva rubato un pacchetto di caramelle.
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