Il primo numero di Comment S'en sortir, Du côté obscur : féminismes noirs (From The Dark Side: Black Feminisms), a cura di Keivan Djavadzadeh et Myriam Paris. Numero disponibile sia in versione cartacea che elettronìnica (ad accesso libero sul sito della rivista)
Visualizzazione post con etichetta Elsa Dorlin. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Elsa Dorlin. Mostra tutti i post
venerdì 31 luglio 2015
sabato 7 marzo 2015
Una lettera aperta per la laicità
Un gruppo di universitar@ francesi ha lanciato un appello/lettera aperta, di cui sono tra le firmatarie, in seguito alle dichiarazioni di Pascale Boistard, segretaria di stato ai Droits des femmes , che in una intervista al Figaro si è detta favorevole per un allargamento all'università della legge del 2004 contro "i segni ostentatori negli spazi pubblici". Un ulteriore segno del clima islamofobo accentuatesi in Francia dopo gli attentati di gennaio. Per chi volesse firmare l'appello, che lunedì sarà pubblicato su Libération, può farlo qui.
Etichette:
antirazzismo,
calamità (in)naturali,
conflittualità sociale,
Elsa Dorlin,
integralismi,
islamofobia,
laicità,
Nacira Guénif-Souilamas,
neocolonialismo,
nomadismi personali,
pratiche di resistenza,
privilegio
lunedì 17 febbraio 2014
Comment S'en Sortir / Cfp: Conversions: religions, transmutations et politiques
Mentre sono in uscita i primi numeri (Du côté obscur : Féminismes Noirs e Transféminismes : politiques des transitions féministes) nuova call della rivista internazionale di filosofia femminista e teoria queer Comment s'en sortir.Ssul sito di Css la call in francese, inglese e spagnolo), e tutte le informazioni utili per l'invio delle proposte di contributo (la deadline è il 15 marzo), buon lavoro!
lunedì 21 ottobre 2013
Elsa Dorlin : Pour un féminisme révolutionnaire
Elsa Dorlin in un estratto del film Notre Monde (2013, Agat/LBP/Sister,118’) di Thomas Lacoste (per maggiori info sul film rinviamo al sito Notre Monde). Per un femminismo rivoluzionario sarà anche il titolo della lectio magistralis che Elsa terrà a Bologna il prossimo 28 ottobre nell'ambito della rassegna Soggettiva (qui il programma completo). Poiché il suo lavoro (complice la mancanza di traduzioni) è poco conosciuto in Italia mi permetto di rinviare alla mia recensione al volume La matrice de la race, pubblicata qualche anno fa in Zapruder. E qui altri articoli correlati. Buona visione e lettura
Etichette:
arte e dintorni,
autoformazione,
bibliografie,
black feminism,
Elsa Dorlin,
femminismi,
genere / gender,
intersezionalità,
razzismo,
teorie queer
mercoledì 9 ottobre 2013
Critique de la raison nègre
Ricevo e volentieri pubblico per chi è a Parigi: giovedì prossimo, 17 ottobre 2013, all'interno di un seminario organizzato da LabTop, presentazione del recentissimo volume di Achille Mbembe, Critique de la raison nègre. Saranno presenti con l'autore Elsa Dorlin (LabTop, Paris 8), Éric Fassin (LabTop, Paris 8) e Nacira Guénif-Souïlamas (Experice, Paris 13). Maggiori info sul sito di LabTop
venerdì 5 luglio 2013
Donne di tutti i gusti, anche di colore
Ispirata da un altro blog tempo fa avevo pubblicato Marginalia e le sue tag, ovvero un elenco di quelle parole o frasi che digitate nei motori di ricerca conducono perfetti/e sconosciuti/e in un determinato sito/blog, nel caso specifico in Marginalia. Il risultato mi era sembrato allora "decisamente straniante e un po' inquietante". A più di un anno di distanza il monitoraggio delle tag, a partire dalla frase che da il titolo a questo post, non si discosta molto da quel primo risultato. Giudicate voi (anche stavolta lista ricopiata con errori inclusi): Sophia Loren stripping, tecniche bondage, Mona Hatoum, "différentialisme", femministe di parola, Magritte il barbaro, Angela Davis, razzismo antimeridionale, la Venchi fa schiavismo?, donne assassine erotiche, Vincenza Perilli curriculum, cartoline razziste Italia, Combahee essenzialismo, Duchamp in italiano, La pelle giusta riassunto, che genere di concorso?, cinque anarchici del Sud, Teresa De Lauretis, Vincenza Perilli Elsa Dorlen, donne islamiche, prostitute lager nazisti, il corpo della donna durante colonizzazione, colonialismo italiano, sex french soeur et frere, intersezionalità, musulmane rivelate commenti, Achille Mbenbe su Fanon, kill Barbie, anniversario 17 febbraio, il clitoride in castità, trama la pelle giusta Paola Tabet, donne meridionali unità d'Italia, intersezionalità riassunto, Vincenza Perilli analogia sessismo razzismo, il frutto proibito di Magritte, barbie pazze, trans nere, donne fighe, la grande migrazione, Luisa ermafrodita, globalizzazione e poligamia, colonialismo italiano riassunto, Barbie caffè, la difesa della razza, giochi sessisti per bambine, Black Piet cosa significa?, Femminsite a parole, Santanché razzista, Barbie nera, separatismo femminista, Duchamp rrose selavy, closed, Angela Davis gambe, corpi senza frontiere, Tripoli bel suol d'amore, femminismo italiano riassunto, Sofia Loren si toglie la calza, il sesso come problema politico, donne di tutti i gusti anche di colore, partigiani sempre, stranieri ovunque ...
giovedì 13 giugno 2013
Guerre del sesso
Féminismes et «guerres du sexe». Autour de Gayle Rubin è la giornata di studio che si terrà all'Ehess (amphithéâtre F. Furet, 105 boulevard Raspail - Paris) venerdì 21 giugno, dedicata al lavoro di Gayle Rubin, antropologia e militante femminista che nel 1985 - con The Traffic in Women - getta le basi teoriche di un'articolazione tra sesso e genere e nel 1984 - con Thinking Sex. Notes for a Radical Theory of the Politics of Sexuality -, di una "teoria radicale della sessualità". In questo ultimo testo Rubin infatti ritorna criticamemte sullo stesso concetto di "sistema di sesso/genere" da lei elaborato in The Traffic in Women, sostenendo che è essenziale separare analiticamente il genere e la sessualità per meglio riflettere sulla loro esistenza sociale separata. Sono questi gli anni in cui, negli Stati Uniti, violenti dissidi esplodono all'interno dei diversi femminismi a proposito della prostituzione, della pornografia, delle relazioni sado-masochiste e dei ruoli butch/femme. In questo contesto Rubin - che è stata tra le fondatrici di alcuni tra i primissimi gruppi di femministe sadomaso negli Stati Uniti come Samois e qualche anno più tardi The Outcasts -, rifiuta di ridurre la sessualità alla dominazione e denuncia il moralismo e il puritanesimo di larghi settori del movimento femminista. Questa giornata di studi è l'occasione - a partire dal lavoro di Gayle Rubin - per riflettere sull'attualità delle "sex wars", ovvero di quei conflitti in cui l'oggetto dello scontro è la sessualità, conflitti che continuano a definire la politica femminista ancora oggi negli Stati Uniti come altrove. Con interventi di Gayle Rubin, Mathieu Trachman, Anne E. Berger, Éric Fassin e Elsa Dorlin (programma completo qui)
martedì 7 maggio 2013
Siamo tutte donne velate / Nous sommes toutes des femmes voilées
Segnalo una delle ultime petizioni che ho ritenuto di firmare, Nous sommes toutes des femmes voilees, lanciata in Francia dopo le dichiarazioni di qualche settimana fa di François Hollande il quale auspica l'estensione della legge che prevede l'interdizione dei segni religiosi anche ad alcuni luoghi di lavoro dove "ci sono contatti con bambini". La petizione - lanciata, tra le altre, da Sonia Dayan-Herzbrun - è stata firmata da un nutrito gruppo di studiose, militanti e femministe sia francesi (Eleni Varikas, Laure Bereni, Rada Ivekovic, Christine Delphy, Elsa Dorlin tra le altre) che non (e tra queste Angela Davis, Amina Wadud, Joan W. Scott ...) e può essere firmata sul sito di Change.org
lunedì 15 aprile 2013
Du côté obscur : Féminismes Noirs / From The Dark Side: Black Feminisms
Oggi la deadline del cfp del numero 0 - a cura di Keivan Djavadzadeh, Elsa Dorlin et Myriam Paris - della nuova rivista internazionale di filosofia femminista e teoria queer di cui vi avevamo annunciato la nascita qualche tempo fa, Comment S'en Sortir, dal titolo Du côté obscur: Féminismes Noirs . Intanto sul sito della rivista il nuovo cfp: Transféminismes : politiques des transitions féministes, a cura di Kira Ribeiro e Ian Zdanowicz
domenica 17 marzo 2013
Comment S'en Sortir ? / Rivista internazionale di filosofia femminista e teoria queer
È con vera gioia che annuncio la nascita di Comment S'en Sortir?, una rivista internazionale di filosofia femminista e teoria queer di cui sono molto felice di essere stata invitata a far parte del comitato di lettura. Di seguito la presentazione della rivista - che sono certa aprirà un nuovo spazio di discussione sui saperi disciplinari e indisciplinati - a cura della redazione di CSS (in italiano, francese, inglese e spagnolo). Buona lettura! // Abbiamo il piacere di annunciarvi il lancio della rivista Comment S'en Sortir ? (CSS). CSS è una rivista internazionale di filosofia femminista e teoria queer avente sede in Francia. Oltre al comitato di redazione, essa è composta da un comitato di lettura, incaricato della valutazione anonima dei contributi, e da un comitato scientifico. La rivista ha l’ambizione di sviluppare una doppia prospettiva femminista e queer sui e nei campi – disciplinari e indisciplinati – della filosofia, della teoria politica e degli studi di genere, così come degli studi marxisti, studi gay, lesbici e trans, studi postcoloniali e culturali. CSS pubblicherà, in versione multilingua, due numeri tematici all’anno. Il numero inaugurale – “Dal lato oscuro” – è previsto per l’autunno 2013 ed è oggetto di un call for abstracts disponibile sul sito. Troverete una presentazione più dettagliata della rivista sul nostro sito // Le comité de rédaction de la revue Comment S’en Sortir ? (CSS) a le plaisir de vous informer du lancement de cette nouvelle revue. CSS est une revue internationale de philosophie féministe et de théorie queer basée en France. Elle est composée d’un comité de lecture qui évaluera les contributions à l'aveugle et d'un comité scientifique. La revue a pour ambition de développer une double perspective féministe et queer sur et dans les champs – disciplinaires ou indisciplinés – de la philosophie, de la théorie politique et des études de genre, mais aussi des études marxistes, des études gaies, lesbiennes et trans, comme des études postcoloniales et culturelles. CSS publiera, en version multilingue, deux numéros thématiques par an. Le numéro inaugural - "Du côté obscur" - est prévu pour l'automne 2013 et fait l’objet d’un appel à propositions d’articles disponible sur le site dans la rubrique CfP. Vous trouverez une présentation plus détaillée de la revue sur notre site internet // It is with great pleasure that we announce you the launching of the journal Comment S'en Sortir ? (CSS). CSS is an international-oriented French peer-reviewed scientific journal. The journal is managed by an Editorial Board, a Review Board in charge of blind peer-reviews, and an international Scientific Committee. It aims to generate a perspective both feminist and queer on and within Philosophy, Political Theory and Gender Studies, as well as Marxist Studies, Gay, Lesbian and Trans Studies, Postcolonial and Cultural Studies. The journal is published in several languages two times a year. The inaugural issue of CSS - "From The Dark Side" - is set for Autumn 2013. You can find the Call for Abstracts on the website under the CfP section. For further information about the journal, please visit our website //Tenemos el placer de anunciarles el lanzamiento de la revista “Comment s’en sortir ?” (CSS) . CSS es una revista internacional de filosofía y teoría queer afincada en Francia. Además del comité de redacción, esta compuesta por un comité de lectura que evaluara las contribuciones a ciegas y de un comité científico. La revista tiene como ambición desarrollar una doble perspectiva feminista y queer sobre y dentro de los campos – disciplinarios e indisciplinados – de la filosofía, de la teoría política y de los estudios de género, así como de los estudios marxistas, estudios gays, lesbianas y trans, o estudios postcoloniales y culturales. CSS publicara, en versión multilingüe, dos números temáticos al año. El numero inaugural – "Del lado oscuro" – esta previsto para el otoño 2013 y es objeto de una presentación de propuestas disponible en la pagina internet de la revista, en el apartado “CfP”. Encontraran una presentación más detallada de la revista en nuestra pagina internet
Etichette:
Beatriz Preciado,
bibliografie,
Chandra Talpade Mohanty,
Elsa Dorlin,
femminismi,
filosofia,
genere / gender,
Judith Butler,
nomadismi personali,
Sara Ahmed,
teorie queer
martedì 20 novembre 2012
Intersezionalità / Mappe e problemi
Condividiamo la bibliografia essenziale relativa all'incontro del 19 ottobre sul concetto di intersezionalità all'interno del seminario di autoformazione Dal femminismo agli “altri femminismi” // Liliana Ellena e Vincenza Perilli: Il concetto di intersezionalità: mappe e problemi // Alcuni testi fondamentali della genealogia del dibattito sull’intersezionalità all’interno dei movimenti statunitensi delle femministe nere: Davis, Angela (1971), «Reflections on the Black woman's role in the community of slaves», Black Scholar, vol. III, n. 4, pp. 3-15. Trad. italiana: «Riflessioni sul ruolo della donna nera nella comunità degli schiavi», in Ann Gordon et al., Donne bianche e nere nell’America dell’uomo bianco, La Salamandra, Milano, 1975 // Combahee River Collective, The (1977), The combahee river collective statement in Zillah Eisenstein (a cura di), Capitalist patriarchy and the case for socialist feminism (pp. 362-372), Monthly Review Press, 1979.Trad. Italiana: «Una dichiarazione di intenti di femministe nere», in Veruska Bellistri (a cura di), Sistren. Testi di femministe e lesbiche provenienti da migrazione forzata e schiavitù, autoproduzione, Roma 2005, pp. 9-14 // hooks, bell (1981), Ain't I a woman? Black women and feminism, South End Press, Boston.// Moraga, Cherríe e Anzaldúa, Gloria (a cura di) (1981), This bridge called my back: Writings by radical women of color, Persephone Press, Watertown // Davis, Angela (1981), Women, race and class, Random House, New York. Trad. italiana: Ead., Bianche e nere, Editori Riuniti, Roma, 1985 // Hull Gloria, Bell Scott Patricia e Smith Barbara (a cura di) (1982), All the women are White, all the Blacks are men but some of us are brave: Black women’s studies, Feminist Press, New York // Mohanty, Chandra (1988), «Under western eyes: feminist scholarship and colonial discourses», Feminist review, n. 30, pp. 61-88 .Trad. italiana: «Sotto gli occhi dell'Occidente. Ricerca femminsita e discorsi coloniali», in Ead., Femminismo senza frontiere. Teoria, differenze, conflitti, Ombre Corte, Verona, 2012 // Testi principali in cui Kimberlé Crenshaw ha enucleato la sua proposta sull’intersezionalità:
Crenshaw, Kimberlé Williams (1989), «Demarginalizing the intersection of race and sex: a Black feminist critique to antidiscrimination doctrine, feminist theory and antiracist politics», University of Chicago Legal Forum, 1989, pp. 139- 167 // Crenshaw, Kimberlé Williams (1991), «Mapping the Margins: Intersectionality, Identity Politics, and Violence against Women of Color», Stanford Law Review, vol. 43, n. 6, pp. 1241-1299. // Alcuni testi sul dibattito critico sull’intersezionalità: Dorlin, Elsa (2009), (a cura di), Sexe, race, classe, pour une épistémolgie de la domination, Puf, Parigi // Bilge, Sirma (2010), «De l'analogie à l'articulation», L'Homme et la Société, n. 176-177, pp. 43-64 //
Helma Lutz, Maria Teresa Herrera Vivar and Linda Supik (2011), (a cura di) Framing Intersectionality. Debates on a Multi-Faceted Concept in Gender Studies, Ashgate, Farnham. // Perilli, Vincenza e Ellena Liliana (2012), Intersezionalità. La difficile articolazione in Sabrina Marchetti, Jamila M.H. Mascat e Vincenza Perilli (a cura di), Femministe a parole. Grovigli da districare, Ediesse, Roma // Sabrina Marchetti (in corso di pubblicazione) , Intersezionalità. Per pensare la differenza, in Caterina Botti (Ed.), Etiche della diversità culturale, Le Lettere, Firenze // Infine, alcuni testi sul contesto italiano: Perilli, Vincenza (2007), «L'analogia imperfetta. Sessismo, razzismi e femminismi tra Italia, Francia e Stati Uniti», Zapruder, n. 13, pp. 9-25 // Bonfiglioli Chiara, Lidia Cirillo, Laura Corradi, Barbara De Vivo, Sara Farris R. e Vincenza Perilli (a cura di) (2009), La straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su razzismo e sessismo, Alegre, Roma // Chiara Bonfiglioli (2010), Intersections of Racism and Sexism in Contemporary Italy: A Critical Cartography of Recent Feminist Debates, in «DarkMatter», n. 6 // Ellena, Liliana (2011), «L’invisibile linea del colore nel femminismo italiano: viaggi, traduzioni, slittamenti», Genesis, vol.10, n. 2, pp. 9-31
Etichette:
Angela Davis,
Barbara Smith,
bell hooks,
bibliografie,
black feminism,
Chandra Talpade Mohanty,
Combahee River Collective,
Elsa Dorlin,
intersezionalità
domenica 21 ottobre 2012
L'estasi dei dannati. Frantz Fanon e la violenza / L’extase des damnés. Frantz Fanon et la violence
L’extase des damnés. Frantz Fanon et la violence, è il titolo di un intervento di Elsa Dorlin ad un convegno tenutosi a Parigi nel settembre 2011, ma sono riuscita ad ascoltarlo solo ora e lo condivido molto volentieri. Per ascoltarlo: La vie manifeste
martedì 1 maggio 2012
Nous, féministes ...
Pubblichiamo l'appello lanciato da un gruppo di militanti e intellettuali femministe - tra le quali Elsa Dorlin, Eleni Varikas, Laure Bereni, Rada Ivekovic e Joan W. Scott - nell'imminenza del secondo turno delle presidenziali francesi che si terrà domenica 6 maggio: " … Nous citoyennes et indigènes, immigrées et autochtones, bourgeoises et prolétaires, travailleuses et chômeuses, nationales et naturalisées, européennes et étrangères, militantes et universitaires : filles, mères, ménopausées, avortées ou hormonées, Noires, blanches, tsiganes,arabes, musulmanes, juives ou chrétiennes, croyantes, mécréantes, voilées, dévoilées, revoilées, sexy, grosses, anorexiques, valides ou non, straight, trans, gouines, queer, morales, immorales, amorales, victimes, putes, épargnées ou enragées, … Nous, féministes, filles d’Olympe de Gouges, la demi-mondaine guillotinée pour avoir déclaré nos droits, de Solitude, mulâtresse guillotinée à Pointe à Pitre pour s’être élevée contre le rétablissement de l’esclavage, de Mary Wollstonecraft et de sa philosophie authentiquement universaliste, de Flora Tristan qui défendait "la nécessité de faire bon accueil aux femmes étrangères", de Fatma N’Soumer combattante algérienne qui prit les armes contre l’armée coloniale, de Louise Michel qui se rangeât sans hésiter du côté des Kanaks contre les colonisateurs de son pays, d’Olga Bancik la combattante invisible de la bande à Manouchian décapitée par les nazis, des 230 militantes, résistantes, du convoi du 24 janvier 1943 qui entonnèrent la Marseillaise en franchissant le portail de Birkenau, … Nous, filles, petites filles du MLF et du FHAR ; filles d’Audre Lorde, poétesse, lesbienne, caribéenne, traquant le racisme, le sexisme et l’homophobie jusque dans les rangs des mouvements féministes et des mobilisations anti-racistes... Filles de Virginia Woolf, nous dénonçons avec elle la propagande nationaliste qui prend les femmes en otage et prétend les défendre alors qu’on bafoue leurs droits fondamentaux : « En tant que femme, je n’ai pas de pays, en tant que femme, je ne désire pas de pays, mon pays c’est le monde entier… ». Notre généalogie ne connaît pas de zones d’ombre : nous représentons cette tradition féministe internationaliste et anti fasciste qui s’est historiquement battue contre l’instrumentalisation colonialiste et nationaliste des droits des femmes et qui a toujours revendiqué l’égalité de toutEs et tous, quels que soient nos conditions, nos papiers d’identité, nos sexualités, nos religions, … Nous déclarons que nous ferons tout pour débarrasser le pays du Président sortant et appelons toutes et tous à en faire autant pour barrer la route au fascisme qui se répand en France et en Europe. Il est temps que nous nous rassemblions pour combattre ces politiques qui détruisent systématiquement notre communauté politique, nos droits, nos libertés démocratiques, le lien social et la solidarité et qui osent le faire en notre nom. Il est temps qu’un autre féminisme prenne la parole : nous, féministes, refusons avec la plus vive détermination que les « droits des femmes » et des « homosexuelLEs » ou « l’égalité des sexes » servent des idéologies et des pratiques néo coloniales et liberticides. Nous refusons de nous rendre complices de tels dispositifs qui créent les conditions de la toute puissance du capitalisme néolibéral, de la promotion d’une morale paternaliste de la « tolérance », de la réduction du politique au maintien de l’ordre policier et douanier, du fichage, de la surveillance et de la criminalisation des « étrangerEs », des populations paupérisées comme des syndicalistes et du mouvement social. Nous nous révoltons contre cette société qui laisse crever ses propres citoyenNEs de froid et de faim dans la rue tout en prétendant ne pas pouvoir accueillir « toute la misère du monde » ; nous condamnons la ruine des services publics, notamment en matière de santé, d’éducation, de recherche et de proximité qui sont la condition matérielle nécessaire de l’égalité réelle. Obscur objet du désir, l’adhésion de 6 millions d’électeurs et d’électrices françaisES à une culture fascisante fait l’objet d’un racolage actif. Le score du FN est comme un blanc seing pour nous maintenir dans la minorité, pour nous abreuver de représentations populistes, débiles, de raisonnements simplistes qui ne prônent que la haine ; la société civile n’est plus qu’une société de consommation clivée et apeurée. Cette surenchère doit cesser… Pour notre part, nous ne laisserons plus ce front nationaliste récupérer le féminisme pour en faire l’étendard des frontières de l’« Occident ». Nous ne laisserons pas un parti, quel que soit le sexe de son chef, nous diviser impunément.Nous luttons contre le grand renfermement dans une Europe forteresse qui transforme le combat historique pour nos droits et nos libertés sur nos corps et nos vies en une valeur de la « civilisation occidentale » et un critère d’intégration islamophobe… Qu’en est-il justement de « Nous » ? Qu’en est-il de « nos » droits ? Qu’en est-il de ces millions de femmes vivant ici sous le seuil de pauvreté ou assignées au travail domestique ? Qu’en est-il de l’égalité réelle des sexes et des sexualités ?... Quelle place occupe la lutte contre l’hétérosexisme dans notre société : une société qui maintient les discriminations salariales comme la licité des insultes ou l’impunité des violences ? Quels moyens sont alloués à une éducation sexuelle émancipatrice et à l’accès réel aux droits sexuels reproductifs et non reproductifs pour toutEs (maintien des centres d’IVG, valorisation et diffusion de la gynécologie médicale, contraception libre et gratuite, accès à la PMA sans discrimination) ? En tant que féministes, comment ne pas exiger l’abrogation des lois qui criminalisent les femmes en raison de leur religion, la multiplication des modes de garde collectif féministe, la réforme des manuels scolaires et le développement de la place de l’histoire des femmes, des études postcoloniales et de la notion de « genre » dans toutes les disciplines, l’éradication des publicités et des jouets prônant l’hétérosexualité obligatoire, la reconnaissance pleine et entière des droits sociaux des prostituéEs ? … Quelles leçons prétendons-nous vouloir donner au monde et de quelle histoire voulons-nous être les héritierEs ? Nous appelons aujourd’hui à voter pour le candidat qui demeure en position de barrer la route au projet néoconservateur d’une Europe amnésique, pour faire rempart aux politiques avilissantes des droites extrêmes comme des dérives droitières des partis de gouvernement d’ici ou d’ailleurs. Cet appel ne donne nullement carte blanche à M. Hollande ni ne signifie une adhésion à son programme économique et social : nos votes sont une promesse qui charrie le tumulte des combats passés, une promesse vis-à-vis de cette mémoire des luttes, un engagement pour l’avenir. Si nous gagnons cette fois, nous n’oublions pas que les fascistes sont de retour en Europe ; une Europe déchirée et désolée par des décennies d’un néolibéralisme agressif. Fidèle à Virginia Woolf, et à son brulot féministe Trois guinées (expurgé de ses œuvres « complètes » récemment parues dans La Pléiade), nous affirmons que, désormais, quiconque tente de nous instrumentaliser en prétendant défendre le droit des femmes sous couvert de progrès, d’identité nationale ou de défense des frontières européennes – rencontrera sur son chemin une internationale féministe que nous appelons de nos voeux" (Per adesioni: Elsa.Dorlin at univ-paris1.fr o evarikas at yahoo.fr).
Etichette:
antifascismo,
Audre Lorde,
Elsa Dorlin,
femminismi transnazionali,
Mary Wollstonecraft,
nazionalismo,
nuova destra,
Olympe de Gouges,
politiche razziali e sessuali,
postcolonialismo,
privilegio,
Virginia Woolf
domenica 25 marzo 2012
Riposizionare la subalternità / Relocating Subalternity
Relocating Subalternity è il titolo del simposio che si terrà alla Jan van Eyck Academie di Maastricht il 6/7 aprile prossimi e che si propone di esplorare limiti e potenzialità della nozione di "subalternità" nella sua dimensione genderizzata. Di seguito copiamo-incolliamo una sintetica presentazione della due giorni (in inglese e, via Sonia Sabelli, in italiano) rinviando, per il programma dettagliato, al sito della Jan van Eyck Academie.
The symposium Relocating Subalternity aims to explore both limits and potentialities of the (gendered) notion of subalternity. How does subalternity relate to agency and subjectivity? What are the possible intersections between subalternity and other forms and experiences of subjectivation? Can the subaltern become an agent of struggles? What are the political implications of the increasing interest on marginality and subalternity in academia and art? The conference will be a space for political and theoretical confrontation among different conceptual and normative positions that emerged in feminist, postcolonial and queer theory. Speakers will be Nikita Dhawan(Goethe-University Frankfurt), Elsa Dorlin (Panthéon-Sorbonne University), Dhruv Jain (Jan van Eyck Academie), Jasbir Puar (Rutgers University), Srila Roy (University of Nottingham), Asha Varadharajan (Queen's University),Jamila Mascat and Sara de Jong (both JvE Academie) / Il simposio Relocating Subalternity si propone di esplorare sia i limiti che le potenzialità della nozione (genderizzata) di subalternità. Qual è la relazione tra subalternità, agency e soggettività? Quali sono le possibili intersezioni tra la subalternità e le altre forme ed esperienze di assoggettamento? La subalterna (o il subalterno) può diventare un agente delle lotte? Quali sono le implicazioni politiche del crescente interesse nei confronti della marginalità e della subalternità nell’accademia e nell’arte? La conferenza sarà uno spazio di confronto politico e teorico tra le diverse posizioni concettuali e normative che sono emerse nella teoria queer, femminista e postcoloniale. Interverranno Nikita Dhawan (Goethe-University di Francoforte), Elsa Dorlin (Panthéon-Sorbonne University), Dhruv Jain (Jan van Eyck Academie), Jasbir Puar (Rutgers University), Srila Roy (University of Nottingham), Asha Varadharajan (Queen ‘s University), Jamila Mascat e Sara de Jong (entrambe JVE Academie).
(Alcuni) articoli correlati in Marginalia alla tag Jan van Eyck Academie
The symposium Relocating Subalternity aims to explore both limits and potentialities of the (gendered) notion of subalternity. How does subalternity relate to agency and subjectivity? What are the possible intersections between subalternity and other forms and experiences of subjectivation? Can the subaltern become an agent of struggles? What are the political implications of the increasing interest on marginality and subalternity in academia and art? The conference will be a space for political and theoretical confrontation among different conceptual and normative positions that emerged in feminist, postcolonial and queer theory. Speakers will be Nikita Dhawan(Goethe-University Frankfurt), Elsa Dorlin (Panthéon-Sorbonne University), Dhruv Jain (Jan van Eyck Academie), Jasbir Puar (Rutgers University), Srila Roy (University of Nottingham), Asha Varadharajan (Queen's University),Jamila Mascat and Sara de Jong (both JvE Academie) / Il simposio Relocating Subalternity si propone di esplorare sia i limiti che le potenzialità della nozione (genderizzata) di subalternità. Qual è la relazione tra subalternità, agency e soggettività? Quali sono le possibili intersezioni tra la subalternità e le altre forme ed esperienze di assoggettamento? La subalterna (o il subalterno) può diventare un agente delle lotte? Quali sono le implicazioni politiche del crescente interesse nei confronti della marginalità e della subalternità nell’accademia e nell’arte? La conferenza sarà uno spazio di confronto politico e teorico tra le diverse posizioni concettuali e normative che sono emerse nella teoria queer, femminista e postcoloniale. Interverranno Nikita Dhawan (Goethe-University di Francoforte), Elsa Dorlin (Panthéon-Sorbonne University), Dhruv Jain (Jan van Eyck Academie), Jasbir Puar (Rutgers University), Srila Roy (University of Nottingham), Asha Varadharajan (Queen ‘s University), Jamila Mascat e Sara de Jong (entrambe JVE Academie).
(Alcuni) articoli correlati in Marginalia alla tag Jan van Eyck Academie
venerdì 23 marzo 2012
Achille Mbembe / Politiques de Frantz Fanon : de la décolonisation à la postcolonie
Segnalazione al volo per chi attualmente è parigina/o: Achille Mbembe - per tutto il mese professore invitato al dipartimento di scienze sociali dell'École normale supérieure -, interverrà lunedì 27 marzo alla giornata di studi Politiques de Fanon : de la décolonisation à la postcolonie (Ens - 45 rue d’Ulm, Paris 5e, salle Dussane), con Elsa Dorlin, Éric Fassin e Matthieu Renault. Pensiamo che Mbembe non abbia bisogno di lunghe presentazioni, in ogni caso per chi volesse leggere qualcosa prima dell'incontro ricordiamo quelle che forse sono le sue opere più famose (in francese) De la postcolonie. Essai sur l’imagination politique dans l’Afrique contemporaine e la più recente Sortir de la nuit noire. Essai sur l’Afrique décolonisée (La Découverte, 2010), mentre in italiano rinviamo ai saggi raccolti nel volume Postcolonialismo pubblicato qualche anno fa da Meltemi.
(Alcuni) articoli correlati sotto la tag Frantz Fanon
(Alcuni) articoli correlati sotto la tag Frantz Fanon
martedì 15 novembre 2011
Frantz Fanon, au présent
Cinquant'anni dopo la sua morte, quale uso possiamo fare oggi del pensiero di Frantz Fanon? In cosa la vita di questo martinicano d'origine, inumato in terra algerina nel 1961, medico psichiatra, scrittore, teorico e combattente anticolonialista, può aiutarci nel presente? Per le/gli attualmente parigine/i segnaliamo il dibattito Frantz Fanon, au présent che si terrà il 28 novembre alle 20.30 al Théatre National de Chaillot (1 Place du Trocadéro - Paris). Al dibattito, organizzato da Mediapart, interverranno Elsa Dorlin, Nicole Lapierre, Pap N'diaye e Louis-Georges Tin. Per chi invece non potrà parteciparvi rinvio alla lettura della bella introduzione di Liliana Ellena alla traduzione italiana, pubblicata da Einaudi, de I dannati della terra.
mercoledì 23 giugno 2010
Rotture postcoloniali / Ruptures postcoloniales
Roptures postcoloniales. Les nouveaux visages de la société française è un volume recentemente pubblicato(a cura di Nicolas Bancel, Florence Bernault, Pascal Blanchard, Ahmed Boubeker, Achille Mbembe e Françoise Vergès) che pone delle questioni cruciali per guardare, alla luce dei post-colonial e subaltern studies, la Francia di oggi offrendo nello stesso tempo spunti interessanti per meglio comprendere gli effetti odierni del periodo coloniale anche in altri contesti nazionali e ripensare la mondializzazione e i movimenti diasporici. Per l'indice del volume (con saggi; tra gli/le altri/e di Ann Laura Stoler,Mamadou Diouf, Elsa Dorlin), rinvio al sito della casa editrice, La Découverte
lunedì 7 giugno 2010
Elsa Dorlin: letture esagonali di Judith Butler
Mercoledì 9 giugno nell'ambito della giornata conclusiva del seminario Philosophie et sciences sociales (organizzato dall'èquipe Philosophies Contemporaines all'Università Paris I/Panthéon-Sorbonne), Elsa Dorlin terrà una conferenza dal titolo La philosophie française contemporaine se donne-t-elle un genre ? Lectures hexagonales de Judith Butler. L'incontro si terrà nella sala di lettura di NoSoPhi (entrata dal numero 1 di rue de la Sorbonne, scala K in fondo alla Galerie Dumas, II piano, sala G 615 bis ...)
(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:
Scambi di genere online
Un osservatorio sulle questioni razziali e sessuali
Sexe, race, classe: pour une épistémologie de la domination
Effetto Black Power
La matrice della razza
Gender (and Race) Trouble
La "différence sexuelle et les autres"
(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:
Scambi di genere online
Un osservatorio sulle questioni razziali e sessuali
Sexe, race, classe: pour une épistémologie de la domination
Effetto Black Power
La matrice della razza
Gender (and Race) Trouble
La "différence sexuelle et les autres"
giovedì 13 maggio 2010
Noi/altre: sguardi incrociati su razzismo, sessismo e privilegio
"La definizione/percezione dell'“altro/a” è frutto di una storia e di specifiche relazioni e rapporti di potere tra soggetti in posizione di disuguaglianza economica, politica, sociale e culturale. Sono coloro che occupano una posizione di “dominio” a dire chi è (e come è o deve essere) “l'altro/a” (la donna, il/la colonizzato/a, l'immigrato/a ...) e il “posto” che deve/può occupare. Nella dicotomia “noi/loro”, dove il noi viene posto come neutro ed universale (maschio, bianco, eterosessuale, cristiano ...), i dominanti invisibilizzano e/o rendono opachi i violenti rapporti di potere e sfruttamento soggiacenti a questo processo e l'affermarsi di molteplici forme di resistenza. Con questo workshop ci proponiamo di rendere visibile il razzismo e il sessismo che costruiscono quella che è una delle figure per eccellenza dell'“alterità”, di volta in volta definita “immigrata”, “donna di colore”, “straniera”, individuando alcuni luoghi cruciali della sua costruzione e possibili strumenti per la sua messa in discussione. Se l'amnesia e l'oblio della specifica storia del razzismo italiano (colonialismo, razzismo antimeridionale, leggi razziali fasciste del 1938) è il luogo che maggiormente sembra aver contribuito ad una certa rappresentazione dell'“altra” (rappresentazione che l'attuale recrudescenza del razzismo mostra come ancora operante), uno dei momenti forti di una sua messa in crisi è lo smascheramento della presunta neutralità e universalità della “bianchezza” e la critica dello sguardo etnocentrico che ancora sembra contraddistinguere anche l'atteggiamento di molte donne/femministe occidentali nei confronti delle donne migranti e /o non occidentali, viste unicamente come vittime da salvare o redimere. Durante il workshop – che si strutturerà su tre incontri nel mese di maggio più uno conclusivo a settembre –, tenteremo, a partire dalle diverse posizionalità, esperienze e punti di vista di relatrici e partecipanti, di mettere in discussione le retoriche razziste e sessiste che costruiscono “l'altra” anche in opposizione a coloro che sono, contemporaneamente, “altre” e “noi” (le “donne native”, le “mogli e madri esemplari”, le “nostre donne”...) tentando di far emergere reciproche percezioni, privilegi, luoghi comuni, conflitti e rapporti tra diverse dinamiche di resistenze". Questa la presentazione del workshop che condurrò nell'ambito del Festival delle culture Divercity (Bologna 21, 22 e 23 maggio 2010)
Programma:
17 maggio, h 17-19
Retoriche razziste e sessiste e costruzione dell'altra
Centro Civico Lame/Sala Blu
via Marco Polo, 51
19 maggio, h 17-19
Femminismi e migrazioni
Interviene: Enrica Capussotti
Centro Civico Lame/Sala Blu
via Marco Polo, 51
22 maggio, h 16-19
Bianchezza e privilegio
Interviene: Liliana Ellena
Sala Il Cubo
via Zanardi 249
Settembre, data da definirsi
Discussione collettiva a partire dagli elaborati delle/dei partecipanti
Il workshop è gratuito, ma è richiesta l'iscrizione (divercity at alice.it). Negli Archivi la bibliografia consigliata. Alcuni dei testi proposti e ulteriori approfondimenti bibliografici saranno a disposizione delle/dei partecipanti durante il workshop.
Etichette:
bell hooks,
bibliografie,
black feminism,
Elsa Dorlin,
femminismi transnazionali,
Geneviève Makaping,
Liliana Ellena,
politiche razziali e sessuali,
postcolonialismo,
sessismo e razzismo,
Zapruder
lunedì 7 dicembre 2009
Un osservatorio sulle questioni sessuali e razziali
Per le/i francofone/i: Observatorie des questions sexuelles et raciales è un nuovo sito curato da Elsa Dorlin (di lei ho parlato tante volte, per esempio qui, qui e qui), Louis-Georges Tin, Ariel Martin Pérez e Éric Fassin. Una buona lettura
.
Iscriviti a:
Post (Atom)