Come vi avevo anticipato è finalmente disponibile l'e-book di Non si nasce donna. Percorsi, testi e contesti del femminismo materialista in Francia, pubblicato originariamente da Alegre/Quaderni Viola, da ebook@women. Buona lettura ;-)
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mercoledì 20 maggio 2015
lunedì 15 settembre 2014
Le dita tagliate / Un'intervista a Paola Tabet
Sul sito di Radio Radicale una bella intervista a Paola Tabet a proposito del suo ultimo volume, Le dita tagliate (Ediesse, collana sessismoerazzismo, 2014), libro di cui abbiamo parlato, in attesa di una vera e propria presentazione, nel corso dell'incontroorganizzato lo scorso venerdì da Orlando/Mujeres Libres intorno all'ultimo Quaderno Viola dedicato al femminismo materialista in Francia (sul sito del Server Donne la diretta streaming). Buon ascolto
martedì 9 settembre 2014
Non si nasce donna a Bologna
Presentazione del n. 5 dei Quaderni Viola Non si nasce donna. Testi, percorsi e contesti del femminismo materialista in Francia (Venerdì 12 settembre, alle ore 18.30, Palazzina in Via Del Piombo, 5 - Bologna) a cura dell'Associazione Orlando e del collettivo Mujeres Libres. Raffaella Lamberti e Paola Guazzo ne discutono con le curatrici Sara Garbagnoli e Vincenza Perilli // Sull'incontro rinvio al sito del Server donne, mentre sul volume si vedano le recensioni di Paola Guazzo sul Guazzington Post, di Silvia Nugara su Iaph Italia, di Clotilde Barbarulli su Letterate Magazine e Alessandra Pigliaru sul Manifesto.
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lunedì 13 gennaio 2014
Non si nasce donna al Maurice
Segnaliamo con gioia che l'ultimo Quaderno Viola, Non si nasce donna. Percorsi, testi e contesti del femminismo materialista in Francia, sarà prossimamente presentato al Circolo Maurice glbtq di Torino con Cristian Lo Iacono, Liliana Ellena, Sara Garbagnoli e Silvia Nugara. Per maggiori info sull'incontro rinvio al sito del Maurice, mentre per riflessioni sul volume alle recensioni di Alessandra Pigliaru, Silvia Nugara e Paola Guazzo. Segnalo infine che sulla rivista online InGenere potete leggere un estratto della lezione inaugurale di Joan W. Scott al VI congresso della Società Italiana delle Storiche , pubblicata in Non si nasce donna nella traduzione di Sara Farris (il testo
completo è ora incluso nella raccolta di
scritti di e su Joan W. Scott, Genere, politica, storia, pubblicata lo scorso anno da Viella a cura di Paola Di Cori)
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domenica 5 gennaio 2014
Mfla / Un regalo per il nuovo anno
L'ultimo post di Marginalia del 2013 è stato un invito a regalare un abbonamento a Zapruder a Natale (e grazie infinite a quante/i lo hanno fatto, contribuendo in questa maniera a portare avanti un progetto interamente autofinanziato dal quale coloro che ci lavorano non traggono alcun profitto se non uno spazio di espressione autonoma), quindi mi sembra carino cominciare il nuovo anno segnalando la pagina "materiali" del Mfla, un "regalo" graditissimo che mi/ci permette di inaugurare il 2014 all'insegna della condivisione. Molto spesso quanto facciamo/scriviamo/produciamo non ha la visibilità, circolazione e/o facilità di reperimento che meriterebbe, con il risultato paradossale che a volte anche "tra noi" non sappiamo dell'esistenza di molti di questi materiali. Personalmente, ad esempio, ignoravo la traduzione del 2003 (a cura di Daria) di Non si nasce donna di Monique Wittig e che per questo motivo non risulta nella bibliografia dell'ultimo dei Quaderni Viola dedicato al femminismo materialista francese (Delphy, Guillaumin, Mathieu, Wittig, Tabet) che ho recentemente co-curato con Sara Garbagnoli. Quindi grazie ancora alle infaticabili redattrici del Mfla e buon inizio anno a tuttE
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martedì 10 dicembre 2013
L'anatomia politica. Categorizzazioni e idiologie del sesso
Momento magico, in Francia, per il lavoro di Nicole-Claude Mathieu: mentre è in libreria il recente volume a sua cura, Une maison sans fille est une maison morte, vien ristampato anche L'anatomie politique. Catégorisations et idéologies du sexe. E in Italia? Per intanto dobbiamo accontentarci della traduzione di un suo breve articolo (Sesso e genere) nel "nostro" Non si nasce donna, l'ultimo della collana dei Quaderni Viola. Per leggerlo, visto l'impossibilità di reperirlo in libreria, ci si può rivolgere al sito dell'editore
sabato 17 agosto 2013
Le potenzialità e l'abuso di un passepartout nato per scardinare le discipline del sapere
Nell'edizione de Il Manifesto del 14 agosto Alessandra Pigliaru, che ringraziamo ancora, ha dedicato una puntuale recensione a due saggi "sull'uso e la critica del concetto di genere". Si tratta della raccolta di scritti di Joan W. Scott recentemente pubblicata da Viella - di cui avevamo ri-parlato solo qualche giorno fa - e del nuovo Quaderno Viola curato da Sara Garbagnoli e dalla sottoscritta sul femminismo materialista francese, Non si nasce donna. Di seguto la recensione, buona lettura // «Coloro che si propongono di codificare i significati delle parole combattono una battaglia perduta, poiché le parole, così come le idee e le cose che sono chiamate a esprimere, hanno una storia». Così Joan W. Scott, nel 1985 a New York, apriva il suo intervento al convegno dell'American Historical Association. La parola a cui si riferisce viene svelata dal titolo della comunicazione: Il «genere»: un'utile categoria di analisi storica. Docente a Princeton e impegnata in prima linea nel rinnovamento delle discipline storiche e degli studi delle donne, Scott è stata poco tradotta in Italia seppure la sua ricezione sia stata fondamentale per gli studi di genere. Dobbiamo ringraziare Ida Fazio che ne ricostruisce gli interventi sul tema per comporre un volume importante e rigoroso. Si intitola Genere, politica, storia (Viella, pp. 320, euro 28) e oltre i quattro importanti scritti di Joan W. Scott - discussi e redatti dal 1985 al 2013 - raccoglie i saggi di Maria Bucur, Dyan Elliott, Gail Hershatter, Joanne Meyerowitz, Heidi Tinsman e Wang Zheng, storiche di diverse aree geografiche, intervenute nel 2008 al Forum dell'«American Historical Review». Il volume, con una generosa postfazione di Paola Di Cori, è uno strumento prezioso per avere un'idea chiara di quanto il percorso di Joan Scott sia stato rilevante e quale sia il punto nell'assimilazione del genere in capo agli studi storici. Il genere, costruzione sociale che offre interessanti possibilità analitiche ed epistemologiche, ha avuto infatti un destino e una diffusione importanti proprio grazie alle riflessioni di Scott e di altre studiose, in prevalenza storiche, che dalla metà degli anni Ottanta in poi hanno contribuito sensibilmente alla ricerca dentro e fuori l'Accademia. Le diffidenze iniziali a considerare il genere come un'efficace categoria storica e politica - in quel pericolo ravvisato dalla confusione e dal depotenziamento della storia delle donne mutata in storia di genere - è stata l'occasione di mettere a tema numerose questioni, insieme alla interlocuzione potente delle posizioni Lgbqt e della critica queer. Il punto di vista generazionale e la possibilità di dialogo con i diversi approcci, sono gli elementi che hanno portato in Italia più di una riflessione dialogante sul genere. In questo scenario, il lavoro della Società Italiana delle Storiche ha molto influito sullo stato del dibattito. Certo che le analisi risentono del contesto socio-culturale in cui attecchiscono; così negli Stati Uniti si è radicalizzata la difficoltà tra storia delle donne e storia di genere, mentre in Europa la relazione tra i due orientamenti tende ad essere meno marcata. Ciò che Scott mostra riguardo l'utilità del genere come categoria storica è la consapevolezza della sua valenza critica, ma non è tutto. Mostra infatti magistralmente la genesi del concetto e tutte le relative declinazioni; riconosce inoltre la pericolosità del suo abuso. L'attenzione al lavoro sul genere, come costruzione storico-sociale che dunque non può essere né naturalizzata né ricacciata in un antagonismo acritico e dicotomico tra donne e uomini, proviene anche dal recente volume curato da Sara Garbagnoli e Vincenza Perilli dal titolo eloquente Non si nasce donna (Edizioni Alegre, pp. 187, euro 5). Il solco scandagliato non è quello di matrice statunitense bensì, come recita il sottotitolo, attiene ai percorsi, testi e contesti del femminismo materialista in Francia. Eppure non a caso, in questo intenso progetto editoriale, uno dei saggi tradotti è proprio il più recente di Scott relativo all'uso e all'abuso della categoria di genere. Inserirne la riflessione accanto a quelle di femministe materialiste quali Christine Delphy, Colette Guillaumin, Nicole-Claude Mathieu, Paola Tabet e Monique Wittig, ha una sua ragionevolezza politica. Le prime quattro, ancora viventi, sono entrate in relazione con Garbagnoli e Perilli acconsentendo non solo alla pubblicazione di alcuni loro saggi all'interno del volume ma sostenendole - seppure in lontananza - nell'intero progetto.Si parte dai punti di comunanza riguardo ai concetti di denaturalizzazione e storicizzazione: nonostante le evidenti influenze marxiste (di cui si avverte la consonanza linguistica per esempio nel concetto di classe), psicoanalitiche e quelle relative alle teorie delle rivolte anticoloniali, il materialismo che riecheggia in questo tipo di femminismo prevede un netto allontanamento dal determinismo biologico e dalla trappola della scissione tra attivismo e teoria. Così dalla fine degli anni Settanta in Francia, la riflessione femminista si intreccia con la desacralizzazione delle apparenti evidenze di genere, sesso e razza. Fino a quel momento pensate «come fossero invarianti sociali, dati di natura», vengono ripensate e ridiscusse nel contesto socio-politico della radicalità femminista francese. La fucina delle idee prende avvio nell'alveo di due riviste, prima Questions Féministes (diretta da Simone de Beauvoir) e dopo qualche anno Nouvelle Questions Féministes che radunarono attorno alle rispettive redazioni alcune tra le personalità di spicco dell'attivismo politico e teorico del femminismo materialista. I testi presenti nel volume, quasi tutti inediti in Italia e introdotti finemente dalle stesse curatrici e da Renate Siebert, Valeria Ribeiro Corossacz, Maria Gabriella Da Re e Sara R. Farris, ci consegnano le principali questioni dibattute sul contrasto circa le varie forme di oppressione e dominazione insieme allo statuto delle soggettività minoritarie e allo studio dei processi di alterizzazione. In questo senso, si introducono numerosi elementi di novità del dibattito femminista per andare a comporre la plurale cartografia in divenire degli approcci antinaturalisti - seppure con alcuni distinguo per esempio rispetto a Butler. Dare voce ad altre esperienze di lotta e teoria politica diventa così una possibilità importante di conoscenza e apertura nel presente.
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giovedì 23 maggio 2013
Femminismo materialista / Non si nasce donna a Roma
Sabato 25 maggio alle ore 19 presso la libreria Alegre (via Circonvallazione Casilina 72-74), prima presentazione del volume Non si nasce donna. Percorsi, testi e contesti del femminismo materialista in Francia, a cura di Sara Garbagnoli e Vincenza Perilli e con saggi di Christine Delphy, Maria Gabriella Da Re, Paola Di Cori, Sara R. Farris, Sara Garbagnoli, Colette Guillaumin, Nicole-Claude Mathieu, Vincenza Perilli, Redazione Quaderni Viola, Valeria Ribeiro Corossacz, Joan W. Scott, Renate Siebert, Paola Tabet e Monique Wittig. A seguire aperitivo. Non mancate ;-) // Su Non si nasce donna vedi anche 1, 2, 3 ...
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martedì 7 maggio 2013
Non si nasce donna al Mfla
Un grazie alle compagne del Mfla che oggi hanno dedicato a Non si nasce donna uno spazio nella rubrica Atti e Misfatti della loro trasmissione radio!
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martedì 9 aprile 2013
Paola Di Cori / La misteriosa condizione di visibilità-invisibilità degli Studi di Genere in Italia
A proposito della chiusura del corso di Studi di Genere tenuto all'Università della Calabria da Laura Corradi e dell' appello per la sua riapertura, riceviamo un commento di Paola Di Cori - della quale ricordiamo, tra le più recenti pubblicazioni la raccolta di saggi Asincronie del femminismo e i contributi in Joan W. Scott. Genere, politica, storia (Viella) e Non si nasce donna (Quaderni Viola / Alegre). In questo suo intervento Paola ripercorre alcune delle tappe di quella che definisce la misteriosa condizione di visibilità-invisibilità" degli studi di genere in Italia. Buona lettura e condivisione! // " L’adesione all’appello contro l’abolizione del corso tenuto da Laura Corradi all’università della Calabria è un obbligo per tutte quelle che insegnano e hanno
insegnato per decenni questi studi nelle università italiane. Come ho avuto modo di scrivere in molte occasioni, la realtà degli studi di genere in Italia è avvolta in una misteriosa condizione di visibilità-invisibilità fin dagli anni ’70. Sono esistiti sotto denominazioni di comodo quando non era possibile inserirli in un piano di studi approvato dalle facoltà; quando sono divenuti finalmente riconoscibili, ammessi e inseriti istituzionalmente - soltanto dopo il 2000!! - si sono immediatamente dovuti confrontare con i cosiddetti processi di razionalizzazione e snellimento dei programmi in seguito alla riforma del 3+2: erano sì possibili, ma assai ridotti in numero di ore e di crediti acquisiti, e raramente ci sono state docenti ordinarie in numero tale (mettendo da parte le differenze di opinione su quali fossero gli obiettivi preferibili) da poter imporre qualche soluzione non minoritaria alle facoltà o ai
senati accademici. Si sono salvati qua e là alcuni dottorati nei settori della letteratura e della storia, attualmente massacrati dal taglio di finanziamenti che ha riguardato tutti i dottorati. Ha fatto benissimo Laura Corradi a denunciare pubblicamente l’ennesima discriminazione. Purtroppo l’abolizione di questo corso accompagna la silenziosa sparizione di decine di corsi di studi di genere diffusi e inaugurati negli ultimi anni. E’ noto che questi studi non hanno visibilità alcuna nelle università italiane; chi li ha insegnati è stata punita nella carriera e ridotta per decenni a un isolamento faticoso e improduttivo in termini di risultati sul piano
dell’aiuto concreto alle generazioni di donne e uomini nati/e dopo gli anni ‘60. E’ una fortuna che tante giovani donne abbiano potuto contare sull’esistenza di un gran numero di corsi e di dottorati in università straniere; quando purtroppo tornano in Italia, con esperienze di ricerca e dottorati di tutto rispetto, non si devono confrontare soltanto con l’assenza di possibilità di inserimento, ma con una antiquata tradizione che ancora oggi porta la quasi totalità dei docenti e dei colleghi ad ammettere obtorto collo che si tratta di studi degni di questo nome. La maggior parte di lor (uomini e molte donne) non hanno mai investito né scommesso nulla in proposito; dubito che saranno disposte/i a farlo in un periodo di così grande miseria materiale e morale. A meno che… come sta accadendo in questo caso, si levi un vasto movimento di opinione e di resistenza che denunci lo stato di arretratezza culturale dell’insieme dell’università italiana. Non è una novità, ma vale la pena di impegnarsi per riuscire a mantenere le poche posizioni ancora occupate. Coraggio Laura, e coraggio anche tutte
noi!" //( Paola Di Cori, Roma - 9 maggio 2013)
mercoledì 3 aprile 2013
Non si nasce donna sul Guazzington Post
Siamo onoratissime che, a poco più di una settimana dalla sua uscita, il nuovo Quaderno Viola dedicato al femminismo materialista francese sia stato rilanciato da quello che riteniamo il miglior sito di informazione non vanilla, ovvero il prestigiosissimo Guazzington Post di Paola Guazzo, per noi un vero e proprio mito (a suo modo)
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lunedì 25 marzo 2013
Quaderni Viola : Non si nasce donna
Non si nasce donna è il quinto volume della nuova serie della collana dei Quaderni Viola appena pubblicato dalla casa editrice Alegre e di cui la rivista online inGenere aveva anticipato un estratto qualche settimana fa. A cura di Sara Garbagnoli e Vincenza Perilli e con contributi di Christine Delphy, Maria Gabriella Da Re, Paola Di Cori, Sara R. Farris, Sara Garbagnoli, Colette Guillaumin, Nicole-Claude Mathieu, Vincenza Perilli, Redazione Quaderni Viola, Valeria Ribeiro Corossacz, Joan W. Scott, Renate Siebert, Paola Tabet e Monique Wittig, il volume è suddiviso in cinque sezioni, ognuna dedicata alle figure maggiori del femminismo materialista francese (Delphy, Guillaumin, Mathieu, Tabet e Wittig) e, come si legge nel saggio introduttivo (S. Garbagnoli e V. Perilli, Non si nasce (donna). La denaturalizzazione come “questione femminista”, pp. 8-11) , presenta "la traduzione di articoli inediti in Italia, preceduti da brevi introduzioni che mettono in luce gli elementi di rottura rappresentati da tali scritti al momento della loro pubblicazione, ma anche la loro attualità e, in filigrana, la possibilità di incontro (a volte mancato) con altre posizioni antinaturaliste – da Judith Butler a Gayatri Spivak [...]. Ben lungi dal riuscire a restituire lo spessore, la varietà e la complessità del pensiero delle femministe materialiste, dal poter indagare le condizioni sociali della sua emergenza o gli spazi intellettuali della sua discussione e ricezione, l'intento di questo volume è piuttosto quello di aprire uno spazio di discussione attraverso la traduzione di testi che affrontano le principali questioni sollevate da tale corrente teorica (denaturalizzazione del sesso, statuto delle soggettività minoritarie, studio dei processi di alterizzazione) e che ci paiono cruciali per chiunque intenda comprendere e contrastare le diverse forme di dominazione subite dai gruppi assoggettati. In tal senso, il volume aspira ad essere uno strumento di introduzione ad un approccio che, iscrivendo nell'immanenza della politica ciò che l'ordine sociale produce come natura, ha contribuito a creare i germi di una vera e propria rivoluzione cognitiva, ovvero politica". Per l'indice del volume e info su come acquistare il volume rinviamo al sito dell'editore. Buona lettura!
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lunedì 29 ottobre 2012
Per un femminismo di movimento e di lotta
Dai Quaderni Viola, un appello a partecipare all'incontro "Le donne di fronte alla crisi, al debito e alle politiche di austerità: pratiche di resistenza e alternative femministe", che si terrà il 9 novembre a Firenze: "Riteniamo indispensabile e irrimandabile prendere posizione di fronte alla crisi economica e alla sua drammatizzazione in Europa. La disperazione del popolo greco non solo ci sdegna per ragioni di solidarietà politica ed umana empatia, ma anche ci inquieta perché l'Italia potrebbe essere la Grecia di domani. L'équipe di persone di fiducia delle banche che da qualche tempo ci governa, ci sta sottoponendo infatti alla stessa terapia a cui è stato sottoposto quel disgraziato paese. Dappertutto comunque la crisi viene utilizzata per concentrare ricchezza e potere nelle mani di pochi, intensificando lo sfruttamento della forza lavoro, colonizzando i corpi e le menti di donne e di uomini, chiudendo spazi democratici e reprimendo lotte e movimenti..." (continua a leggere sul blog dei Quaderni Viola)
lunedì 15 ottobre 2012
Il femminismo sul crinale della crisi
Indubbiamente il post-Paestum è alquanto vivace, perlomeno a vedere il gran numero di interventi, testimonianze, interviste pubblicate in riviste, quotidiani e diversi siti femminili/femministi. Nonostante la mia proverbiale curiosità, confesso che purtroppo di tutto questo sono riuscita a leggere pochissimo (ho sempre meno tempo), nonostante l'invio, da parte di qualche insostituibile amica, di "brani scelti" e link. E di quel che ho letto devo dire che moltissimo non mi è piaciuto affatto - in primis certi toni che mi son parsi tristemente trionfalistici - e di questa tre giorni, (non essendoci stata, tra l'altro), non sono ancora riuscita a farmi un'idea, seppur vaga. Tra il grande spazio dato alla questione della rappresentanza, un gruppo di discussione sul lavoro con Luisa Muraro (?) e slogan tipo "siamo tutte femministe storiche", mi perdo. Comunque di quel che ho letto ho trovato piuttosto sensato l'articolo di Lidia Cirillo pubblicato su ZeroViolenzaDonne, Il femminismo sul crinale della crisi. Mi sembra che problematizzi questioni cruciali che sono, invece, un po' assenti nel dibattito, quindi ve lo segnalo (ps: l'articolo di Dominijanni citato da Cirillo è questo, La politica è qui)
giovedì 3 maggio 2012
Donne sull'orlo di una crisi / Presentazione dell'ultimo numero dei Quaderni Viola
A cura del collettivo La mela di Eva , domani - venerdì 4 maggio - , presso la Biblioteca Comunale del Pigneto a Roma, presentazione dell'ultimo numero dei Quaderni Viola, Sebben che siamo donne. Femminismo e lotta sindacale nella crisi (cliccare qui per l'indice completo). A seguire aperitivo contro la crisi... vi aspettiamo ;-)
venerdì 30 settembre 2011
Femminismo e lotta sindacale nella crisi
Sebben che siamo donne ... Femminismo e lotta sindacale nella crisi è il titolo dell'ultimo numero dei Quaderni Viola pubblicato dalle Edizioni Alegre. Anche questo nuovo numero,come i precedenti, si propone di fornire dati elementari di conoscenza, bibliografie e sitografie per chi desideri poi approfondire, spiegazioni brevi ma capaci di orientare il lavoro politico. Hanno dato contributo orale o/e scritti a Sebben che siamo donne: Donatella Biancardi, Antonella Bruschi, Rosa Calderazzi, maria Grazie Campari, Chiara Carratù, Lidia Cirillo, Eliana Como, nadia De Mond, Irene Dioli, Paola Guazzo, Arianna Mamini, Eva Mamini, Lidia Masson, gruppo Medea - Torino, Licia Pera,Vincenza Perilli, Giuliana Righi, Franca Treccarichi, Giovanna Vertova. Per ulteriori info sul numero e l'indice completo rinviamo al sito dell'editore
mercoledì 23 febbraio 2011
Orgoglio e pregiudizio
Vi avevamo già anticipato l'uscita di Orgoglio e pregiudizio, il terzo numero della nuova collana dei Quaderni Viola. Il nuovo quaderno tra presentazioni e trasmissioni radiofoniche. è già noto alle più, comunque vi segnaliamo la prossima presentazione a cura delle Fuoricampo alle quali rinviamo per i dettagli della serata ;-)
venerdì 10 dicembre 2010
Orgoglio e pregiudizio: il nuovo numero dei Quaderni Viola
Dopo La straniera.Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su razzismo e sessismo, arriva finalmente il terzo numero dei Quaderni Viola, Orgoglio e pregiudizio. Le lesbiche in Italia nel 2010: politica, storia, teoria, immaginari (Edizioni Alegre, 2010). A differenza del numero precedente, Orgoglio e pregiudizio è stato costruito da una redazione (formata da Lidia Cirillo, Fabiola Correale, Paola Guazzo, Claudia Lopresti, Eva Mamini, Anna Muraro) con contributi di Paola Biondi, Laura Corradi, Daniela Danna, Rosanna Fiocchetto, MFLA radio Onda Rossa, Daniela Santoro e interviste a cura di Elena Biagini, Cristina Gramolini e Luki Massa. Per ulteriori info riviamo al sito dei Quaderni.
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mercoledì 7 aprile 2010
La straniera da Tuba
Giovedì 8 aprile, alle ore 19, presso la Libreria Tuba (via del Pigneto, 19 - Roma)presentazione de La straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su razzismo e sessismo (a cura di C. Bonfiglioli, L. Cirillo, L. Corradi, B. De Vivo, S. Farris e V. Perilli, Alegre 2009). Ne discuteranno Chiara Bonfiglioli, Barbara De Vivo, Sabrina Marchetti, Jamila Mascat e Valeria Ribeiro Corossacz
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Razzismo e sessismo: La straniera
Una scheda bibliografica per La straniera
Finalmente un sito per i Quaderni Viola
La straniera
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venerdì 19 marzo 2010
La straniera a Casa di Khaoula
Sabato 20 marzo (domani), alle 17, presso la Biblioteca Casa di Khaoula (via di Corticella, 104 - Bologna), presentazione de La straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su razzismo e sessismo (a cura di C. Bonfiglioli, L. Cirillo, L. Corradi, B. De Vivo, S. Farris e V. Perilli, 2009 - Edizioni Alegre). Ne discutono Vincenza Perilli, Yolanda Parra, Andrea Facchini e Lella Di Marco. Alla fine dell'incontro thè e datteri offerti dalle donne di Annassim. Durante la presentazione laboratorio per bambine e bambini a cura delle operatrici e degli operatori delle biblioteche Casa di Khaoula e Corticella
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