Riceviamo da Dimitris Argiropoulos, che ringraziamo, notizia dell'ultima condanna dell'Italia da parte del Consiglio d'Europa, notizia snobbata dalla maggioranza degli organi di informazione embedded / mainstream. La  condanna arriva, attraverso il rapporto 2011 redatto dallo European  Committee of Social  Rights, per aver violato l’articolo 31 comma 2 della Carta sociale  europea (che recita: "Per garantire  l’effettivo esercizio del diritto all’abitazione, le Parti s’impegnano a  prendere misure destinate a prevenire e ridurre  lo status di 'senza tetto' in vista di eliminarlo gradualmente"). Il  diritto alla casa, il diritto a vivere in un luogo dignitoso, che  risponda ai requisiti di sicurezza, igiene, salubrità e che sia in tutto  per tutto  rispondente agli standard di accessibilità, equivale, secondo il  Consiglio d'Europa, al diritto alla vita. Il nostro Paese – si ricorda  in una nota della Fio.Psd - arranca sul terreno delle politiche  abitative e sulle iniziative tese ad arginare e prevenire  le situazioni di disagio, emarginazione sociale e homelessness.  La Federazione sostiene da tempo la necessità di riportare  nell'agenda politica delle Istituzioni, a tutti i livelli, le politiche  per la casa; ora una condanna internazionale importante e grave arriva a  ricordare, molto più autorevolmente,  la medesima necessità.  Oltre  a ripetere le condanne all'Italia sul tema del trattamento dei Rom e  della loro esclusione sociale, già avvenute nel recente passato, il  rapporto  2011 sottolinea il tema della prevenzione della homelessness attraverso  politiche di housing efficaci, che nel nostro Paese risultano  completamente assenti. Il  rapporto ricorda che il diritto ad una casa adeguata deve essere  garantito a tutti e che rifugi e dormitori dovrebbero essere dei luoghi  di stanziamento  temporaneo, che devono corrispondere agli standard di sicurezza e  igiene ed essere provvisti di tutti i beni di prima necessità; inoltre  non deve essere richiesta la residenza per poter usufruire dei rifugi di  emergenza, come invece spesso è accaduto in varie  città italiane negli ultimi anni. E  infine, dunque, arrivano le condanne. L'Italia è accusata di aver violato  l'articolo 31 comma 2 sia "passivamente", per non aver predisposto  servizi adeguati per  gli homeless, giudicando il comitato insufficienti quelli esistenti,  sia "attivamente", per aver condotto senza programmazione e con violenza  lesiva della dignità umana le azioni di sgombero dei Rom verificatesi  negli anni scorsi in virtù del famigerato "patto per  la sicurezza".
 
 
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