Da Les Entrailles de Mademoiselle, un'intervista a Christine Delphy e Patrizia Romito sulla questione della violenza maschile contro le donne, Violences masculines envers les femmes : entretien avec Christine Delphy et Patrizia Romito. L'intervista ci sembra particolarmente interessante, poiché vengono toccate questioni cruciali: la difficoltà, anche da parte delle donne stesse, a "riconoscere" questa violenza, l'intersezione di sessismo/razzismo e le diverse "strategie di occultazione" adottate dalla società patriarcale e sessista. Tra queste ultime la disumanizzazione delle donne e/o la loro colpevolizzazione così come tutte quelle forme di psicologizzanti e/o noturalizzanti (attribuire le cause della violenza a caratteristiche individuali, psicologiche o biologiche) applicate agli aggressori e/o alle vittime. Invitiamo a leggere l'intervista anche chi, tempo fa, sulla questione della violenza maschile sulle donne aveva "dedicato" un post a Marginalia, Tra le gambe di lei. Buona lettura.
3 commenti:
ho visto che è in francese. Me lo faccio tradurre da google, lo stampo e me lo leggo in autobus mentre torno a casa :) ti farò sapere!
Anch'io leggerò con calma l'intervista... ma voglio raccontare quello che ho visto oggi, trovandomi a pranzare in un self-service: sento alle mie spalle la voce di un ragazzo (non tanto alto, capelli corti, occhiali da vista, abbigliamento normale) che dice "Ma quando ti svegli!" in modo monotono, ma ripetendo la frase varie volte istericamente, e subito penso si rivolga alla bambina tutta occhioni che la mamma (una ragazza dall'aria di studentessa, boccoli biondi, con le gote che in quel momento stavano arrossendo) portava nel passeggino - sebbene neanche verso i bambini bisognerebbe rivolgersi con tale superiorità; mi sono sentita di intervenire, perché lui insisteva in modo arrogante verso la moglie "Muoviti, non sai decidere!" (lui aspettava, vassoio in mano, che scegliesse il menù per mettersi in fila), così gli ho detto "Ma che modo è di parlare?" e lei, che stava cercando di fare manovra per spostarsi, ha risposto "Infatti!". Ho avuto l'impressione di un piccolo uomo che deve affrontare cose al quale non è preparato, ma anziché condividerle con la sua compagna, riversa le sue frustrazioni facendo il prepotente.
@TuristaDiMestiere: ottima idea ;-)
Vedrai che merita davvero una lettura
@Angie: quanto racconti è un piccolo - ma significativo - spaccato di prepotenza maschile quotidiana, talmente frequente che talvolta passa inosservata o viene percepita come "normale" modalità di interazione
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