lunedì 29 giugno 2009
Respingiamo il pacchetto sicurezza: l'unica sicurezza che vogliamo è libertà e diritti per tutte e tutti
sabato 27 giugno 2009
Culture razziste e politiche sessuali dall'impero alla postcolonia
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Grazie per aver diffuso la notizia a: Assemblea Antifascista Permanente, Il Paese delle donne, Indymedia Emilia-Romagna, Incidenze, Luki Massa, No(b)logo, Server Donne, Zic.it, Zeroviolenzadonne, FlashVideo, Liberazione e a tutte/i coloro che hanno, in vario modo, sostenuto l'iniziativa. Ricordo infine che domani, sempre a Bologna, in piazza dell'Unità, si terrà la Giornata dei/delle migranti. A conclusione proiezione, a cura del progetto Interconnessi, di Un giorno senza messicani di Alfonso Arau. Programma completo nel sito del Coordinamento migranti.
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giovedì 25 giugno 2009
martedì 23 giugno 2009
Culture razziste e politiche sessuali dall'impero alla postcolonia
In occasione dell'uscita del volume di Nicoletta Poidimani
Difendere la “razza”.
Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini
(ed. Sensibili alle Foglie, 2009)
una riflessione sul riattivarsi odierno di nuovi stereotipi razzisti e sessisti a partire dalle analisi delle politiche sessuali e razziali applicate dal regime fascista nelle sue colonie africane
(a cura del Seminario itinerante antisessista e antirazzista)
Intervengono: Nicoletta Poidimani (autrice di Difendere la "razza"), Najat Achak (Coordinamento migranti Bologna), Kaha Mohamed Aden (scrittrice)
Introducono: Liliana Ellena e Vincenza Perilli
Al termine dell'incontro proiezione del documentario di Chiara Ronchini e Lucia Squeglia
GOOD MORNING ABISSINIA
SABATO 27 GIUGNO ORE 15.00
CENTRO INTERCULTURALE ZONARELLI
via Sacco 14 - Bologna
Ass. Sopra i ponti, Anpi Bolognina, Centro Zonarelli, Laboratorio femminista Kebedech Seyoum
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domenica 21 giugno 2009
Where is "here"?/Inja Kojast?
For Neda Agha Soltani and all the other unnamed dead in Iran. E per tutti/e gli/le altri/e che ancora sono in rivolta nelle strade iraniane
همبستگی
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sabato 20 giugno 2009
Dopo le ma(donne) anche una Miss Tendopoli per l'Abruzzo. Ma questa volta senza viaggio premio a Villa Certosa
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venerdì 19 giugno 2009
Veli svelati. Soggettività del velo islamico in alcune interviste a donne migranti
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Classer, dominer. Qui sont les autres?
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mercoledì 17 giugno 2009
Come un uomo (e una donna) sulla terra
Ass. Kankurwa - Yolanda Parra (yolanpar@hotmail.com) e Quartieri in Movimento - Gabriella Ghermandi (gabriella.ghermandi@gmail.com)
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Per i/le "non-bolognesi", ricordo che un'altra proiezione di Come un uomo sulla terra si terrà sabato alla Casa del popolo di Concorezzo (h 21, via Dante, 69), dove si discuterà degli accordi Italia-Libia in materia di immigrazione con, tra gli/le altri/e, Cristina Seynabou Sebastiani, coordinatrice della rete Baobab di Milano. Per altri appuntamenti (da Lampedusa a Brescia a Catania ...) rinvio al calendario in Fortress Europe.
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Ella scrive che le piace Marginalia, per un fugace e irresistibile momento di femminismo ...
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lunedì 15 giugno 2009
Nell'Italia postcoloniale clandestini si nasce (e razzisti si diventa)
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giovedì 11 giugno 2009
Assediare le stanze dell'immaginario: l'arte della resistenza
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Tra assordanti bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, pensando alle donne di Gaza ...
Over my dead body
Dialoghi di frontiera
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mercoledì 10 giugno 2009
Cercasi altra Ma(donna) partigiana per l'Abruzzo
Nessuna salvezza invece in vista per l'Abruzzo, ma(donne) a parte. Le notizie sono drammatiche, alle già pessime condizioni si è aggiunta, in vista del G8, una pesante militarizzazione del territorio. Ma le lotte dei/delle terremotati/e sono determinate, e in prima fila ci sono le donne. Continuiamo a sostenerle, pur tra le tante scadenze e urgenze di questo periodo. Rinvio al documento L'Aquila e le altre contro il G8.
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domenica 7 giugno 2009
Noi non saremo tra le 700 donne che incontreranno Muammar Gheddafi ...
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Al Leader della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista (e per conoscenza, alle e ai rappresentati del governo italiano e dell’Unione europea)
Gentile Muammar Gheddafi,
noi non facciamo né vogliamo far parte delle 700 donne che lei ha chiesto di incontrare il 12 giugno durante la sua visita in Italia. Siamo, infatti, donne italiane, di vari paesi europei e africani estremamente preoccupate e scandalizzate per le politiche che il suo Paese, con la complicità dell’Italia e dell’Unione europea, sta attuando nei confronti delle donne e degli uomini di origine africana e non, attualmente presenti in Libia, con l’intenzione di rimanervi per un lavoro o semplicemente di transitarvi per raggiungere l’Europa. Siamo a conoscenza dei continui rastrellamenti, delle deportazioni delle e dei migranti attraverso container blindati verso le frontiere Sud del suo paese, delle violenze, della “vendita” di uomini e donne ai trafficanti, della complicità della sua polizia nel permettere o nell’impedire il transito delle e dei migranti. Ma soprattutto siamo a conoscenza degli innumerevoli campi di concentramento, a volte di lavoro forzato, alcuni finanziati dall’Italia, in cui donne e uomini subiscono violenze di ogni tipo, per mesi, a volte addirittura per anni, prima di subire la deportazione o di essere rilasciati/e. Alcune di noi quei campi li hanno conosciuti e, giunte in Italia, li hanno testimoniati.
Tra tutte le parole e i racconti che abbiamo fatto in varie occasioni, istituzionali e non, o tra tutte le parole e i racconti che abbiamo ascoltato, scegliamo quelli che anche Lei, insieme alle 700 donne che incontrerà, potrà leggere o ascoltare. Fatawhit, Eritrea : “Il trasferimento da una prigione all’altra si effettuava con un pulmino dove erano ammassate 90 persone. Il viaggio è durato tre giorni e tre notti, non c’erano finestre e non avevamo niente da bere. Ho visto donne bere l’urina dei propri mariti perché stavano morendo di disidratazione. A Misratah ho visto delle persone morire. A Kufra le condizioni di vita erano molto dure (…) Ho visto molte donne violentate, i poliziotti entravano nella stanza, prendevano una donna e la violentavano in gruppo davanti a tutti. Non facevano alcuna distinzione tra donne sposate e donne sole. Molte di loro sono rimaste incinte e molte di loro sono state obbligate a subire un aborto, fatto nella clandestinità, mettendo a forte rischio la propria vita. Ho visto molte donne piangere perché i loro mariti erano picchiati, ma non serviva a fermare i colpi dei manganelli sulle loro schiene. (…) L’unico metodo per uscire dalle prigione libiche è pagare.” (http://www.storiemigranti.
Siamo consapevoli, anche, che Lei e il suo Paese non siete gli unici responsabili di tali politiche, dal momento che gli accordi da Lei sottoscritti con il governo italiano prevedono ingenti finanziamenti da parte dell’Italia affinché esse continuino ad attuarsi e si inaspriscano nei prossimi mesi e anni in modo da bloccare gli arrivi dei migranti sulle coste italiane; dal momento, inoltre, che l’Unione europea, attraverso le sue massime cariche, si è espressa in diverse occasioni a favore di una maggiore collaborazione con il suo Paese per fermare le migrazioni verso l’Europa. Facciamo presente innanzitutto a Lei, però, e per conoscenza alle e ai rappresentati del governo italiano, alle ministre e alle altre rappresentanti del popolo italiano che Lei incontrerà in questa occasione, così come alle e ai rappresentanti dell’Unione europea, una nostra ulteriore consapevolezza: quella per cui fare parte della comunità umana, composta da donne e uomini di diverse parti del mondo, significa condividere le condizioni di possibilità della sua esistenza. Tra queste, la prima e fondamentale, è che ogni donna, ogni uomo, ogni bambino, venga considerato un essere umano e rispettato/a in quanto tale. Finché tale condizione non verrà considerata da Lei né dalle autorità italiane ed europee noi continueremo a contestare e a combattere le politiche dell’Italia, della Libia e dell’Unione europea che violano costantemente i principi che stanno alla base della sua esistenza e fino a quel momento, quindi, non avremo alcuna voglia di incontrarla ritenendo Lei uno dei principali e diretti responsabili delle pratiche disumane nei confronti di una parte dell’umanità.
Firmatarie: Federica Sossi, Alessandra Sciurba, Isabelle Saint-Saens, Glenda Garelli, Anna Simone, Floriana Lipparini, Cristina Papa, Enrica Rigo, Maria Vittoria Tessitore, Barbara Bee, Maddalena Bonelli, Chiara Gattullo, Elisa Coco, Gabriella Ghermandi, Elisabetta Lepore, Barbara D’Ippolito, Paola Meneganti, Anna Maria Rivera, Judith Revel, Vanessa Giannotti, Enza Panebianco, Angela Pallone, Di Lauro Gabriella, Sara Prestianni, Valentina Maddalena, Maria Iorio, Annalisa Caffa, M.Cristina Di Canio, Barbara Romagnoli, Alessia Montuori, Nicoletta Poidimani, Pia Covre, Letizia Del Bubba, Cristina Romieri, Maria Antonietta Ponchia, Valentina Mora, Gabriella Orlando, Cristina Sebastiani, Dorinda Moreno, Alessandra Ballerini, Ilaria Scovazzi, Liliana Ellena, Vincenza Perilli, Lucia Conte, Gloria Battistin, Silvia Silvestri, Teresa Modafferi, Sara Voltolina, Patrizia Grazioli, Aurora D’Agostino, Beatrice Barzaghi, Anna Milani, Elide Insacco, Sara Chiodaroli, Ester Incerti, Anita Pirovano, Maria Rosaria Baldin, Agela Azzaro, Igiaba Scego, Margherita Hack, Irene Delfino, Cinzia Filoni, Nausicaa Guerini, Laura Fiorillo, Maria La Salandra, Elisabetta Degli Esposti Merli, Cinzia Pian, Cecilia Bartoli, Agnese Pignataro, Vilma Mazza, Isabella Bortoletto, donneinmovimento, Cristina Ali Farah, Roberta Sangiorgi, Chiara Sartori, Lea Melandri, Valentina Paganesi, Deborah Voltolina, Simona Scozzari, Valentina Antoniol, Gaia Alberti, Milena Zappon, Erika Russo, Miriam Ferrari, Tiziana Bartolotta, Sofia Gonoury, Cristina Sansa, Cristina Lombardi-Diop, Rosi Castellese, Elena Gimelli, Marcela Quilici, Rosa Mordenti, Gabriella Carlino, Elisa Cappello, Laura Liberto, Steny Giliberto, Daniela Stanco, Emanuela Ambrosino, Raffaella Vidale, Lella Di Marco, Alessandra Durante, Maria Luisa Lunghi, Rosa Rivelli, Sara Honegger, Adriana Saja, Maria Rosaria Iarussi, Cecilia Massara, Gloria Pasquali, Elisa Renda, Alessia Busacca, Silvia Cristofori, Marina Tutino, Ombretta Moschella, Francesca Biason, Luisa Doplicher, Silvia Baraldini, Meraf Dagna, Maria Luisa Chiavari, Brahan A., Annalisa Romani, Carolina Lami, Lidia Menapace, Plateroti Angela, Giovanna Silva, Luisa Longhi, Maria Luisa Lunghi, Maria Fiano, Francesca Marchetta, Federica Giampedrone, Diana Catellani, Silvia Di Fazio, Cinzia Rossello, Giulia Rellini, Daniela Fringuelli, Anna Brambilla, Carola Susani, Lia Didero, Graziella Isella, Marta Cerboneschi, Adele Del Guercio, Laura Sponti, Marzia Coronati, Rossella Marchini, Elisabetta Cammelli, Giorgia Serughetti, Laura Giacomello, Giuliana Candia, Federica Dolente, Pretty Gorza, Paola Luzzi, Fadila, Angela Rigoli, Anita Benedetti, Gabriella Giambertone, Claudia Canè, Giuppa Cassarà, Antonia Cassarà, Antonia Sani, Z. Kadkani, Manuela Troiani, Emiliana Cordone, Anna Aita, Suzi Koh, Stefania Sposito, Annalisa Oboe, Carla Grementieri, Lorena Nicardi, Rita Lavaggi, Lucia Berardi, Tatjana Tomicic, Franca Antoni Mariani, Ionne Guerrini, Antonella Moscati, Elena Ramacciotti, Cécile Kyenge Kashetu, Annamaria Frigerio, Marija Ivanović, Giulia Gandini, Maria grazia Bertazzo, Camilla Pin, Valeria Montagnana, Isabella Menegazzo, Pina Piccolo, Fabiola Schneider Graziosi, Marianita De Ambrogio, Serena Romano, Marina Veronesi, Giovanna Gismondi, Alice Grecchi, Sabrina Pallaro, Candelaria Romero, Giulia Gezzi, Serena Cannizzaro, Monia Giacomini, Gina Abbate, Paola Quaja, Daniela Debianchi, Alice Tafuri, Barbara Sorgoni ...
( per adesioni individuali semir@libero.it )
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venerdì 5 giugno 2009
I perversi amori di Alemanno: innamorato di CasaPound ma contro il Gay Pride
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Ave Italo!
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Un Italo da rottamare
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mercoledì 3 giugno 2009
Valerie Solanas & The Society for Cutting Up Men
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