Ispirata da un altro blog tempo fa avevo pubblicato Marginalia e le sue tag, ovvero un elenco di quelle parole o frasi che digitate nei motori di ricerca conducono perfetti/e sconosciuti/e in un determinato sito/blog, nel caso specifico in Marginalia. Il risultato mi era sembrato allora "decisamente straniante e un po' inquietante". A più di un anno di distanza il monitoraggio delle tag, a partire dalla frase che da il titolo a questo post, non si discosta molto da quel primo risultato. Giudicate voi (anche stavolta lista ricopiata con errori inclusi): Sophia Loren stripping, tecniche bondage, Mona Hatoum, "différentialisme", femministe di parola, Magritte il barbaro, Angela Davis, razzismo antimeridionale, la Venchi fa schiavismo?, donne assassine erotiche, Vincenza Perilli curriculum, cartoline razziste Italia, Combahee essenzialismo, Duchamp in italiano, La pelle giusta riassunto, che genere di concorso?, cinque anarchici del Sud, Teresa De Lauretis, Vincenza Perilli Elsa Dorlen, donne islamiche, prostitute lager nazisti, il corpo della donna durante colonizzazione, colonialismo italiano, sex french soeur et frere, intersezionalità, musulmane rivelate commenti, Achille Mbenbe su Fanon, kill Barbie, anniversario 17 febbraio, il clitoride in castità, trama la pelle giusta Paola Tabet, donne meridionali unità d'Italia, intersezionalità riassunto, Vincenza Perilli analogia sessismo razzismo, il frutto proibito di Magritte, barbie pazze, trans nere, donne fighe, la grande migrazione, Luisa ermafrodita, globalizzazione e poligamia, colonialismo italiano riassunto, Barbie caffè, la difesa della razza, giochi sessisti per bambine, Black Piet cosa significa?, Femminsite a parole, Santanché razzista, Barbie nera, separatismo femminista, Duchamp rrose selavy, closed, Angela Davis gambe, corpi senza frontiere, Tripoli bel suol d'amore, femminismo italiano riassunto, Sofia Loren si toglie la calza, il sesso come problema politico, donne di tutti i gusti anche di colore, partigiani sempre, stranieri ovunque ...
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venerdì 5 luglio 2013
mercoledì 19 gennaio 2011
Barbie e libertà (ovvero: della tanto sbandierata libertà femminile in Occidente)
La foto è stata scattata qualche settimana fa ad una delle due vetrine di un negozio di giocattoli in una via centrale di una città medio grande del nord Italia. E' la vigilia della Befana, le due vetrine sono tirate a lucido e rigidamente "separatiste" (il separatismo è disdicevole solo quando lo praticano i gruppi di dominati), ovvero una vetrina per "maschi" (giochi d'azione, supereroi, macchinine e poi il piccolo scienziato, il piccolo dottore, il piccolo esploratore ...) e l'altra per le bambine, tutta rosa ovviamente. Sulla pila di pupazzetti, cucinine e lavatrici in miniatura, bambolette di tutti i tipi con guardaroba e attrezzi per il maquillage annessi, una Barbie fasciata in un abito di lamè con stampata la statua della libertà ... Chissà quanti adulti (magari "scandalizzati" dalle "orge" di Berlusconi & Co ... ) hanno regalato (o regaleranno) a povere bambine questa disgraziata summa della libertà femminile in occidente ...
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lunedì 9 marzo 2009
Kill Barbie!

In Italia sembra che per ogni bambina ne siano vendute circa sette esemplari all'anno, al mondo se ne vende una ogni due secondi. Fate un rapido calcolo ...
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L'immagine l'ho "rubata" qui. Avrei voluto illustrare questo post flash con una mia "installazione" di una quindicina di anni fa, una Barbie impiccata per i piedi (forse un'incoscia citazione di Claretta Petacci a piazzale Loreto) al centro di una tarlata ma "importante" cornice d'antiquariato (avuta per pochi franchi in una brocante a Parigi). Restò per un sacco di tempo appesa alla parete scrostata della mansarda che condividevo all'epoca con un'altra pazza come me (dove sei finita?) e un gatto nero. Fu smantellata (e persa) causa trasloco. Ne avevo fatto una foto, che conservavo con altre di quel periodo in una scatola di latta. Perse anche quelle. Ma forse meglio così.
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