Domani, martedì 1 giugno, nell'ambito del Festival sociale delle culture Antifasciste, si terrà l'incontro Repertori della sessualità e politiche razziste nelle società multiculturali: derive a destra dei movimenti di liberazione? (ore 17.00, Parco di viale Togliatti, spazio Alì) a cura di Facciamo Breccia e Laboratorio Smaschieramenti. Intervengono Tavolo LGBTQ* Trento e Vincenza Perilli, coordina Titti Castiello. Il dibattito vuole affrontare gli effetti delle politiche razziste sui movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali. Sesso e razza sono stati sempre due discorsi intrecciati alle politiche di dominio. La costruzione del soggetto coloniale da parte dei colonizzatori si è sempre avvalsa di retoriche che attingevano a un repertorio di significati relativi alla sessualità, ora esotizzata, ora, al contrario, degradata. Quanto è avvenuto negli ultimi anni in relazione alle politiche securitarie dimostra che le retoriche coloniali sopravvivono ai processi di decolonizzazione mettendosi in circolo nelle metropoli dell’occidente. In un mondo multiculturale le politiche sessuali si articolano ancora una volta come discorso di dominio sui soggetti migranti e i soggetti minoritari (donne, lesbiche, trans, gay) sono chiamati a sostenere questi programmi politici razzisti Se da una parte questi programmi politici razzisti hanno tentato strenuamente di “arruolare” le donne, che ne è stato di lesbiche gay e trans, in un paese in cui non si è neppure compiuto il processo di riconoscimento dei diritti civili? Ci sono segnali che anche le lesbiche, i gay e i/le trans possano fare la loro parte dentro il paradigma securitario razzista? Possiamo dire che anche in Italia si è assistito a un effettivo spostamento a destra dei movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali così come è successo in altre parti d’Europa? A questo proposito vorremmo analizzare in che modo il movimento delle donne da una parte il movimento LGBTQ dall’altra e ha risposto e sta rispondendo a questo tentativo di strumentalizzazione razzista contro i/le migranti.
lunedì 31 maggio 2010
sabato 29 maggio 2010
L'etnicizzazione del sociale. Politica, memoria, identità
E' appena uscito il nuovo numero della rivista Zapruder (e colgo l'ccasione per ricordarvi che sono aperte le iscrizioni al Simposio estivo di storia della conflittualità sociale) curato da Andrea Brazzoduro e Silvia Cristofori, Etnicizzazione del sociale. Politica, memoria identità con articoli/recensioni di Francesco Pompeo, Michela Fusaschi, Andrea Priori, Ulderico Daniele, Stefania Pepoli, Silvia Cristofori, Ilaria Cansella, Oscar Greco, Brigitte Leiter, Francesca Viscone, Piero Baral, Gabriele Proglio, Maria Grazia Meriggi, Chiara Giorgi, Elena Petricola, Beppe De Sario, Francesco Paolella, Vincenza Perilli e Andrea Tappi. Nel sito di Zapruder/Storie in movimento trovate l'indice completo del numero, mentre domenica 6 giugno, nell'ambito del Festival sociale delle culture Antifasciste se ne terrà una presentazione (mi dispiace moltissimo non poterci essere!) in presenza di alcune/i delle/dei collaboratrici/collaboratori della rivista.
giovedì 27 maggio 2010
R/esistenze lesbiche al Festival delle Culture antifasciste
Sabato 29 maggio, alle ore 17, nell'ambito dell'edizione 2010 del Festival sociale delle culture antifasciste (che parte domani, per il programma completo e tutte le info pratiche rinvio al sito Fest Antifa), si terrà il primo degli incontri di Queering antifa. Iniziative Lgbtiq nel Festival sociale delle culture antifasciste, promosso da Laboratorio Smaschieramenti, Antagonismogay e Facciamo Breccia. In questo primo appuntamento Renato Busarello, Luki Massa e Vincenza Perilli presenteranno il volume R/esistenze lesbiche nell'Europa nazifascista, a cura di Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi. Saranno presenti le curatrici Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi. Il libro sul quale verterà il dialogo con Guazzo, Rieder e Scuderi è frutto di un lavoro corale sulle pochi fonti e testimonianze sulla storia lesbica durante i nazifascismi europei. Si tratta di una raccolta di contributi di note storiche europee del lesbismo ( fra cui Claudia Schoppmann, Ilse Kokula e Marie-Jo Bonnet ) nella quale è compresa anche Raquel Osborne, che si è occupata del franchismo spagnolo e della censura e repressione del lesbismo nelle carceri franchiste. Lo scambio di idee e materiali via web ha reso possibile un confronto a distanza fra studiose, in particolare sulla tematica della dei rapporti lesbici e della loro rimozione all'interno dei lager. La barra su r/esistenze indica come per le lesbiche la stessa esistenza possa essere considerata una forma di resistenza ( all'eterosessualità obbligatoria, alla cancellazione di sé e delle proprie passioni ), ancor più in periodi di forzata normalizzazione di tutte le donne come furono quelli dei fascismi europei. Tuttavia, la Resistenza che trova spazio nel libro è anche quella esplicitamente politica di lesbiche che combatterono con coraggio, consapevolezza e determinazione le dittature di Hitler, Mussolini e Franco; fra queste, oltre alle già note Claude Cahun e Frieda Belinfante, ricordiamo Mopsa Sternheim, alla quale è dedicato un saggio monografico di Ines Rieder. Di questo volume avevamo già dato, qualche mese fa, un'anticipazione, ma per maggiori info rinvio al sito di R/esistenze lesbiche.
martedì 25 maggio 2010
Noi/altre e Ella ...
Un post così, giusto per ringraziare Ella di aver scritto su Noi/altre (lo vedo solo ora!). E poi, visto che ci sono, ne approfitto per dire che presto (presto con i tempi di Marginalia) sarà pubblicato il report del workshop Noi/Altre che in tante hanno chiesto (con ulteriori materiali/indicazioni bibliografiche) e comunicata la data dell'incontro settembrino.
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domenica 23 maggio 2010
Storie nel presente: simposio estivo di storia della conflittualità sociale 2010
Sono aperte le iscrizioni al Simposio estivo di storia delle conflittualità sociale organizzato, come negli ultimi cinque anni, da Storie in movimento & Zapruder. Quest'anno il simposio, che si terrà ad Amelia dal 15 al 18 luglio, verterà su Storie nel presente. Interpretazioni, risorse e nodi del fare storia negli/degli ultimi trent’anni. Per il programma dettagliato, la lista dei partecipanti e tutte le info pratiche rinvio al sito di Storie in Movimento/Zapruder.
venerdì 21 maggio 2010
Bianchezza e privilegio
Domani pomeriggio, presso Il cubo (via Zanardi, 249 -Bologna) si terrà il terzo incontro del workshop Noi/altre: sguardi incrociati su razzismo, sessismo e privilegio, sul tema Bianchezza e privilegio. Interviene Liliana Ellena.
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giovedì 20 maggio 2010
Centri di identificazione ed espulsione: un appello
E' ufficialmente online l'appello per la chiusura dei Cie che avevamo pre-annunciato qualche giorno fa. Lo trovate, insieme al form per aderire nel sito http://www.nocie.org. Dettagli sulle mobilitazioni in corso per la definitiva chiusura dei Cie nel blog No Cie.
mercoledì 19 maggio 2010
Gastronomie migranti
Venerdi 21 ancora un appuntamento con le donne di Annassim per cucinare (imparare a), chiacchierare e infine mangiare insieme. Dopo i piatti marocchini della volta precedente, sarà la cucina palestinese ad essere portata in tavola. Per info sugli incontri (che si terranno al Centro Interculturale Zonarelli, via Sacco 14 - Bologna), basta telefonare ad Annassim (334128412). A tutte le partecipanti sarà fatto dono del volume I saperi delle donne insieme a menta palestinese (della quale attendo da tempo una piantina per il mio orto metropolitano ... magari dopo questo post me la merito ...). Tornate a casa (questo lo "offro" io) potrete gustarvi per concludere la serata il video della performance di Martha Rosler, Semiotics of the Kitchen (1975). Che effettivamente non c'entra nulla con la cucina palestinese (ne con quella egiziana del prossimo incontro), ma io amo le dissonanze.
lunedì 17 maggio 2010
Spettri di femminista
Sembra che, ieri come oggi, per certi maschietti sessisti/maschilisti/fascisti (all'occorrenza razzisti) l'unica femminista buona è quella morta. Ma sappiamo fin troppo bene che chi annuncia la morte di qualcuna/o lo fa perché ossessionato dal suo spettro. E, per certi miserevoli individui, quello della "femminista" deve essere oltremodo inquietante ...
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sabato 15 maggio 2010
Retoriche razziste e sessiste e costruzione dell'altra
Retoriche razziste e sessiste e costruzione dell'altra sarà l'argomento del primo incontro del workshop Noi/Altre: sguardi incrociati su sessismo, razzismo e privilegio, che si terrà lunedì 17 maggio (per il programma completo, orari, luogo e indirizzo al quale iscriversi rinvio a Divercity). Approfitto del post brachilogico per ringraziare chi ha "pubblicizzato" in rete Noi/Altre, da ControStorie a Il Paese delle donne, da Beatrice Busi e Bologna Città Libera a ZeroViolenzaDonne ... oltre ovviamente a chi, pur non avendo un sito o un blog a disposizione, ha comunque fatto girare la notizia. Infine ricordo un piccolo dettaglio tecnico: il workshop è gratuito ma per questioni organizzative (materiali da fotocopiare, allestimento eccetera) è richiesta iscrizione: inviare mail a divercity at alice.it o telefonare alla Biblioteca Lame 051 6350948. E' tutto, con chi c'è ci vediamo lunedì.
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giovedì 13 maggio 2010
Appello rivolto alle antirazziste e agli antirazzisti che non intendono tacere
Ci scusiamo con tutte/i, ma per un disguido indipendente dalla nostra volontà, l'appello pubblicato in questo post era solo una bozza ... a breve il testo definitivo e l'indirizzo/pagina web dove inviare le adesioni!
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Noi/altre: sguardi incrociati su razzismo, sessismo e privilegio
"La definizione/percezione dell'“altro/a” è frutto di una storia e di specifiche relazioni e rapporti di potere tra soggetti in posizione di disuguaglianza economica, politica, sociale e culturale. Sono coloro che occupano una posizione di “dominio” a dire chi è (e come è o deve essere) “l'altro/a” (la donna, il/la colonizzato/a, l'immigrato/a ...) e il “posto” che deve/può occupare. Nella dicotomia “noi/loro”, dove il noi viene posto come neutro ed universale (maschio, bianco, eterosessuale, cristiano ...), i dominanti invisibilizzano e/o rendono opachi i violenti rapporti di potere e sfruttamento soggiacenti a questo processo e l'affermarsi di molteplici forme di resistenza. Con questo workshop ci proponiamo di rendere visibile il razzismo e il sessismo che costruiscono quella che è una delle figure per eccellenza dell'“alterità”, di volta in volta definita “immigrata”, “donna di colore”, “straniera”, individuando alcuni luoghi cruciali della sua costruzione e possibili strumenti per la sua messa in discussione. Se l'amnesia e l'oblio della specifica storia del razzismo italiano (colonialismo, razzismo antimeridionale, leggi razziali fasciste del 1938) è il luogo che maggiormente sembra aver contribuito ad una certa rappresentazione dell'“altra” (rappresentazione che l'attuale recrudescenza del razzismo mostra come ancora operante), uno dei momenti forti di una sua messa in crisi è lo smascheramento della presunta neutralità e universalità della “bianchezza” e la critica dello sguardo etnocentrico che ancora sembra contraddistinguere anche l'atteggiamento di molte donne/femministe occidentali nei confronti delle donne migranti e /o non occidentali, viste unicamente come vittime da salvare o redimere. Durante il workshop – che si strutturerà su tre incontri nel mese di maggio più uno conclusivo a settembre –, tenteremo, a partire dalle diverse posizionalità, esperienze e punti di vista di relatrici e partecipanti, di mettere in discussione le retoriche razziste e sessiste che costruiscono “l'altra” anche in opposizione a coloro che sono, contemporaneamente, “altre” e “noi” (le “donne native”, le “mogli e madri esemplari”, le “nostre donne”...) tentando di far emergere reciproche percezioni, privilegi, luoghi comuni, conflitti e rapporti tra diverse dinamiche di resistenze". Questa la presentazione del workshop che condurrò nell'ambito del Festival delle culture Divercity (Bologna 21, 22 e 23 maggio 2010)
Programma:
17 maggio, h 17-19
Retoriche razziste e sessiste e costruzione dell'altra
Centro Civico Lame/Sala Blu
via Marco Polo, 51
19 maggio, h 17-19
Femminismi e migrazioni
Interviene: Enrica Capussotti
Centro Civico Lame/Sala Blu
via Marco Polo, 51
22 maggio, h 16-19
Bianchezza e privilegio
Interviene: Liliana Ellena
Sala Il Cubo
via Zanardi 249
Settembre, data da definirsi
Discussione collettiva a partire dagli elaborati delle/dei partecipanti
Il workshop è gratuito, ma è richiesta l'iscrizione (divercity at alice.it). Negli Archivi la bibliografia consigliata. Alcuni dei testi proposti e ulteriori approfondimenti bibliografici saranno a disposizione delle/dei partecipanti durante il workshop.
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martedì 11 maggio 2010
Not(t)e e lotte migranti
Siamo tutte/i invitate/i a partecipare, sabato 15 maggio, a partire dalle 19, presso il Centro Interculturale Zonarelli (via Sacco, 14 - Bologna), alla festa organizzata da Sokos e Sopra i Ponti in collaborazione con il Coordinamento migranti. Una festa verso la V giornata per la libertà e i diritti dei migranti, che si terrà il giorno successivo, domenica, in piazza dell'Unità . Dettagli nel sito del Coordinamento migranti.
lunedì 10 maggio 2010
I fascisti del terzo millennio, gli altri, le altre e noi
Ho ricevuto interessante mail (peccato non un commento condivisibile) in cui, tra l'altro, mi si chiede ragione del mio "silenzio" sulla vicenda della raccolta firme di Sansonetti (direttore del quotidiano Gli altri, ex L'altro) e del suo entourage, a difesa della libertà di manifestare del Blocco Studentesco/CasaPound. So che in rete tutto si consuma in fretta e la memoria è sempre più corta, ma per quanto mi riguarda, quel che avevo da dire su Sansonetti&Co ho già avuto modo di scriverlo l'anno scorso. L'articolo si intitolava Concia e l'Altro, il tono era un po' acido (come mi era stato rimproverato, sempre via mail, of course), ma diceva, credo, l'essenziale. Tra l'altro rinviavo a una bella lettera di Madri per Romacittàaperta e Maldestra, ovvero Sansonetti e i fasciofuturisti. Vale ancora la pena rileggerla. Su CasaPound ho scritto più e più volte, mi è stato addirittura rimproverato di averne scritto "troppo" (in coda trovate i link ad alcuni degli articoli). Perché perdere ancora tempo? L'unica riflessione che potrei aggiungere è che questa vicenda ha costretto ad aprire gli occhi quanti/e, ancora recentemente (per ingenuità? rapporti amicali, politici o editoriali? incapacità di cogliere sul nascere certi segnali? ... quelli che, entre nous, chiamiamo i/le "ritardatari/e"), faceva sponda in vari modi con L'altro/Gli altri. Diversamente mi ha profondamente amareggiata la decisione dell'Anpi Roma di non partecipare alla manifestazione di protesta contro la squallida esibizione del Blocco. Per chiudere dovrei scrivere qualcosa sul presunto "silenzio", media activism e vita reale, sveglie che suonano e treni che partono, ma rimando a data incerta e futura ...
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venerdì 7 maggio 2010
Retaggi inter-culturali / Il lavoro delle donne nelle politiche dell'Unione Europea
Sabato 8 maggio, presso il Centro interculturale Zonarelli (via Sacco, 14 - Bologna), nell'ambito della rassegna Retaggi inter-culturali. Donne, immigrazione e saperi, si terrà l'incontro Il lavoro delle donne nelle politiche dell'Unione Europea. Con Mariagrazia Rossilli, Daimarely Quintero e Vincenza Perilli. A seguire proiezione del film Manoorè. Donne al lavoro al tempo della globalizzazione.
mercoledì 5 maggio 2010
Centri di identificazione, espulsione e morte. In/per ricordo di Mabruka
Tra qualche giorno sarà l'anniversario della morte di Mabruka, una "clandestina" (secondo il linguaggio razzista al quale in tante/i sembrano oramai essersi assuefatti), suicida nel Cie di Ponte Galeria a Roma l'anno scorso. Si impiccò nella notte tra il 6 e il 7 maggio 2009 per evitare il rimpatrio forzato. In Vivre libre ou mourir scrivevo che il suo era un gesto politico. E questo non significava volerne fare un'eroina. Gravissimo (dal punto di vista politico e non solo) sarebbe ridefinire (o/e proiettare sul ) il gesto di un'altra a partire da una nostra esigenza, immagine o necessità (gli eroi che non riusciamo a trovare tra noi, scriveva giustamente qualcuna nei commenti). Non, non era questo. Il gesto di Mabruka era (è) politico perché tutta la sua storia, dall'inizio alla fine, è "politica": "Non la rappresentazione della politica, ma la dimensione politica dei nostri modi di vivere e morire. E' politico nascere in un paese o in un altro, sono politici i rapporti umani e sociali in cui ci si trova, è politico rischiare, affrontare disagi, spesso a rischio della vita, per uscire da una condizione invivibile. E' politico come si viene accolti o respinti, discriminati, braccati o reclusi, inferiorizzati più o meno e come: reddito, lavoro, qualifica, diritti. E' politico un sistema che può rinchiuderti per rispedirti d'autorità nel paese che hai lasciato, dove magari non ti attendono certo per festeggiarti, è politico che una non ne possa più, non ce la faccia più, non ci stia più. Che, oggi, non ci sia più". Ed è stato (è) politico non tacere, cercare di far sì che la morte di Mabruka (e le responsabilità) non vengano sepolti con il corpo di questa donna. E' per questo che ne scrivo ancora. Scrivo per lei, per Joy e per tutte quelle (e quelli) di cui non conosciamo (e non conosceremo, se non purtroppo in certi finali atroci) neanche il nome (scriveva Benjamin che è più difficile onorare la memoria dei senza nome che non quella di chi è conosciuto). Qualcuna/a penserà che è poca cosa. Ma qui pensiamo ancora che anche le parole sono pietre.
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L'immagine è un'opera di Helena Almedia, credo della serie Seduzir (?)
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lunedì 3 maggio 2010
Omaggio a Mahasweta Devi
Stasera a Torino, a partire dalle 17.30 (al Circolo dei lettori - Palazzo Granieri), un dibattito e un reading del racconto Draupadi tratto dalla Trilogia del seno di Mahasweta Devi. Un incontro all'interno del progettoEyes to write nato per "celebrare la figura e l'opera di Mahasweta Devi, scrittrice, giornalista e attivista bengalese impegnata nella lotta per i diritti dei Tribals (discendenti degli antichi abitanti dell'India) e degli ultimi, in una società che presenta ancora tracce di profonde disuguaglianze sociali. Nella sua lunga carriera, Mahasweta Devi ha descritto e dato voce alle oppressioni, ai soprusi e alle ingiustizie subite dalle comunità resistenti, attraverso una scrittura asciutta, lineare e linguisticamente ricchissima". Conduce l'incontro Anna Nadotti.
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