Mentre in tutta la penisola continuano le lotte dei/delle migranti dentro e fuori i Cie, mentre centinaia di antifascisti/e sono da ieri a convegno a Bologna per il Festival delle culture antifasciste e mentre a Napoli, oggi pomeriggio, uno spezzone orgogliosamente antisessista, antirazzista e antifascista sfilerà per le strade della città in occasione del Napoli Copy Left Pride (senza dimenticare le diverse iniziative che si stanno mettendo in campo per la campagna nazionale Io non respingo ), le provocazioni fasciste continuano. Tra queste colpisce l'iniziativa della Fiamma Tricolore che oggi farà la sua “marcia su Venezia”, sfruttando l’alibi e l’opportunità della legge che regola le presenze in campagna elettorale, per "ripristinare la sovranità nazionale e veneta contro l’immigrazione" ...
E' la prima volta, dal dopoguerra, che i fascisti mettono piede a Venezia e lo scopo provocatorio di questa "marcia", che poco ha da spartire con quella "tradizionale" che si svolge ogni primavera, ma piuttosto ne rievoca altre, è lampante.
Fino a tre giorni fa la Fiamma doveva marcire (ehm, che lapsus ... leggi: marciare) dalla Stazione Fs a Campo San Geremia, vicino (ma guarda un po') il Ghetto ebraico, nel cuore del Cannaregio, sestiere popolare di Venezia, che ha visto molte importanti pagine della lotta contro il fascismo dal 1921 al 1945. Per motivi di ordine pubblico il Prefetto ne ha vietato il percorso, proponendo di prelevare le maglie nere del disordine dal Tronchetto (deviazione utile, di solito, per treni ultras ...) e imbarcare i suddetti direttamente su un ferry boat per scortarli a Sant'Elena, punta estrema invisibile dell'isola veneziana. Peccato che questa zona sia quasi limitrofa a Riva dei Sette Martiri (partigiani), nonché ai giardini della Biennale, luogo in cui originariamente era stato posto il Monumento alla Partigiana, fatto saltare a fine anni sessanta da una bomba neofascista (e che dovrebbe essere ripristinato il 6 giugno). Senza contare, come riporta il quotidiano “E polis- Il Venezia” del 29 maggio, che il campo principale di Sant’Elena è intitolato al partigiano Marco Stringari.
Infine il Prefetto ha ben pensato di far arrivare i tricolorati in treno, direttamente alla Stazione centrale, a tre passi dal Ponte degli Scalzi (e chi conosce anche solo un po' Venezia sa che questo equivale a creare enormi problemi di ordine pubblico, perché difficilmente si può blindare la stazione nel bel mezzo di un ponte vacanziero durante il quale Venezia sarà letteralmente assaltata da orde di turisti/e) e farli salire su vaporetti già precettati per la giornata per condurli a Sant'Elena, ritenuta luogo di "concentrazione immigratoria" e quindi luogo adattissimo ad una iniziativa della Fiamma visto che i loro alleati della Lega Lombardo Veneta (da non confondersi con la Lega Nord, gruppo marginale del venetismo ma fortemente razzista, al punto da esaltare l’istituzione del Ghetto ebraico ai tempi della Serenissima Repubblica) sostengono nei loro manifesti elettorali la "castrazione per gli immigrati" ...
Del resto il carattere apertamente neofascista della Fiamma Tricolore, oltre ad essere testimoniato da innumerevoli aggressioni, è pubblicamente rivendicato dai suoi stessi dirigenti nazionali e regionali, come Roberto Quintavalle (che ha sottolineato che i suoi camerati "portano avanti l’idea e la tradizione dal 1946") e Piero Puschiavo, candidato alla Provincia e già leader del Fronte Veneto Skinheads che, giusto per alzare un po' di più la tensione, ha ieri rivendicato la scelta del nuovo appuntamento poiché “è stato l’ultimo avamposto della Repubblica Sociale, e da lì ripartiamo”.
L'intento provocatorio è quindi chiaro, avvalorato dal fatto che la marcia, si farà nonostante tutta (ma proprio tutta) la città abbia da tempo chiesto - per i più svariati motivi -, di annullare l'"evento": contraria alla marcia (per calcoli elettorali, certo) la maggioranza dei partiti di destra e del consiglio comunale, l'Anpi, i partiti di sinistra tutti, ma soprattutto diverse realtà antifasciste, militanti, anarchici, femministe, centri sociali (dal 23 maggio ci sono stati presidi antifascisti e volantinaggi ovunque) ma anche associazioni e coordinamenti di cittadini e commercianti: oltre il 90% dei commercianti ha detto no al passaggio della manifestazione (e 65 attività commerciali hanno firmato un appello inviato alla prefettura) e alla notizia dello spostamento del corteo della Fiamma Tricolore a Sant'Elena, gli abitanti si sono attivati immediatamente per una straordinaria raccolta di firme contro l’arrivo dei fascisti, rivendicando il carattere antifascista della zona. Tanti gli apppuntamenti previsti per oggi: dai presìdi antifascisti indetti dall'Anpi (piazza della Stazione Fs dalle 14) e da Rifondazione (Riva dei Sette Martiri a Castello dalle h.14 alle 20) alla contro manifestazione (con partenza a San Leonardo h.15) alle varie iniziative e mobilitazioni per tutto Cannaregio convocate da antifascist* a partire dalle h. 15.
Inoltre se in Val Seriana, qualche giorno fa, gli/le antifascisti/e hanno lanciato da un elicottero con Bella Ciao a tutto volume, centinaia di volantini sui reduci della Legione Tagliamento, a Venezia non sarà difficile vedere oggi anche alcuni cortei “acquatici”, che accoglieranno con molta rabbia, molti slogan e tanta musica l’arrivo e la trasferta dei camerati ...
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