mercoledì 27 aprile 2011

Tra politiche dei diritti e pratiche omo-nazionaliste. Movimenti lgbtiq, supremazia occidentale e pratiche razziste

Nel ricordarvi che si avvicina la data ultima per l'invio di proposte per il convegno Fuori & Dentro la democrazie sessuali, pubblichiamo l'abstract dell'intervento Tra politiche dei diritti e pratiche omo-nazionaliste. Movimenti lgbtiq, supremazia occidentale e pratiche razziste, presentato nel panel Dai margini al centro. Femminismo, teoria queer e critica postcoloniale, al recente convegno internazionale Www.world wide woman. In coda all'abstract (già pubblicato, insieme ad altri, nel Libro degli abstract del Cirdse), trovate una serie di documenti, via via pubblicati negli ultimi anni in Marginalia, che crediamo utili per una riflessione sull'argomento. Buona lettura. "Il recente rifiuto (giugno 2010) di Judith Butler di non accettare il Zivilcourage Prize assegnatole dagli organizzatori del Pride di Berlino – la filosofa ha esplicitamente dichiarato che intendeva così “prendere le distanze dalla complicità con il razzismo, compreso il razzismo islamofobico”- ha reso noto ad un pubblico più vasto un tema fondamentale per i movimenti omosessuali e queer contemporanei: quello del razzismo. Non è una problematica nuova per i militanti dei movimenti queer antirazzisti; in Inghilterra, in Olanda, in Germania, in Francia gli attivisti hanno in più occasioni denunciato la sovrapposizione tra discorsi e politiche del movimento omossessuale ufficiale e discorsi e politiche volte ad affermare la supremazia di una presunta cultura occidentale uniformata nel segno del liberalismo e dei diritti ‘anche’ degli omosessuali. Nel passaggio al nuovo millennio, non più solo i ‘diritti delle donne’ sono diventati armi nella presunta guerra tra civiltà (caso esemplare è quello della guerra in Afganistan) ma anche i diritti di gay e lesbiche. E nel contesto europeo contemporaneo, l’omonazionalismo e il razzismo hanno un nemico ben preciso: quei migranti, soprattutto di religione islamica, che sarebbero naturali portatori di un atteggiamento omofobico e transfobico. Per quanto il contesto italiano sia segnato da importanti differenze rispetto al nord Europa, pratiche omonazionalistiche si sono riconfigurate nella specificità italiana. Il conflitto in occasione dell’organizzazione del Pride italiano 2010 tra gruppi diversi della galassia lgbtiq può essere letta alla luce di questa chiave interpretativa: la rottura è infatti avvenuta intorno a nodi fondamentali del linguaggio e delle pratiche politiche (trasversalità, politicizzazione, identità, diritti, sicurezza). L’opposizione all’omonazionalismo costituisce inoltre un incontro inedito tra culture e politiche centrali per i movimenti di genere contemporanei: quella queer e quella postcoloniale. Gli attivisti queer e migranti, i ‘queer of colour’ antirazzisti e i loro alleati stanno elaborando una visione radicalmente alternativa dell’agenda politica dei movimenti gay e lesbici ufficiali, proponendo, sul piano del dibattito e delle politiche, intrecci inediti tra identificazioni, teorie e pratiche.In concreto, la comunicazione intende presentare la nascita e lo sviluppo del dibattito sull’omonazionalismo in alcuni paesi europei; nel fare ciò, si confronterà con le principali teorizzazioni della critica queer e postcoloniale nel contesto del movimento lgbtiq in Europa, valutando il peso dei processi migratori e delle politiche anti-immigrazione nei contesti descritti. In seguito, la comunicazione intende esplorare le ricadute, in termini di continuità e differenze, dell’omonazionalismo e della sua opposizione nel contesto politico e teorico italiano.

(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:

Racialization, Neoliberalism and Queer Public Spheres
Fuori e dentro le democrazie sessuali / In and Out of Sexual Democracies
Repertori della sessualità e politiche razziste
Judith Butler: prendere le distanze dalla complicità con il razzismo
Sulla censura di Gay Imperialism e Out of Place
Queer arabi contro le strumentalizzazioni
Concia e L'altro
Genere e processi di razzializzazione nelle democrazie occidentali

giovedì 21 aprile 2011

150 anni contro: contro-corsi sulla storia d'Italia

Sono partiti il 7 aprile i contro-corsi organizzati dal Circolo Berneri, 150 anni contro: contro corsi sulla storia d'Italia 1861-20011. 150 anni di rivolte e repressioni. Motivati dall'esigenza di " mettere in discussione l’operazione politico-ideologica che tramite le celebrazioni dei 150 anni di esistenza dello stato italiano, tende a rinsaldare il nazionalismo", i contro-corsi, inaugurati dall'intervento di Giuseppe Galzerano ("Costruzione di una nazione: l’Unità, il brigantaggio, la questione meridionale. Carlo Pisacane"), proseguiranno l'11 maggio con interventi di Nicoletta Poidimani ("Una prospettiva di genere sul colonialismo italiano") e Vincenza Perilli ("Corpi coloniali e corpi per la nazione"), il 14 maggio con Claudio Venza ("Rivolte popolari e repressione statale tra ’800 e ’900") e Laura Orlandini ("La settimana rossa"), il 21 maggio con l'intervento di Pippo Gurrieri ("La La quaestio linguistica: costruzione della lingua, repressione delle lingue"), il 28 maggio con Italino Rossi ("La resistenza tradita. Speranze e delusioni nel secondo dopoguerra")ed infine l'11 giugno con Sante Norarnicola e Valerio Lucarelli (" Anni ’70 e lotte carcerarie: il Movimento dei Dannati della terra, l’esperienza dei N.A.P"). Per maggiori info su orari e luoghi in cui si terranno i contro-corsi, rinviamo al sito del Circolo Berneri.

martedì 19 aprile 2011

Ladri di bellezza e strade contro la guerra

E' appena "nato", dopo una lunga gestazione,  Ladri di bellezza, un blog di resistenza all'incedere del brutto. Si apre con un post dal titolo Streets Against the War, traduzione inglese del titolo di un video, frutto del  progetto ideato dall'omonimo gruppo di attivisti/e turchi/e, Sokak Savaşa Karşı (Strade contro al guerra, appunto). Questo video è il primo furto della banda: guardatelo, infiltratevi, consigliateci prossimi colpi, dividete con noi il bottino, diventate a vostra volta ladri di bellezza. Opponiamoci all'incedere del brutto.

domenica 17 aprile 2011

venerdì 15 aprile 2011

Vittorio Arrigoni / Guerrilla Radio

Guerrilla Radio, il blog di Vik da Gaza City. Un posto dove passare adesso e magari lasciargli un saluto, o solo rileggere qualcosa, imparare delle cose, essere d'accordo o no. E per chi prima di oggi non sapeva neanche chi fosse, sicuramente l'unico luogo dove scoprire chi era Vittorio Arrigoni e cosa faceva.

Intersezioni tra razzismo e sessismo nell'Italia contemporanea. Una cartografia critica dei recenti dibattiti femministi

Via Sonia Sabelli, segnaliamo la traduzione in italiano di Intersections of racism and sexism in contemporary Italy: A critical cartography of recent feminist debates, l'articolo di Chiara Bonfiglioli di cui vi avevamo parlato qualche mese fa, originariamente pubblicato nel numero di Darkmatter Challenging Italian Racism e ora incluso nell'ultimo numero di DWF curato dal Laboratorio Sguardi sulle differenze, Modelli Femminili (2010, 3-4, pp. 64-76). Buona lettura e riflessioni.

mercoledì 13 aprile 2011

Racialization, Neoliberalism and Queer Public Spheres

Per chi è da quelle parti (San Diego, California) segnaliamo un interessante convegno organizzato dal Transnational Queer and Transgender Studies Working Group. Tra i/le relatori/trici Jasbir Puar, Paul Amar, Paola Bacchetta, Chandan Reddy, Jin Haritaworn e Eng-beng Lim. Per info più dettagliate rinviamo al sito del B.A.N.G Lab (tra l'altro ricco di tante altre utilissime informazioni per chi si occupa di queste tematiche. Buona esplorazione).

Orto urbano in primavera


Tulipani, fave, fragole, bietole, menta, ravanelli, prezzemolo, un glicine in fiore. E semi di basilico, carote e insalate varie appena seminate ...

lunedì 11 aprile 2011

Ricordando Gregorio Kapsomenos

Ricordando Gregorio Kapsomenos
(Creta, 10 novembre 1946 - Bologna, 9 aprile 2011)
Il  "saggio" amico, della Libreria delle Moline

La cultura non si accumula, la si condivide, il sapere non si rinchiude nei reticolati accademici, ma lo si distribuisce.
La scoperta di una perla, di un frammento prezioso non si trasforma in prelibatezza utilizzabile come merce di scambio in vista di un piccolo potere personale.
Leggere, imparare, comunicare, senza spirito di dominio: quanti lo capiscono, quanti lo hanno capito, quanti erano consapevoli che in quei piccoli doni quotidiani si celava un altissimo senso della socializzazione di testi e pensieri, che non si riducevano mai a chiacchiera vuota?
L' indipendenza di pensiero e la curiosità insaziabile, l' allenamento quotidiano alla critica del mondo in cui ci troviamo a vivere, la messa in pratica di quella che Foucault chiamerebbe l'immensa e proliferante criticabilità delle cose, delle istituzioni, delle pratiche, dei discorsi , attraverso i libri, strumenti privilegiati di questo occhio critico, la loro incessante ricerca, i segreti collegamenti che li legano, l'estrazione di un insospettato senso nascosto che illumina e fa esplodere l'apparente inerzia di un anonimo volume, ridando dignità e valore a opere colpevolmente trascurate da chi insegue a tutti i costi solo l' ultima novità o si adegua all'ultima moda.
Anche la consapevolezza, però, che i libri lottano fra loro, conducono guerre silenziose, come ricordava con pungente ironia l' amato Swift nella Battaglia combattuta venerdì scorso tra i libri antichi e quelli moderni nella biblioteca di St. James.
Inseparabile dalla sua figura l'ironia provocatoria che rintracciava nell' amatissimo Vonnegut, di cui amava citare "Il cervello era troppo grosso per svolgere un buon servizio" come un invito a non prendersi poi troppo sul serio.

Un grande abbraccio a Marta, sua compagna di vita e di avventura.

Alberto Burgio
Andrea Cavalletti
Barbara Chitussi
Giorgio Forni
Rudy Leonelli
Vincenza Perilli
Mauro Raspanti
Roberto Sassi

I funerali si svolgeranno mercoledì 13 aprile dalle ore 9,30 alle 11,30 - Sala Pantheon - Certosa di Bologna
.

Blues

. Nina Simone, Nobody's fault but mine

domenica 10 aprile 2011

Migrazioni: ultimi incontri seminariali al Dipartimento Politica, istituzioni, storia

Volge verso la fine il ciclo di incontri seminariali inaugurati il 9 marzo scorso al Dipartimento di Politica, istituzioni, storia dell'Università di Bologna. Collegati ai corsi di Sociologia delle migrazioni (Maurizio Bergamaschi) e Le frontiere della cittadinanza (Sandro Mezzadra), gli incontri si sono finora focalizzati su Migrazione, genere e religione (Renata Pepicelli), Migrazioni e lavoro (Devi Sacchetto), Femminilizzazione delle migrazioni (Francesca Alice Vianello), Carcere e migrazioni(Alvise Sbraccia), Generazioni migranti e aggregazioni di strada (Luca Queirolo Palmas). Nei prssimi appuntamenti si discuterà di Città, multiculturalismo e politica della diversità (con Ugo Rossi, il 12 aprile) e di Immigrazione. Politiche e culture in Europa a partire dal volume Schengenland (il 20 aprile con Isabella Peretti, Jamila Mascat e Vincenza Perilli). Tutti gli incontri si terranno alle ore 13, presso il Dipartimento di Politica, istituzioni, storia, aula A, in Strada Maggiore 45.

sabato 9 aprile 2011

Dai confini dell'umano. Storie vissute ai margini della Bossi-Fini: la storia di Fatna e del suo velo

I confini dell'umano. Storie vissute ai margini della Bossi-Fini, di cui vi avevamo già parlato in passato, è una campagna di sensibilizzazione (far vedere chi è realmente "il famigerato clandestino") e di denuncia (sulla "disumanità della Bossi-Fini" e sugli ulteriori inasprimenti della legislazione italiana in materia di immigrazione), ma è anche un progetto di documentazione memorialistica,  "di ciò che hanno significato gli anni della "Bossi-Fini" per i migranti in Italia, documentazione che rimarrà valida anche se e quando la legge sarà cambiata - e ci auguriamo che ciò avvenga presto e in modo radicale". Invitandovi a dare un'occhiata al sito e leggere tutte le testimonianze ve ne proponiamo qui una, la storia di Fatna e del suo velo.

giovedì 7 aprile 2011

Cadaveri migranti al largo di Lampedusa e l'indegna farsa dell'accoglienza

Un'altra tragedia migrante: al largo di Lampedusa un barcone con oltre trecento migranti (uomini, donne, bambine/i), per la maggior parte somali ed eritrei in fuga dalla Libia, è affondato. Da quanto leggiamo su Fortress Europe, i superstiti sono solo poche decine. Su queste ennesime vittime della Fortezza Europa e l'indegna farsa dell'accoglienza all'italiana rinviamo all'editoriale di Liberazione di qualche giorno fa, I fili spinati della nostra mediocrità di Annamaria Rivera.

domenica 3 aprile 2011

Le foto "private" di Eva Braun


Proprio qualche giorno fa avevamo ricordato un vecchio articolo, L'innocenza di Eva, un testo che a partire dal caso limite del nazismo tentava di aprire qualche pista di riflessione sull'intersezione di sessismo e razzismo e sui rischi dell'amalgama , della confusione o della semplice giustapposizione dei due sistemi. In questa prima (e faticosa) ricognizione la critica della presunta "innocenza degli oppressi" ci era sembrata una questione cruciale. Raccontavamo del finto scoop della rivista femminista tedesca Emma che nel 1992 aveva annunciato la scoperta dei diari segreti di Eva Braun in cui la compagna di Hitler rivelava la sua "tacita opposizione al nazismo e la sua condanna del razzismo e sessismo quotidiani", e a partire dalle reazioni delle lettrici della rivista ci chiedevamo: "Quali culture, quali pregiudizi, quali schemi hanno fatto sì che si credesse che delle femministe, o presunte tali, proponessero un vistoso falso come rivelazione di una segreta e consolante verità?". Questa domanda ci è tornata in mente leggendo alcuni commenti nel web in seguito alla recente pubblicazione di alcune foto private e finora inedite di Eva Braun. C'è chi le trova "belle" o "divertenti", chi sottolinea come Eva Braun sia proprio come tutte le altre ragazze che tengono appeso al muro il ritratto del "fidanzato", chi la trova "simpatica" o "carina" e intuisce dalle foto "l'amore che provava per il suo uomo". Da parte nostra le troviamo tremende. E' terribile pensare che mentre i due "innamorati" si divertivano sul lago e in allegre riunioni con gerarchi nazisti e consorti, c'era chi moriva nei lager. Ci morivano anche i neri, come quello "imitato" nella foto qui sopra dalla compagna di Hitler, vestita da uomo e con la faccia ben annerita. La foto è datata 1937 ed è stata scattata durante una piacevole (presumiamo) serata in compagnia a casa della coppia, in cui Eva Braun "imita", per il divertimento di tutti/e, l'attore Al Jolson che nel film The Jazz Singer (molto noto all'epoca), aveva recitato a sua volta con la faccia annerita (cosa consueta all'epoca e in talune circostanze anche oggi)  nel ruolo di un afro-americano. L' ironia (amara e "doppia") è che Al Jolson era ebreo.

venerdì 1 aprile 2011

Riflessioni sull'intersezione di sessismo e razzismo

Ci segnalano (e segnaliamo) l'apertura del blog di Sonia Sabelli, Riflessioni sull'intersezione di sessismo e razzismo. Quella dell'articolazione / intersezionalità di sessismo e razzismo è una questione  che, come sa chi in un modo o nell'altro ci "segue", ci sta particolarmente a cuore essendo stata un po' il filo conduttore di Marginalia dalle cosiddette "origini". Un tema ancora poco esplorato in Italia (e soprattutto poco "agito"), seppure - rispetto alla situazione che sembrava emergere dal primo articolo che avevamo dedicato al tema ovvero L'innocenza di Eva, pubblicato originariamente sulla rivista Altreragioni nel lontano 1999 - moltissima strada è stata fatta. Negli ultimi anni la teoria e pratica femminista italiana ha progressivamente dato uno spazio sempre maggiore all' articolazione/intersezione di razzismo e sessismo. Su un piano "militante", nell'autunno 2007, a pochi mesi dalla pubblicazione di quello che ancora definiamo il mitico numero di Zapruder dedicato ai femminismi transnazionali, Donne di mondo, una grande manifestazione femminista a Roma denunciava con forza le strumentalizzazioni in chiave securitaria e razzista della violenza sulle donne, inserendo così il nodo sessismo/razzismo al centro dell'agenda politica. Su di un piano più "teorico", negli ultimi anni si sono moltiplicate in Italia le pubblicazioni, i convegni, le traduzioni di saggi e gli incontri su questa questione (e per una rassegna non esaustiva rinviamo agli articoli correlati in coda a questo post), tutte cose che hanno offerto stimoli sempre nuovi per il proseguimento della ricerca. Ma tanto resta ancora da fare. Accogliamo quindi con immenso piacere l'apertura di questo nuovo spazio di condivisione e discussione sull'intersezione di sessismo e razzismo, questione che viene indagata nei suoi molteplici e complessi aspetti e offrendo una serie notevole di pubblicazioni e materiali di approfondimento. Quindi ... buona esplorazione a tutte/i.

(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:

No all'islamofobia in nome del femminismo!
Christine Delphy: Un universalisme si particulier
Gener-Azioni contro sessismo e razzismo
States of Feminism / Matter of States
La bella, la bestia e l'umano
Intersezioni tra razzismo e sessismo nell'Italia contemporanea
Noi/altre: sguardi incrociati su sessismo, razzismo e privilegio
Una scheda bibliografica per La straniera
Sexe, race, classe
We are not accomplicies!
Economia politica dello stupro
Tra razzismo e sessismo: ricordo dell'Africa Orientale
La matrice della razza