martedì 23 agosto 2011

Dopo Gheddafi : Tripoli, bel suol d'affari

La finanza non è mai stata il nostro forte (e magari neanche di chi ci segue), ma converrete che non è poi difficile capire come mai (a poche ore dall'entrata vittoriosa degli oppositori di Gheddafi nella capitale libica), i mercati internazionali siano in festa, con il prezzo del petrolio calato a 107 dollari a barile e le borse europee chiuse in rialzo. Del resto sembra che tutte le grandi imprese con interessi economici forti in Libia (dall'italianissima Eni, alla francese Total, ai colossi anglosassoni Bp, Shell e ExxonMobil) siano lì a fregarsi le mani in vista della imminente "ricostruzione post-bellica" e delle nuove opportunità di "investimento". Ciononostante, su altri fronti, il dopo-Gheddafi resta comunque incerto, e in questo senso ci è parsa particolarmente interessante l'intervista ad Angelo Del Boca pubblicata oggi, 23 agosto, sull'Unità. Se vi siete persi il cartaceo credo non dovreste avere difficoltà a reperirla in rete, sul sito del quotidiano (ma per il link questa volta autogestitevi. Sorry, ma stasera ho meno tempo del solito).

(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:

Muammar Gheddafi e Il leone del deserto
Guerra in Libia ed effetti collaterali
Voci di donne nelle rivolte, uteri per la patria e guerre umanitarie
La squadra di calcio libica sponsorizzata da Eni
E' l'Italia mercenaria che spara sulla folla in Libia
Muammar Gheddafi, Silvio Berlusconi e l'italietta postcoloniale
Eritrea: Voices of Torture
Colonialismo italiano in Libia: dal "leone del deserto" al "colonnello"
L'Italia finanzia la violenza contro le donne migranti
Il ramadan di Berlusconi
Noi non saremo tra le 700 donne ...

Nessun commento: