Seppure gli esiti delle rivoluzioni ancora in atto nei paesi a sud del mediterraneo siano incerti e in alcuni casi preoccupanti vista la volontà "occidentale" di metterci sopra le mani (come in Libia, dove già Usa-Europa-Nato ventilano un'operazione militare sotto la solita copertura della guerra umanitaria), resta una realtà incontestabile: queste rivolte hanno incrinato in maniera irrimediabile gli equilibri postcoloniali e messo in crisi (si spera definitivamente) certe percezioni e immagini "dell'altro/a". Abbiamo appena letto il manifesto di indizione dell'otto marzo delle organizzatrici della manifestazione nazionale del 13 marzo e ne siamo orripilate già dallo slogan: Rimettiamo al mondo l'Italia. Dopo l'appello alle "donne italiane" in nome di nazione, famiglia e religione, ecco l'appello agli uteri per la patria. Forse ci ritorneremo su, ma per intanto non abbiamo voglia né di commentare, né di perdere tempo a cercare il link del sito Se non ora quando (ci sembra abbiano già fin troppa copertura mediatica). Piuttosto vi lasciamo una piccola rassegna, tratta da diversi blog femministi, di voci di donne dalle rivolte nei paesi a sud del mediterraneo. Sono loro, come le donne migranti che incontriamo qui nella fortezza-europa, che ci trasmettono un po' di quell'entusiasmo e quella combattività di cui abbiamo bisogno per andare avanti. Nonostante.
Marginalia, Femministe e rivolte (in piazza Tahrir)
I consigli della zia Jo, Dalla Tunisia
Femminismo a Sud, Women of the Revolution in Egitto!
Lady Losca, Dall'Egitto e dalla Tunisia
Nasawiya, International Women's in Lebanon
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