Femministe a parole è un volume sulle questioni controverse che hanno attraversato il dibattito femminista nel corso degli ultimi anni:
il multiculturalismo e i diritti delle donne, l’Islam in Europa e l’affaire du voile, la condizione postcoloniale e l’impatto delle migrazioni, il rapporto tra universalismo e relativismo culturale, il ruolo dei corpi e la performance dei generi. Intorno a questi temi, e molti altri ancora, nasce un dizionario ragionato delle contraddizioni, degli ossimori e delle domande complicate: un dizionario di «grovigli» redatto da 44 autrici, tutte femministe con percorsi ed esperienze diverse, che si cimentano nell’impresa non facile di fare i conti con le parole. La scrittrice afroamericana bell hooks ci ricorda che il linguaggio è «anche un luogo di lotta». Molto prima di lei Virginia Woolf si rammaricava del fatto che alle donne mancasse il tempo di coniare parole nuove, sebbene il linguaggio ne avesse veramente bisogno. Una delle più importanti lezioni che il femminismo ci ha trasmesso, infatti, è che il linguaggio non è affatto neutro, ma riflette e veicola rapporti di dominazione.
E visto che le parole sono sempre state imbevute di ideologie sessiste, razziste e classiste, le femministe hanno costantemente sentito il bisogno di condurre delle battaglie contro e dentro il linguaggio.Per le femministe di oggi, però, prendere la parola sul mondo è diventato sempre più complicato. Che dire del velo, delle veline, delle modificazioni genitali e della chirurgia estetica?
Della famiglia, del sex work, del postporno? Che dire di Dio, della poligamia, del welfare e della globalizzazione? Le identità sono un bene o un male? E le culture sono solo quelle «degli altri»? Le risposte non sono a portata di mano, ma grazie a questi interrogativi il pensiero delle donne è chiamato a riattivare la capacità di convivere con le contraddizioni, riscoprendo così la sua vocazione eterogenea e plurale. Ne discuteremo giovedì 15 dicembre alle ore 18, presso la Biblioteca Italiana delle Donne (via del Piombo 5 - Bologna). Oltre alle curatrici del volume - Sabrina Marchetti, Jamila M.H. Mascat e Vincenza Perilli -,
saranno presenti alcune delle autrici delle singole voci: Elisa A.G. Arfini (Lesbica), Beatrice Busi (Modificazioni), Silvia Cristofori (Integrazione), Giulia Garofalo (Prostituzione), Gaia Giuliani (Bianchezza - Famiglie), Alessandra Gribaldo (Riproduzione assistita - Veline), Laboratorio Smaschieramenti (Uomo), Isabella Peretti (Donne di destra - Madre-patrie). Coordina Elda Guerra
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