domenica 11 ottobre 2009

Il fondamentalismo del pelo superfluo

Mentre la Lega Nord armeggia intorno ad una legge per la proibizione del burqa (ma in molti loro siti, che non vi linko, illustrano la notizia con immagini di niqab, chador, hijab e quant'altro, rivelando ancora una volta ignoranza abissale e malafede), decidiamo di approfittare del grigio pomeriggio domenicale per vederci tutte a casa di una di noi. Mangiando baklava, cannoli e katayef (forse anche cannoli andrebbe in corsivo), chiacchierando di femminismi di qua e di là, senza farci mancare un po' di gossip e pettegolezzo rigorosamente al femminile (avrete letto Taglia e Cuci di Marjane Satrapi), dimenticandoci completamente della prole intenta a giocare in un'altra stanza, diamo il via al rito liberatorio della ceretta collettiva. Conveniamo tutte che la ceretta halawa lascia una pelle morbidissima ma che - soprattutto se la natura è stata generosa - fa un male cane come tutte le altre cerette del mondo, industriali o meno, al miele o no, halawa o non halawa. Dopo qualche ora, mentre prepariamo il terzo tè alla menta del pomeriggio e scorrono a fiumi oli e profumi, siamo giunte alla drammatica conclusione che tutte sentiamo sul collo il fiato, che si fa sempre più intenso, dei fondamentalismi che - diversamente da quello che vanno blaterando la Lega e vari esponenti di destra - sono non uno ma almeno tre e sempre alleati tra loro quando si tratta di limitare la libertà delle donne. Ma il fondamentalismo più insidioso e che sembra accomunarci tutte (tranne qualche coraggiosa eccezione, ne conosco, ma perdonami ... non fai testo), è lui, il fondamentalismo del pelo superfluo.

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Frammenti collegati in Ella de Riva e Marginalia
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5 commenti:

Floréal ha detto...

Perché la ceretta e non una qualunque crema depilatoria, sistema rapido e indolore? Anche d'inverno quando non si va più al mare? Ci sono riti che non capirò mai, si vede...

Unknown ha detto...

cara Vincenza, mi trovi in piena linea. E'proprio da queste piccole (ma non
invisibili) cose che ci sentiamo tutte parte di un mondo 'stonato'.
E'quello che ho pensato anche scrivendo la mia post-Ella sul deodorante...
:-)
Alla prossima,
Ella de Riva

Floréal ha detto...

Quand'è che oltre a seguire il rito della depilazione integrale colla ceretta in uso negli hammam pensate di portare anche il velo per testimoniare più solidarietà alle migranti di ogni pelo?

Marginalia ha detto...

Per Floréal1: la crema depilatoria sarà rapida e indolore coem dici, ma puzza, rovin ala pele perché é robaccia strachimica e recidendo il pelo anziché strapparlo alla radice tre giorni dopo ti ritrovi con la pelliccia come lo scimmione sulla copertina di King Kong Théorie di Virginie Despentes ...

Per Ella: ricordo bene il post dell'aria irrespirabile al rientro in città ... un abbraccio cara

Per Floréal2: a parte che non capisco cosa ti faccia essere così sicura che il velo non lo portiamo già e/o che lo portino solo le migranti, mi duole comunicarti che è da tanto tempo che abbiamo elaborato (e agiamo)ben altre pratiche per solidarizzare tra donne

Azeeza ha detto...

Grazie Vicenza per quello che scrivi, questo racconto è una metafora molto bella secondo me. Spero insieme riusciamo a strappare il razzismo come facciamo con i peli. Voglio anche dire che è il razzismo che copre gli occhi di tanti genti come un niqab