La nostra carissima Liliana (Ellena) ci invia da Berlino qualche foto del Transgenial Christopher Street Day, la manifestazione berlinese alternativa al Pride, e ne pubblico una che mi sembra significativa delle tensioni che l'attraversano. Anche quest'anno infatti la Transgenial è stata partecipatissima ma ancora fortemente spaccata sulla questione del razzismo. Già nel giugno 2010 infatti, quando Judith Butler aveva rifiutato il Zivilcourage Prize assegnatole dal Pride di Berlino per affermare platealmente la necessità di "prendere le distanze dalla complicità con il razzismo", gli/le attivisti/e di Suspect avevano definito la Transgenial Christopher Street Day - in un comunicato pubblicato su No homonationalism -, "Pride alternativo a predominanza bianca" rilevando come questa fosse stata l'unico spazio critico citato dalla stampa che aveva dato risalto alla semplice critica della commercializzazione del Pride piuttosto che a quella del razzismo, nonostante le parole di Butler fossero state molto chiare nell'indicare come fosse questo il tema da mettere urgentemente in primo piano nell'agenda politica anche nel movimento lgbtq.
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