martedì 27 gennaio 2009

Una biblioteca della memoria

Questo blog è nato il 27 gennaio di tre anni fa, e non a caso. In quell'occasione avevo pubblicato un articolo scritto qualche anno prima con Toshi Kayano sulla vicenda delle donne coreane costrette alla prostituzione dall'esercito giapponese durante la seconda guerra mondiale. Lo scorso anno invece sono stata coinvolta, insieme ad altr* blogger in una sorta di "catena per (o della ) memoria". Si trattava di scrivere un post, nel quale indicare un testo sulla Shoah (motivando ovviamente la scelta) e di rilanciare contemporaneamente la domanda ad altr* blogger. Stravolgendo un po' quanto mi si chiedeva, di libri ne avevo infine proposti diversi, insieme ad un film (perché oltre ai libri "parlano" anche le immagini, in movimento o no), ma senza rilanciare direttamente l'iniziativa ad altri (per i miei tempi lenti, mancanza di tempo eccetera) .
Rilancio quindi l'idea quest'anno a Urgence, Angelo del fango, Liberamente, Paolo Borrello, No(b)logo, Il Russo, Luki Massa e Ideadestroyingmuros, chiedendo di rilanciare la proposta ad altr* e tenendo come sfondo (in un confronto che può essere, ovviamente, anche critico) tre articoli: Riprendiamoci la giornata della memoria in Senza Soste, Gaza. Dei vivi che passano, pubblicato qui in Marginalia e l'intervista a David Bidussa pubblicata oggi da Il Manifesto, dove viene sottolineato come la Giornata (a nove anni dalla sua istituzione) sia in crisi, crisi dovuta al fatto che intorno a questa data (come anche ad altre) non sia cresciuta una vera coscienza pubblica (ma l'intervento di Bidussa andrebbe letto tutto).
Prendetevi tutto il tempo che vi serve, intanto vi lascio alle tante iniziative previste per oggi. Tra queste ne segnalo alcune: l'incontro organizzato da Fuoricampo Lesbian Group R/esistenze: figure di lesbice scomode durane il nazifascismo, quello organizzato in solidarietà all'Ambulatorio medico popolare di Milano Ma che razza di idee! Politiche razziali di ieri e di oggi e l'iniziativa prevista stasera al Tpo Chiudere CasaPound, perchè se posti come Conchetta vengono sgombrati mentre i cosiddetti "centri sociali" di destra si moltiplicano come funghi, quale memoria possiamo aspettarci?
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9 commenti:

Anonimo ha detto...

In questo periodo non ho molto tempo a disposizione, per i soliti motivi familiari. Cercherò di partecipare all'iniziativa, se posso.
Anche io comunque mi sono occupato oggi nel mio blog del giorno della memoria e sono d'accordo sulla crisi del giorno della memoria (fra l'altro non sono molti i blogger che si sono occupati di questo giorno).
Ciao

Paolo Borrello

Hidden Side ha detto...

Idea stimolante, ci penso sopra,
a caldo mi viene in mente uno scambio di battute che c'è stato ad Auschwitz tra Riccardo Pacifici ed Alemanno.

Cito a memoria, si parlava del concetto di "male assoluto" e Riccardo Pacifici invece sottolineo la banalità del male ... anche quando gli effetti diventano l'estremo abominio della Shoa.

Il difetto di assolutizzare nella giornata della memoria il male, come fanno i post fascisti abitualmente, serve solo a circoscrivere in una ciste della storia un mostro ...

Invece c'è una banalità del male, una banalità del fascismo, che è insita nelle prerogative sociali dell'uomo.

Una serie microscopica di piccoli fastidi, di guardi girati, di alzate di spalle, sono i mattoni su cui si cementa il mostro del nazismo, del fascismo, del razzismo, dell'intolleranza.

La giornata della memoria perde di significato se serve a puntare esclusivamente il dito sull'abominio del Nazismo. Bisognerebbe renderla viva, essere strumento per capire i milioni di tedeschi che propriamente nazisti non erano, i nostri padri e nonni di una Italietta che ci piace raccontare bonacciona ... ma fascista ben oltre i distintivi del PNF portati perché si doveva fare .. dovremmo puntare gli occhi si noi contemporanei, che per evitare il fastidio di una mendicante rom o il piccolo furto in casa siamo pronti ad accettare la negazione dei diritti umani ... noi contemporanei che chiudiamo gli occhi sull'ingiustizia che c'è tra nord e sud, pronti ad arroccarci con barbari pacchetti sicurezza.

Gaza è l'esempio più tragico della banalità del male.
Israele non è la Germania nazista e paragonare il sionismo al nazismo è una atroce bestemmia.
Ma a Gaza gli effetti della normale difesa di un modo di vivere benestante di una nazione che pure nasce dalla Shoa sono devastanti, come è stata devastante la reazione dell'america che oggi si risveglia con Obama all'11 settembre.

Il giorno della memoria dovrebbe servire propri a questo ... non a mostrare il serpente velenoso che è ormai una icona che nessun revisionismo può spegnere ... ma portare alla luce l'insidioso "uovo del serpente" che ciascuno di noi porta nell'animo.
[scritto di getto e senza rileggere chiedo venia]
No(b)logo [sono commosso che hai pensato a me]

Enzo Patronelli ha detto...

Cara Vincenza, io non posso che confermare quanto espresso col mio post. Io credo che forse bisognerebbe interrogarsi con piu' criticita' nei confonti del governo israeliano (e sottolineo governo israeliano e non popolo) quando ci poniamo la domanda se le vittime di ieri siano i carnefici di Gaza di oggi. Indubbiamente il peso dell'olocausto ha gravato sulle spalle ebraiche piu' che su quelle degli altri, ma e' anche altrettanto indubbio che i fatti di Gaza dicano che aver subito l'olocausto non può diventare il lasciapassare per ogni azione. Ed essendo ebrei a maggior ragione. Questa giornata nasce con una motivazione specifica: "ricordare la tragedia dell'olocausto affinche' non accada mai piu'." Mai più per ogni altro popolo, in ogni parte nel mondo. Ricordare e denunciare chi con i fatti non ricorda. Ed i primi a non ricordare sono proprio i figli di chi lo subi' piu' di chiunque altro popolo.

il Russo ha detto...

Innanzitutto grazie di avermi interpellato per un così stimolante progetto, non sono tempi grandiosi manco per il sottoscritto ma vedrò di appoggiare la tua iniziativa in qualche modo!

Anonimo ha detto...

Per Paolo: Grazie, un tuo contributo sarebbe prezioso e mi dispiace molto per i problemi che stai attraversando, temo siano ancora quelli che so da tempo e mi dispiace molto. Coraggio a tutti e due.

Per Hidden Side: e io sono commossa da come scrivi bene di getto ;-)
Prenditi tutto il tempo che vuoi

Per Angelo del fango: sull'interrogarsi con maggiore criticità sono d'accordo. Ma non capisco se ci stai a costruire questa "catena per la memoria" o no ...

Per il Russo: non sono tempi grandiosi per quasi nessuno, purtroppo. E se riesci comunque a starci ma fa molto piacere

grazie a tutt*

ideadestroyingmuros ha detto...

ciao Vincenza, è un piacere poter collaborare alla tua iniziativa, siamo molto interessate perchè molto c'è da dire, stiamo elaborando riflessioni sul tema. Momentaneamente siamo prese da altri progetti, però al più presto ti invieremo materiale.
Riguardo alle foto che abbiamo pubblicato nel nostro blog specificare che non sono nostre, sono di una catena che tuttavia non abbiamo potuto verificare gli/le autrici per potergli/le linkare.
Nonostante questo ci è parso fondamentale pubblicarlo.

a presto
ideadestroyingmuros

Anonimo ha detto...

Mi fa piacere veramente poter contare su di voi e prendetevi pure tutto il tempo che vi serve!
Non dovete però inviare dei materiali a me, piuttosto pubblicherete sul vostro blog le vostre riflessioni (parole, immagini, a voi la scelta) a partire da quanto proponevo (il post della Biblioteca della memoria e i testi che invitavo a leggere, anche criticamente) ed eventualmente rilanciando l'iniziativa ad altr* blogger ...
Sarà interessante vedere infine cosa viene fuori,mettendo insieme punti di vista molto diversi, ma credo con scopi comuni
a presto, allora
v.

ideadestroyingmuros ha detto...

ciao V., ti scrivo come parte di ideadestroyingmuros, mi chiamo Chiara, grazie per la delucidazione,
e presto costruiremo la nostra riflessione. C'è però una foto di un artista francese che non resisto dal desiderio di condividerla con te e che sará uno spunto di riflessione che vorrei approfondire prima di pubblicarlo nel nostro blog.
L' artista si chiama Michel Journiac la foto é del 1983, il titolo :"Marquage, action de corps exclu", ti invio il link
(mi dispiace é molto largo)

http://www.patriciadorfmann.com/artist/journiac/works/789?PHPSESSID=726a2474356e106c0137d99d190f311a

a presto V.
chiara

Anonimo ha detto...

Grazie Chiara, vado a vedere subito la foto di Michel Journiac, che confesso di non conoscere :-(
Per i link: quando vuoi segnalare un link e fare in modo che sia direttamente cliccabile (più comodo) prova ad usare la stringa qui di seguito (mettiamo che vuoi linkare ideadestroyingmuros):

Ideadestroyingmuros

Spero ti/vi sia utile!
a presto e grazie ancora
v.