giovedì 13 gennaio 2011

Il diritto alla rivolta (in Maghreb e altrove)

"Il mondo non è mai stato così ricco, eppure mai così pieno di miseria. Festeggiamenti sontuosi, in cui si compete per il lusso, il fasto, l'esibizione della ricchezza. Palazzi e castelli, ridotti un tempo a musei dove si percepivano appena i fantasmi del passato, sono nuovamente aperti per feste e cerimonie, in cui ricchi e potenti mettono in scena il proprio potere. Diamanti e pietre preziose, sete e rasi, tavole imbandite, tutto deve indicare il fasto e mostrare, anche per un istante, l'esplosione della potenza e la sua capacità di affascinare. La violenza di tale esplosione, la violenza su cui riposa un tale fatto, è di una brutalità senza precedenti. Uccide e resta impunita. e' indifferente alla morte di donne e uomini che partono su fragili imbarcazioni, che attraversano i deserti, che mettono in vendita i propri reni, i propri occhi, per un tozzo di pane. I loro cadaveri sono disseminati nei deserti africani e lungo le coste europee [...] Ai piedi delle torri che dominano le città, vendono la forza delle proprie braccia per costruire nuovi palazzi, accampati alle porte dei quartieri ricchi. Vengono nelle città europee, asiatiche, africane, americane, per cercare di sopravvivere [...] Mentre crollano le barriere, permettendo alla ricchezza di circolare sempre più velocemente, nuovi confini vengono eretti per contenere questi reietti. Capita che la loro collera e frustrazione disturbino la festa, ma milizie ed eserciti sono pronti a massacrarli. Per quanto tempo ancora sarà possibile contenere questa collera? Questa collera rancorosa, ammantata di una convinzione purificatrice, diviene talvolta assassina, piene di millenarismo, distrugge in funzione di una visione pacifica e armoniosa [...]. Ma la rivolta serve anche a ricordare che gli oppressi e i diseredati hanno il potere di ribellarsi contro la violenza dei potenti, che è giusto voler imporre una maggiore giustizia. Il diritto alla rivolta, il diritto a protestare è spesso dimenticato nell'invocazione dei diritti imprescrittibili dell'essere umano. E' giunto il momento di dargli tutta la sua forza". [Françoise Vergès, Il diritto alla rivolta, prefazione a Frantz Fanon, Scritti politici. L'anno V dellla rivoluzione algerina, vol. II, Derive&Approdi, 2007].

Marginalia riceve e segnala :

* Dal sito Les Inrocks la testimonianza di un rivoltoso raccolta ad Algeri da Adlène Meddi, Même la mort ne veut pas de moi.
* Ancora in francese l'intervista allo storico Gilbert Meynier, che potete ascoltare su Radio Libertaire.
* Segnaliamo l'appello, che abbiamo già sottoscritto, A sostegno delle lotte dei giovani del Maghreb e contro il liberismo che nega il futuro. Tra i/le firmatari/e Alberto Burgio, Alessandro Dal Lago, Angelo Del Boca, Gianluca Gabrielli, Annamaria Rivera. Tante le prime adesioni.
* Questo appello si chiude con l'invito alla mobilitazione in fabbriche e università. Non sappiamo ancora di iniziative in tali luoghi strategici, certo è invece il fermento tra le realtà di movimento e sindacali di base. Presidi ad esempio a Torino,Palermo e a Bologna. In altre città iniziative si stanno discutendo per i prossimi giorni (chiediamo alle diverse realtà di autodeterminarsi e inserire direttamente nei commenti prossimi appuntamenti anziché spedire mail. Con tutta la nostra buona volontà non riusciamo a stare "sulle notizie").
* Abbiamo ricevuto anche un grande numero di interventi e prese di posizione. Segnaliamo la conversazione di Lella di Marco di Annassim con M.M, giovane sociologo alerino, La rivolta di Algeri (testo che potrete leggere sul numero di febbraio del mensile Eco), il documento di Bologna Prende Casa Pane, lavoro e libertà e l'articolo di Diego Negri della Rete dei Comunisti, Solidarietà con i popoli in rivolta del Maghreb.

4 commenti:

Felipegonzales ha detto...

Per quanto tempo ancora sarà possibile contenere questa collera?
ormai ci siamo

Marginalia ha detto...

Per Felipegonzales: ma da questa parte del mediterraneo dovremmo fare qualcosa di più

Anonimo ha detto...

L'editoriale di ieri su Liberazione a firma Annamaria Rivera:
http://www.unmondonuovo.it/news/index.php?option=com_content&view=article&id=500:tunisia-uninsurrezione-per-il-pane-e-per-la-liberta&catid=40:editoriali

Anonimo ha detto...

http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20110112/pagina/10/pezzo/294902/