lunedì 13 settembre 2010

Sakineh o della guerra in nome delle donne


Affidiamo a quest'immagine (un'opera dell'artista iraniana Shirin Neshat, che avevamo già avuto occasione di usare qui in Marginalia e che preferiamo alla foto di Sakineh Mohammadi Ashtiani che gira massicciamente da mesi nei media) e al titolo - ovvero Sakineh o della guerra in nome delle donne - quanto pensiamo di questa vicenda. Con la nostra immutata e piena solidarietà a tutte (tutte) la vittime della pena di morte (per lapidazione o attraverso altre forme di supplizio quali l'iniezione letale in vigore nella maggioranza degli Usa - pratica che, sia detto per inciso, non riteniamo meno "barbara") e a tutte le vittime del sistema razzismo/sessismo e del suo uso strumentale della violenza (e dei diritti) delle donne: dalle tante vittime delle guerre "preventive" o "umanitarie" (come quella in Afghanistan fatta per "liberare le donne dal burqa") a quelle del cosiddetto pacchetto sicurezza e della fortezza europa. Rifiutiamo altre "guerre" (qui o altrove) in nostro nome, come rifiutiamo la logica del lavarsi la coscienza con una "firma per Sakineh", senza muovere un dito per le tante (e i tanti) "Sakineh" respinte/i in mare verso le prigioni libiche o rinchiuse/i in un Cie, in attesa di essere deportate/i e magari mandate/i a morire in un deserto. O impiccate, come Faith.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Capisco: in nome dell'antirazzismo bisogna lasciare che questa donna venga lapidata. Complimenti!

FabioNews ha detto...

"In nome dell'atirazzismo" ... bisogna difendere tutte le Sakineh.. no solo quelel che fannocomodo Politicamente.

In Nome di uan corretta informazione bisogna SMENTIRE le bugie che vengono ripetute da tutti i media a piene mani, nel caso specifico la BUFALA della ocndanan a morte per Lapidazione (coem descritto in questo articolo:
http://www.fabionews.info/View.php?id=9728)
Grazie Marginalia :-)

Marginalia ha detto...

Grazie Fabio di aver risposto tu al commento precedente. Erano giorni che pensavo di farlo ma quel "capisco" con il quale esordiva mi lasciava basita più ancora della stupidità e del razzismo
che leggevo tra le righe. Spero a presto ...