sabato 5 settembre 2009

Ma (donne), madri, assassine ...


L'opera che riporto qui sopra si intitola Ferror, una delle sette Madonne riviste dalle artiste Lilia Chak e Galina Bleikn per la mostra Lady, Mother, Bloody Murder…, un progetto artistico sul "terrorismo al femminile". Se in questa tela (una rivisitazione della Madonna con bambino detta anche Madonna di Alzano di Giovanni Bellini), la Madonna ha il volto coperto da un velo nero, nelle altre (di Botticelli, Raffaello, Leonardo ...) le Madonne hanno il volto di altrettante donne terroriste palestinesi, autrici di alcuni attentati degli ultimi anni in Israele. La mostra, inaugurata il 3 settembre a Tel Aviv, è stata però già bloccata, dopo veementi proteste, poiché giudicata offensiva della sensibilità dei parenti delle vittime e del Cristianesimo. Ne parlano un articolo di oggi su L'Unità e Doriana Goracci nel suo Mattine e notti da Madonne, che riportano le scarne notizie diffuse da un comunicato dell'Ansa e tra queste una dichiarazione delle artiste che respingono ogni volontà di idealizzare la figura delle terroriste palestinesi, affermando "che al contrario intendevano mettere in guardia dalla terribile metamorfosi di coloro che, come donne dovrebbero essere figure materne, in terribili macchine di morte". Sarebbe forse bastato dare un'occhiata al video Ferror di Lilia Chak (costituito da sette frammenti, immagini dei luoghi dove ci sono stati i sette attentati fatti dalle terroriste rappresentate nei quadri, luoghi in cui l'artista ha raccolto zolle di terra poi poste ai piedi delle tele durante la mostra), per aprire su questo lavoro (non facile e sicuramente problematico) un dibattito certo difficile, ma forse illuminante, sulle ragioni e i costi di un conflitto. Conflitto nel quale (ma poteva essere diversamente?) sono coinvolte anche le donne, in maniere diverse, non sempre condivisibili nè rassicuranti.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Di commento in commento, rimbalzo il tuo, segnalando...tante volte repetita potesse aiutare, almeno a socchiudere la porta senza vedere la ma-donna iconizzata in un altarino di martirio...
Grazie Vincenza
Doriana

gioraro ha detto...

molto interessante, avevo già letto questo tuo link.
penso si possa allargare la riflessione anche alle donne "occidentali" che magari più metaforicamente si martirizzano in altre forme , per scopi forse diversi, ma pur sempre estremi e densi di significati.
esplodo, m'illumino, esisto , purifico:)) si potrebbe continuare...