Rientrando ieri sera in treno dopo la riunione zapruderiana a Roma, ho finalmente finito di leggere Mrs Dalloway di Virginia Woolf nella nuova traduzione di Anna Nadotti per Einaudi. Una traduzione davvero "luminosa", come la definisce Susanna Basso in una bella intervista alla traduttrice (Tu dai voce a me, io do voce a te, che potete leggere sul sito della rivista Tradurre ), che - dopo tanti anni - mi ha fatto ri-leggere questo romanzo scoprendolo diverso da quella cosa un po' sbiadita e quasi "noiosa" che ricordavo (a mia giustificazione: ero giovanissima e di Virginia Woolf mi sono innamorata dopo, leggendo Una stanza tutta per sé, i diari, Le tre ghinee, le lettere a Vita e soprattutto Orlando per la mia tesi di laurea sull'Orlando di Sally Potter). Insomma non mi ero ancora accorta di quanto Mrs Dalloway fosse bello e neanche (coming out!) che Sally in realtà avesse baciato Clarissa e non un fiore. Grazie dunque ad Anna per questa lettura, mi è dispiaciuto arrivare all'ultima pagina // Ho rubato l'immagine utilizzata per illustrare questo post a Blogging Woolf, un blog "Focusing on Virginia Woolf and her circle, past and present"
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