domenica 23 novembre 2014
lunedì 17 novembre 2014
Femminismo e femministe in Italia negli anni Settanta
Narrare e rappresentare una storia: femminismo e femministe in Italia negli anni Settanta. Immagini, racconti, storie, è il titolo del seminario che si terrà sabato prossimo (22 novembre 2014, dalle 10 alle 18) presso il Centro di Documentazione delle Donne (via del Piombo, 5 - Bologna). Dalla presentazione delle organizzatrici: " Sono passati più di dieci anni da quando in seminari o riviste ci interrogavamo sulle ragioni della assenza di una storia del femminismo recente, sul nodo del rapporto tra storia e memoria, sulle difficoltà di dare forma nel linguaggio storiografico ad un'esperienza così intensa. Da allora molto è cambiato: sono stati scritti saggi, memorie, romanzi, prodotti film e documentari. Sullo sfondo di questo nuovo paesaggio abbiamo voluto organizzare una giornata di riflessione per uno scambio sul tanto lavoro fatto e per creare uno spazio di confronto tra i diversi modi di narrare e rappresentare questa vicenda". Programma: Ore 10.00 Il progetto di un seminario: Annamaria Tagliavini // Ore 10.15 Interventi di: Anna Rossi-Doria, Roberta Mazzanti e Serena Sapegno, Maddalena Vianello, Marzia Vaccari, Maria Luisa Boccia, Paola di Cori // Buffet // Ore 14.00 Interventi di: Emma Baeri, Antonia Cosentino, Cristina Zanetti, Graziella Gaballo e Paola De Ferrari, Alessandra Allegrini, Serena Simone, Vincenza Perilli // Ore 17.15 Suggestioni e riflessioni: Lea Melandri ed Elda Guerra
giovedì 13 novembre 2014
InteRGRace / Simposio
Manca ancora un po' di tempo e farò sicuramente un reminder in prossimità dell'evento, ma intanto anticipo che nella pagina delle news del sito di InteRGRace (http://www.intergrace.it/?page_id=127) c'è già il programma del nostro primo simposio che si terrà a dicembre all'Università di Padova, vi aspettiamo numeros@
lunedì 10 novembre 2014
Sbiancare un etiope
Giovedì 13 novembre, alle 10.15, all'interno del corso di Sociologia della letteratura del prof. Fulvio Pezzarossa (Aula di via s. Giacomo, 7 - Bologna), presentazione di Sbiancare un etiope di Federico Falloppa (Aracne, 2013) // Nell'immagine una delle cartoline della famosa serie di Enrico de Seta (1935-1936).
mercoledì 5 novembre 2014
Storie in Movimento / Assemblea generale a Milano
Anche quest’anno ci diamo appuntamento per l’assemblea generale di Sim. Si parlerà del funzionamento dell’associazione, dell’andamento della rivista cartacea («Zapruder») e di quella digitale in lingua inglese («Zapruder World»), dell’attività della redazione multimediale e dell’XI edizione del Simposio di storia della conflittualità sociale. Anche quest’anno lasceremo più tempo al dibattito, alle proposte di numeri di «Zapruder» e «Zapruder World» e alle candidature per le redazioni, per i gruppi di lavoro e il Comitato di coordinamento dell’associazione. Vi aspettiamo numerosi/e il 29 e 30 novembre a Milano, presso Macao! Info dettagliate e programma completo nel sito di Storie in Movimento
sabato 1 novembre 2014
Mailbombing e denunce
Mentre l’Istituto di Cultura Sinta di Mantova, Sucar Drom e l’Osservatorio contro le discriminazioni hanno presentato un esposto all'Ordine dei giornalisti (e una denuncia alla Procura di Torino) per diffamazione e istigazione all’odio etnico/razziale nei confronti del giornalista de La Stampa Massimo Gramellini che in un articolo aveva appoggiato la scelta del sindaco di Borgaro Torinese di bus separati per "rom" e "residenti", sul sito di Cronache di ordinario razzismo prosegue la campagna di mailbombing promossa dalle associazioni Lunaria e Straniamenti. Di seguito la mail che ho inviato a Claudio Gambino qualche giorno fa
Egregio Claudio Gambino, devo confessarle che quando qualche giorno fa ho letto su alcuni quotidiani della sua proposta di istituire sulla linea 69 che da Torino porta a Borgaro Torinese bus “separati” per “rom e residenti”, ho sperato si trattasse della trovata orwelliana di qualche giornalista in cerca di scoop. Dico “sperato” perché troppo grave sarebbe stato che una simile “proposta” venisse da qualcuno che, come lei, ricopre un'importante e delicata carica istituzionale e dal quale sarebbe lecito aspettarsi una maggiore consapevolezza storica e politica. Purtroppo la visione di una video-intervista rilasciata a un giornalista de Il Fatto Quotidiano il 24 ottobre 2014 in cui, contemporaneamente, lei rigetta con sdegno ogni accusa di razzismo ma ribadisce la validità (e necessità) della sua proposta, mi costringono a prendere atto che non si tratta di una boutade ma del preoccupante segnale che certe modalità di pensiero (destinate a tradursi in pratiche) rischiano di non essere più solo patrimonio del più profondo ventre razzista italiano.Non insisto nel ricordarle, come ha già fatto del resto il giornalista de Il Fatto, quanto la sua proposta rievochi vicende quali l'apartheid sudafricano (non ignora, penso, il nome di Nelson Mendela) o ancora la segregazione razziale negli Stati Uniti che proprio nella ribellione all'imposizione di posti “separati” secondo una rigida linea del colore sui mezzi di trasporto pubblici trovò, grazie a Rosa Parks ed altre militanti, uno dei momenti di lotta più significativi. Semmai, come studiosa della genealogia del razzismo italiano, mi permetta di ricordarle qui, a mò di chiusura, una pagina non certo esemplare della nostra storia patria. Mi riferisco al decreto del 19 luglio 1937, n. 41675 che, nelle allora colonie italiane in Africa, vietava tra l'altro ai “sudditi l'uso di autovetture in sevizio pubblico guidate da nazionali” (cfr. Centro Furio Jesi, La menzogna della razza, 1994, p. 293). Sperando di aver contribuito a suscitare in lei qualche costruttiva riflessione sulla dannosa e controproducente persistenza nel presente di pratiche e ideologie di un passato evidentemente non ancora troppo lontano, Cordialmente, Vincenza Perilli
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