A volerci stare avrei dovuto parlarvi in questi giorni di Judith Butler, che oggi sarà a Roma dove, insieme a Wendy Brown, animerà una giornata intorno a Sovranità, confini, vulnerabilità. Non l'ho fatto e non lo faccio, anche perché altre lo hanno già fatto (e bene) sollevando il problema (per me cruciale) di una certo femminismo italiano (il cosiddetto "femminismo della differenza") che cerca di riconquistare l'egemonia oramai perduta stabilendo improbabili connessioni con la teoria butleriana [1]. Peccato che mentre quest'ultima è stata oggetto di attacchi da parte delle gerarchie vaticane, il pensiero della differenza italiano è stato all'opposto incensato.
Per cui perseguendo nell'anomalia vi segnalo un altro appuntamento che si terrà sempre oggi 27 marzo (dalle 18 alle 21) ma in quel di Parigi, nell'anfiteatro dell'EHESS (105, Boulevard Raspail): Les théories et pratiques féministes "of color" et queer "of color" aux Etats-Unis. Organizzato dal collettivo DAWE, la serata vedrà la partecipazione di Paola Bacchetta (Università di California, Berkeley) e la proiezione di due film di Pratibha Parmar: A place of rage e Khush entrambi del 1991. Un'occasione per discutere di genere, sessualità, razzizzazione/razzismo e del postcoloniale.
[1] Rinvio a I.D. versus Butler e I.D. vs Butler seconda, entrambi in la La Nuova Towanda di Paola Guazzo.
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Mi avvedo ora che la Nuova Towanda ha pubblicato la mail che avevo inviato stamani alla lista Facciamo Breccia (e, più o meno sempre la stessa, anche a Sommosse). Tendenzialmente penso le mail inviate alle liste di discussione come non destinate alla pubblicazione (per lo meno senza preventiva comunicazione all'interessat*), ma in questo caso mi va bene così (tra l'altro ho appena ricevuto mail di Paola ... prima volta che qualcun* mi chiama Eminenza ...), anzi la ri-pubblico anche qui (ripulendola da qualche refuso ...) sperando possa essere un contributo alla discussione:
Condivido quanto scrive Paola. Ne ho scritto brevemente, in ritardo e a mio modo qui.
Non potrò essere a Roma perché già altrove, comunque sarebbe interessante riuscire a capire quanto Butler "sa" (e cosa pensa) del femminismo italiano, in primis del cosiddetto "pensiero della differenza". Non dimentichiamoci che è stata proprio un'altra teorica del queer (Teresa de Lauretis) a "introdurre" il pensiero di Muraro&Co negli Stati Uniti. Sua infatti l'introduzione alla versione inglese di Non credere di avere dei diritti, dove definisce le donne della Libreria delle donne la "parte migliore" del femminismo italiano ... Su questa operazione avevo cominciato a pormi qualche questione alcuni anni fa (in un articoletto del 97 restato ai margini, dove tra l'altro notavo le "imbarazzanti analogie" tra femminismo della differenza e razzismo differenzialista). Notavo le similitudini tra questa operazione e quella che ha portato negli Usa all'"invenzione" del cosiddetto French Feminism (che riduce il femminismo francese al trittico Irigaray-Kristeva-Cixus ... il femminismo detto "materialista" - Guillaumin, Delphy, Tabet, Mathieu e altre - sparisce ...) :-(((
Spero che la discussione sia bella e ricca, attendo report da Doriana e altr*...
v.
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