Abbiamo appena appreso del rapimento/sequestro dell'attivista femminista queer Amina Abdallah, che dalle pagine del suo blog A Gay Girl in Damascus, aveva portato avanti da una parte una dura critica del regime di Assad e dall'altra del pinkwashing (e Pinkwashing Assad? è in titolo di un suo articolo da poco tradotto in italiano) ovvero la strumentalizzazione dei diritti glbtq e delle donne da parte delle “democrazie occidentali” per legittimare le proprie politiche imperialiste e neocoloniali. Rinviamo all'appello della cugina di Amina, Rania, tradotto a cura della redazione di Infoaut, sperando nell'avvio di tutte le possibili forme di mobilitazione.
5 commenti:
una mia piccola dedica disegnata:
http://politicalcomicsblog.wordpress.com/2011/06/07/amina-abdallah
Gianluca
ho letto anche io la notizia ieri e ne sono rimasta sconvolta. Speriamo di avere presto aggiornamenti rassicuranti. Amina è una piccola coraggiosissima donna...
Per Gianluca: ti ho appena lasciato un commento anche nel tuo sito ... posso "rubarti" questa immagine per Amina?
Per Turista di mestiere: non so se piccola, ma sicuramente è coraggiosissima. Ma ha bisogno comunque ora di tutto il nostro appoggio, per quel poco che possiamo fare
certo che si!
Carissimo, ho appena pubblicato la tua immagine con un mio piccolo commento per Amina su Ladri di bellezza:
Per Amina Abdallah
grazie, un abbraccio
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