mercoledì 13 febbraio 2008

Cioccolata calda pro-life

Ho scattato questa foto (piuttosto brutta) durante il presidio che si è svolto davanti alla sede dell’Antoniano di Bologna domenica scorsa. Mentre all’interno si svolgeva un convegno del Movimento per la vita (con la partecipazione di vari gruppi pro-life operanti sul territorio) un gruppo di donne [1] ha rumorosamente ribadito la propria volontà di autodeterminazione e di libertà di scelta, contro l’invadenza delle gerarchie vaticane (e delle loro milizie) sui corpi e le scelte di vita delle donne, contro l'asservimento della politica istituzionale e dei media a questo clima oscurantista e da caccia alle streghe.
L’atmosfera è per certi aspetti surreale, ma non per questo meno inquietante. Le vetrine del teatro dell’Antoniano (che la domenica pomeriggio è uno dei pochi cinema in città a proiettare film per bambini/e) sono tappezzati di manifesti di varie organizzazioni pro-life come S.O.S Vita, ma da dietro fanno ancora capolino personaggi dei cartoni animati e dello Zecchino d’oro. Un manifesto invita a chiamare un numero verde gratuito che offre un « consiglio e un sostegno per la vita … ». A questo numero, 24 ore su 24, specialisti e volontari rispondono a quelle « migliaia di persone troppo sole di fronte a problemi troppo grandi … una gravidanza inattesa e difficile … un neonato che rifiutano o non possono accogliere e che rischia di essere gettato ». Qualche passante (o partecipante al convegno) ci urla « vergogna », alcune donne impellicciate per l’occasione ci danno dell’ « animale », ma lo stile è, in generale, piuttosto « sobrio ». Perlomeno niente manifesti con feti sanguinolenti di cinque mesi fatti passare per feti abortiti di qualche settimana, ai quali il movimento pro-life internazionale ci ha abituato negli ultimi trent’anni [2].
Un volontario dell’Antoniano viene addirittura ad offrire alle dimostranti un vassoio con bicchieri di cioccolata fumante. Lo spirito caritatevole dei cattolici non si smentisce mai e, del resto, sembra sia efficace. Qualcuna accetta la cioccolata, rendendo visibilmente contento il giovane miliziano cattolico che probabilmente pensa di aver compiuto un piccolo passo verso la redenzione delle povere pecorelle smarrite. Le più ovviamente rifiutano, io non vorrei vedermi spuntare l’aureola a causa di qualche strana polverina e poi, penso, è notorio che la cioccolata può aiutare a mandare giù di tutto … Quanta ne dobbiamo ingoiare ancora ?

Il giorno successivo, lunedì 11, in seguito ad una telefonata anonima (almeno così dicono), la polizia fa irruzione – senza mandato – nel Policlinico dell'Università Federico II di Napoli dicendo di aver avuto notizia di un 'feticidio'. In realtà si trattava di un regolare aborto terapeutico, motivato da una grave malattia congenita del feto, morto nel « ventre materno » già da due giorni. Il feto viene comunque sequestrato e la donna sottoposta ad un lungo interrogatorio, nonostante le sue condizioni fisiche e psicologiche (la gravidanza era stata una scelta desiderata e voluta).

Contro il terrorismo dei paladini dell’embrione l’unica via è la nostra resistenza!

A Napoli domani (giovedì), alle 17, ci sarà un presidio in piazza Vanvitelli, manifestazioni si stanno organizzando in altre città. A Bologna l’appuntamento è per domani alle 17 davanti al reparto di ginecologia dell’ospedale Sant’Orsola. Val la pena di ricordare che, come emerge da un'inchiesta in corso sugli ospedali bolognesi, il reparto di ginecologia del Sant’Orsola è uno di quelli con il più alto numero di obiettori di coscienza ed è sempre lì che, da circa tre anni, un gruppo di cattolici integralisti pro-life – legati al Movimento per la vita e alla Comunità Papa Giovanni XXIII – armati dei soliti cartelli con immagini di feti insanguinati, organizza presidi nei giorni in cui si effettuano delle ivg [3].

Riappropriamoci dello spazio pubblico, così come abbiamo fatto a Roma con la manifestazione del 24 novembre, opponiamo resistenza per la libera scelta e l’autodeterminazione delle donne.

NOTE:

[1] Di vari gruppi e collettivi da Figlie femmine a Quelle che non ci stanno. Oltre ovviamente a « donne singole » (e a queste ultime dedicherò presto un post …).
[2] Rinvio al blog Paesanini land che, in un post, ha segnalato alcuni siti pro-life nei quali l’uso strumentale di queste foto è sistematico (ma non trovo più il post, help!) e in un altro post ha segnalato l'uso altrettanto disonesto di immagini di feti da parte del neonato partito de
Il trifoglio.
[3] Una bella ricerca sul movimento pro-life è stata condotta in Francia da Fiammetta Venner: L’opposition a l’avortement. Du lobby au commando, Paris, Berg International 1995. Il volume analizza l’emergenza di questi gruppi, i legami con il mondo politico (in particolare il Front National di Le Pen) e con quello economico, il ruolo attivo dei medici obiettori in queste organizzazioni, le modalità – anche violente –, con le quali questi gruppi esercitano pressioni sulle donne e sui centri che effettuano ivg. Un intero paragrafo è consacrato all’analisi dell’apparato discorsivo del movimento pro-life francese che – come il suo omologo statunitense – utilizza spesso metafore che rinviano al nazismo e allo sterminio degli ebrei : l’aborto é un « genocidio », la Ru 486 é il « moderno Zyklon B », i/le sostenitori/trici dell’aborto sono dei/delle « nazisti/e » o dei/delle « kapò ». Del resto anche in Italia queste metafore sono state usate frequentemente. In
L’innocenza di Eva ricordavo – tra le altre – l’affermazione di Antonio Guidi, all’epoca (1994) ministro della famiglia per il governo Berlusconi: “L'interruzione di gravidanza alla più piccola malformazione è l’anticamera della selezione nazista della razza. Utilissima (ed auspicabile) sarebbe una ricerca sistemantica sul Movimento per la vita (e suoi gruppi satellitari) qui in Italia.
[4] Dal Coordinamento donne per l’autodeterminazione alle attiviste di Facciamo Breccia che, tra l’altro, organizzarono nel 2005 davanti al Sant’Orsola, il presidio “ Togliamo don Benzi dal Marciapiede”.

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(ALCUNI) ARTICOLI CORRELATI:

A/Matrix, Uniamo l'utero al dilettevole
Femminismo a Sud
,
Con chi ha subito il bliz napoletano. Contro chi vuole ammanettare la libertà di scelta. Presidi in tutta Italia: reali e virtuali!
Le Ribellule,
Blizt antiabortista: autodeterminazione è resistenza!
Mai stat@ zitt@
,
Obiettiamo agli obiettori!

Manuale per donne,
Giù le mani dalla 194!


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il presidio di cui parli era organizzato dalla Rete delle donne di Bologna! Non ci hai nominate!!
Baci!
Barbara

Anonimo ha detto...

Ma che tempismo! Peccato che non siete tanto tempestive a smentire quando il Resto del Carlino o La Repubblica fanno passare come iniziative della Rete e solo della Rete iniziative promosse da altre!
E comunque non mi risulta che l'iniziativa di domenica fosse stata promossa da voi ...

Firmato: una compagna stufa del protagonismo della Rete

Anonimo ha detto...

Bel post faccio girare ;-)
ciao
Franci

Anonimo ha detto...

Rispondo velocemente perché sono nella cosiddetta "pausa pranzo", devo fare ancora fare un mucchio di cose e tra meno di un'ora devo schizzare nuovamente fuori per lavoro ... quindi per me oggi niente presidio :-(((

Per Barbara: Acc! ... non sapevo che il presidio di domenica fosse promosso da voi, chiedo venia!!! Ma di fatto non ho citato tante altre realtà che c'erano ... insomma, non avrò mai il tesserino da giornalista! Comunque se questo post - dopo più di un anno dall'esistenza di Marginalia - ti ha portata a intervenire qui, non tutto il male vien per nuocere!
Baci anche a te ;-)

Per la compagna stufa del protagonismo della Rete: che dire, qui dovrebbe risponderti nel merito qualcuna della Rddb. Ma capisco benissimo che un certo modo giornalistico di dare visibilità pubblica solo a certi percorsi a scapito di altri (che guarda caso sono spesso quelli "minoritari" e più "militanti") è piuttosto "fastidioso".
Detto en passant, non so se è la prima volta che passi da Marginalia, ma ho scritto spesso che ho qualche problema con i commenti anonimi, giusto per una questione di assunzione di responsabilità. Qui non sono vietati, ma secondo me la forma anonima fa perdere di forza a quanto si sostiene. Spero di risentirti ancora, un abbraccio.

Per Franci: grazie, ma invece di "rilanciare" semplicemente (che va benissimo ci mancherebbe!)non potresti scrivere anche tu qualcosa? Continuiamo a darci forza ...

Anonimo ha detto...

Hai ragione, ma per intanto mi limito a rilanciare. Ho appena postato l'appello Giù le mani dalla 194 ...

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio della citazione e spero che la difesa della 194 sia una base di partenza per una nuova unita' a sinistra su valori comuni. Enzo.

Anonimo ha detto...

Grazie a te Enzo. Sulla difesa della 194 come "base di partenza per una nuova unità a sinistra su valori comuni", ci credo poco. Anche perché oramai ho qualche seria difficoltà a vedere una "sinistra". Temo piuttosto che sarà una questione fortemente strumentalizzata in questa fase pre-elettorale. E la cosa non mi piace per niente ...
v.