Marginalia prende questo nome all’inizio di gennaio 2007 e viene “inaugurata” il 27 dello stesso mese, nella Giornata della Memoria, ponendosi come una sorta di “allegato” al mio preesistente blog (Critica della ragion naturale, titolo che ho trasferito su di un'altra piattaforma, ma che non so se riuscirò a seguire ). In un tempo tutt’altro che “pacificato”, quel blog si è trovato via via coinvolto nelle diverse “emergenze”: le provocazioni razziste, sessiste, omo e lesbo – fobiche[1], il rifiuto dei fondamentalismi di matrice religiosa[2], la necessità di combattere i luoghi comuni razzisti e sessisti veicolati dai media e, purtroppo, a volte riprodotti acriticamente nei discorsi che si vorrebbero “altri”, la critica dei revisionismi e del negazionismo[3], la segnalazione e l’appoggio alle lotte contro la violenza sulle donne[4] e alle nuove manifestazioni “di massa” contro razzismo, fascismo, sessismo, omo- e lesbo- fobia, e contro l’ingerenza vaticana nella vita politica e sociale italiana[5], il rilancio di appelli e campagne italiani e internazionali su “casi” specifici legati ai temi trattati, la segnalazione di pubblicazioni, eventi,memorie[6], momenti di discussione pubblica.
Questo registro per così dire di “cronaca” ha coesisitito con un'altra dimensione, strettamente collegata, ma che procede con un ritmo e un respiro diversi: la pubblicazione di saggi, articoli, recensioni dedicati alla riflessione critica, all’approfondimento della dimensione teoria e/o storica degli stessi temi[7].
Con l’accumularsi dei materiali pubblicati, questi due registri sono diventati difficilmente distinguibili, e il blog vincenza perilli ha preso la forma di un sorta di deposito o di bacheca in cui si accatastavano un po’ alla rinfusa annunci o pezzi di “cronaca” e testi più “corposi”.
Una sorta di solaio, di bancarella informale, in cui rovistare alla ricerca di qualcosa che può interessare o incuriosire, nel piacevole disordine in cui spesso scopriamo qualcosa che ci cattura, ci colpisce o, più semplicemente, ci incuriosisce o “ci dice qualcosa”.
Ma questo felice stato originario di disordine fecondo, spesso non permette a chi legge, di identificare in modo chiaro ed efficace dove può trovare cosa.
Di qui la decisione di costruire una dimensione separata: una regione vicina e comunicante, dedicata ai saggi e alle recensioni, che stia a vincenza perilli un po’ come una rivista sta a un quotidiano. Il mio 2vecchio" blog funzionerà come una specie di bacheca, una rubrica di annunci e comunicazioni veloci, affiancato da una regione di riflessione a cui cercherò di dare forma:
è nata Marginalia.
[1] Tra gli altri: Meglio Vladimir che Mussolini, Quote di fascismo rosa , Per finirla con Fini …
[3] Ad esempio l’appello delle organizzazioni della Resistenza a seguito del convegno negazionista di Teheran
[4] Oltre alla segnalazione di molteplici iniziative promosse dai centri antiviolenza (ad esempio i post in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne), ricordo l’appello di Usciamodal silenzio, Donne native e migranti prendono la parola e la proposta del termine “femminicidio” di Gd per indicare le diverse forme di violenza che subiscono le donne
[5] In particolare le manifestazioni proposte da Facciamobreccia, da Orgoglioso antifascismo alla manifestazione No Vat
[6] Ad un anno dalla morte di Riccardo Bonavita, ricordarlo attraverso una bibliografia
[7] Dalla recensione di La pelle giusta di Paola Tabet (già pubblicata nel n.1 di Razzismo&Modernità) , alla presentazione del n. 25/2006 di NQF su sessismo e razzismo , alla recensione di Guerra e resistenza , alla segnalazione di uscite di testi quali Il femminismo degli anni 70 o Razzismo, meticciato, democrazia razziale
, alla riflessione critica su fatti di “cronaca” quali Provenzano: l’autunno del patriarca, ovvero dai benefici ai costi del lavoro di cura, Orgoglioso antifascismo , Il “qui ed ora” del patriarcato , L’altro nome della violenza sulle donne
, alla riflessione critica su fatti di “cronaca” quali Provenzano: l’autunno del patriarca, ovvero dai benefici ai costi del lavoro di cura, Orgoglioso antifascismo
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