venerdì 31 maggio 2013

Emma Goldman

Emma Goldman (27 giugno 1869 - 14 maggio 1940) // L'immagine è  una foto segnaletica del 1901 conservata presso la Library of Congress (fonte Idea)

giovedì 30 maggio 2013

L'invenzione dell'Africa / The Invention of Africa

Per le/gli amiche/amiche parigine/i segnalo la giornata di studi con/su Valentin Yves Mudimbe, autore di The Invention of Africa (1988) e The Idea of Africa (1994) : École normale supérieure(Salle des Actes, 45 rue d’Ulm), giovedì 6 giugno 2013, a partire dalle ore quindici

Bessie Smith con maschera

Suggestione dopo suggestione - a partire da una foto di Billie Holiday che mi ricordava la famosa Noire e Blanche di Man Ray  - un'altra foto di Carl Van Vechten (via Stranger Flowers), scrittore e fotografo statunitense vicino al movimento dell'Harlem Renaissance. Qui ad essere fotografata è Bessie Smith, ancora con una maschera "africana", ma il registro è completamente diverso dal ritratto di Billie Holiday. Nei ritagli di tempo continuerò a cercare ma soprattutto "pensare". E poi condivido, ovviamente ...

mercoledì 29 maggio 2013

La bellezza di Franca Rame e gli omissis del Tg2

Leggo in Globalist.it che in occasione della morte di Franca Rame, avvenuta oggi a Milano, un servizio della giornalista Carola Carulli mandato in onda nel Tg2 delle 13, la ricorda così: "Una donna bellissima Franca, amata e odiata. Chi la definiva un'attrice di talento che sapeva mettere in gioco la propria carriera teatrale per un ideale di militanza politica totalizzante, chi invece la vedeva coma la pasionaria rossa che approfittava della propria bellezza fisica per imporre attenzione. Finché il 9 marzo del 1973 fu sequestrata e stuprata. Ci vollero 25 anni per scoprire i nomi degli aggressori, ma tutto era caduto in prescrizione". In questa rievocazione lo stupro sembra quasi una conseguenza della sua bellezza - per di più "ostentata" e "utilizzata" - e si omette di dire che i mandanti del  sequestro e dello stupro furono alcuni ufficiali dei carabinieri della Divisione Pastrengo di Milano e che a compierlo furono cinque esponenti di estrema destra. Franca Rame andava punita per la sua attività politica nelle carceri con Soccorso Rosso, per essere la compagna di Dario Fo, ma soprattutto per essersi esposta pubblicamente sull'omicidio di Giuseppe Pinelli prima recitando in Morte accidentale di un anarchico e poi firmando insieme ad altri/e, nel 1971, la lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso in cui si chiedeva la destituzione di alcuni funzionari, ritenuti artefici di gravi omissioni e negligenze nell'accertamento delle responsabilità circa la morte di Pinelli, precipitato da una finestra della questura di Milano il 15 dicembre 1969, tre giorni dopo la strage di Piazza Fontana.

Assassino è chi uccide. Ovunque

Ricevo dal Centro di Women’s Studies Milly Villa dell'Università della Calabria - e condivido - una riflessione sulla costruzione e (ri)produzione di un certo tipo di discorso pubblico sull'omicidio, avvenuto qualche giorno fa in provincia di Cosenza, di una ragazzina di quindici anni. Ecco il testo: "L’omicidio di Fabiana Luzzi ci interroga e ci fa riflettere. Crediamo che in questi casi sia necessario rispettare il dolore di una famiglia e di una comunità. Come Centro di Women’s Studies Milly Villa non possiamo tuttavia tacere rispetto alla costruzione e alla (ri) produzione del discorso pubblico a cui stiamo assistendo in queste ore. Non possiamo dare spazio alla costruzione del discorso mediatico che possa anche solo minimamente legittimare una posizione o rafforzare stereotipi e pregiudizi. C’è sempre un pericolo nascosto quando si esprime un giudizio o un’opinione che diventa pubblica: il pericolo del non approfondimento, della rinuncia a conoscere. Il pericolo è quello dell’inerzia o della frettolosità che fa irrigidire la definizione della realtà, investita emozionalmente da chi la esprime, in puro pregiudizio. L’omicidio di una donna è tale ovunque accada: non è il luogo a stabilire naturali predisposizioni. Non è biologia, né cultura naturalizzata. E’ violenza, e la violenza non conosce appartenenze territoriali o regionali. Assassini lo si diventa quando si uccide.E’ per questo che come Centro sottolineiamo il pericolo nascosto all’interno di ogni stereotipo che diventa pregiudizio: il pericolo di un razzismo che nasconde la realtà e che non permette di leggerla nelle sue tante dimensioni. Riteniamo indispensabile ripensare alle categorie attraverso le quali leggiamo la violenza di genere, attraverso cui proviamo a comprendere i cambiamenti nelle relazioni, nelle dinamiche di potere, di riconoscimento, di costruzione di una idea di relazione affettiva come possesso e dominio. Essere situate in una terra come la Calabria significa anche decostruire un immaginario legato alle donne del sud, agli uomini del sud, alle dinamiche tra i generi. A Sud, ma non solo. Significa decostruire concetti come quelli di emancipazione, per approfondire le diverse forse di dominio da cui liberarsi, ed uscire dalla logica che ci rende libere o oppresse nelle rispettive scelte di partire o restare. Significa decostruire quella visione ricorrente (a cui sembra che due ‘importanti’ giornali nazionali siano ormai affezionati) che tende a svalutare e razzizzare i sud - e la Calabria in particolare - confinandoli in una costruzione discorsiva che li vuole immobili, depauperati, senza storia, stretti dalla morsa del patriarcato. Significa, per lo stesso motivo, anche sfuggire ai discorsi che si arroccano intorno a una ‘presunta’ identità ferita, a una ‘calabresità’ offesa e da difendere: anche in questo caso il rischio è quello di ‘naturalizzare’ la Calabria,annullare le criticità, i chiaroscuri, la forza di un paradigma eterosessista declinato al maschile. Come Centro di Women’s Studies dell’Università della Calabria speriamo che da questa orrenda vicenda si possa avviare una riflessione seria a partire dal linguaggio utilizzato dai media: parlare non di amore, di gelosia, di passione, ma di violenza, rabbia, calcolo e orrore. Speriamo che da qui si possa rimettere al centro la vita delle donne, la dignità delle persone, a partire dall’individuazione di nuove prospettive di analisi, dalla proposta di percorsi formativi ed educativi, dal sostegno ai centri antiviolenza, rafforzando ciò che esiste e resiste, spesso a fatica. Rinnoviamo la nostra vicinanza alla famiglia di Fabiana, e a tutte le vittime di femminicidio"

lunedì 27 maggio 2013

Cesare Lombroso e la specificità calabrese

Una ragazzina di quindici anni, Fabiana Luzzi, viene uccisa in maniera atroce dal suo "fidanzato", poco più grande di lei, in un paesino in provincia di Cosenza. La lettera di una "trentenne calabra, direttore delle relazioni esterne di una multinazionale" inviata e poi pubblicata da Il Corriere della Sera con il titolo Sono nata nella terra dove è stata uccisa Fabiana, io sono fuggita lei non c'è riuscita, ha scatenato una serie di reazioni tra chi, come si legge su Scirocco News, non riesce a scorgere l'attinenza tra l'omicidio di una ragazzina e il fatto che fosse nata in una certe regione e si oppone all'immagine di una Calabria terra barbara e retrograda, dove gli uomini sono tutti dei padre padrone con la clava e le donne tutte vittime e sottomesse. Un omicidio riconducibile insomma ad una sorta di "specificità calabrese", così come per l'omicidio di Sarah Scazzi si era parlato di cultura meridionale. Doriana Righini nel suo La rivincita di Lombroso, scrive che, come affermava Rosa Luxemburg, il primo gesto rivoluzionario è chiamare le cose con il loro vero nome e che quindi, riprendendo le parole di Renate Siebert, non si può che definire razzista quanto espresso nella lettera pubblicata dal Corriere della Sera, poiché " una storia come questa potrebbe essere accaduta in qualsiasi altro posto d’Italia. Trovo assolutamente razzista e aberrante che si possa parlare, in questa vicenda, di specificità calabrese [...] Per come conosco la Calabria devo dedurre che chi sostiene queste tesi è sostanzialmente razzista ”. // Alcuni articoli correlati in Marginalia: Il ritorno del meridionale mafioso e omertoso, Il colore delle donne meridionali, I meridionali sono meno intelligenti. E le meridionali ancora meno

Assata Shakur e Angela Davis al Mlfa

Riesco solo stasera ad ascoltare la trasmissione trasmessa qualche settimana fa dal Mlfa a proposito di Assata Shakur, militante delle Black Panther inserita recentemente nella lista dei terroristi più ricercati dell'Fbi. Con spezzoni di dichiarazioni della stessa Assata Shakur e un commento di Angela Davis, vengono ripercorse le tappe della vicenda che la vedono coinvolta  (dalla sparatoria durante un fermo di polizia all'arresto, dalle torture in carcere alla fuga grazie all'aiuto di alcune compagne fino agli anni come rifugiata politica a Cuba), mettendo in luce le poste in gioco dell'attuale inserimento del suo nome nella lista dei "terroristi". Potete ascoltare la trasmissione qui, grazie al Mfla per questo prezioso documento // La foto è un frammento di una circolare dell'Fbi via Daily News

Analisi socio-politica delle pubblicità: genere, classe, razza, età e eterosessismo

Presentazione del volume a cura di Laura Corradi Specchio delle sue brame. Analisi socio-politica delle pubblicità: genere, classe, razza, età e eterosessismo (Ediesse, 2012) alla Biblioteca italiana delle donne lunedì 27 maggio (sul Server Donne maggiori info). Indice del volume: Specchio delle sue brame. Semiotica femminista e analisi socio-politica intersezionale nei commercials (Laura Corradi), Pubblicità di classe. Disuguaglianza, differenza e distanza (Emanuela Chiodo e Laura Corradi), "Sesso" e "razza" al muro. Il sistema razzismo/sessismo in pubblicità (Vincenza Perilli), Eteronorma e immaginari lgbt nelle pubblicità (Marta Baldocchi e Angela Tiano), Eternamente giovani: L'ageism nelle pubblicità (Laura Corradi), Per una sociologia politica del culo femminile nelle pubblicità italiane (Laura Corradi). Sul tema si veda anche 1, 2, 3 ...

sabato 25 maggio 2013

Genre & Colonization / Gender & Colonization

E’ on line il primo numero della rivista internazionale bilingue (inglese / francese) Genre & Colonization / Gender & Colonization dedicata esclusivamente alle interazioni tra genere e storia delle donne, storia della sessualità e storia coloniale. Questo primo numero (primavera 2013), a cura di Ryme Seferdjeli e Christelle Taraud è dedicato alla Algeria coloniale (1830-1962). Il numero comprende anche un colloquio con Djanina Messali-Benkelfat, figlia di Messali Hadj che parla di suo padre ma anche di sua madre, Emilie Busquant, partner a lungo del Padre del nazionalismo algerino e lei stessa attivista di primo piano. Grazie a Barbara Spadaro per la segnalazione.

Donne e genere in contesto coloniale

Finalmente è online il sito dedicato al convegno Femmes et genre en contexte colonial che si era svolto a Parigi nel gennaio 2012 e del quale avevamo publicato anche uno degli abstract degli interventi, ovvero la relazione di Barbara Spadaro, The very enjoyment of Whiteness. Class, Gender and Italian bourgeois women between the metropole and colonial Libya (1900-1940). Il sito (http://genrecol.hypotheses.org/) raccoglie le registrazioni audio di quasi tutti gli interventi, della tavola rotonda finale e delle discussioni, accompagnate da rinvii a risorse e materiali attinenti al convegno e alle sue tematiche. Di seguito la  presentazione a cura di Pascale Barthélémy, Anne Hugon, Christelle Taraud et Fabrice Melka del sito, in francese ed inglese. Grazie a Monica Di Barbora per la segnalazione! // Nous avons le très grand plaisir de vous annoncer la création du site internet dédié au colloque « Femmes et genre en contexte colonial», qui s'est tenu à Paris en janvier 2012. Vous y trouverez les enregistrements audios de (presque) toutes les communications, de la séance plénière (table ronde) et des discussions, accompagnés d'un ensemble de liens vers des ressources ayant trait au colloque et à ses thématiques. Vous pouvez aussi faire vivre ce site en postant vos commentaires sur les différentes communications - n'hésitez  pas ! Merci de bien vouloir faire circuler aussi largement que possible cette information dans vos réseaux // We are pleased to announce the creation of a new website dedicated to the Conference "Women and Gender in Colonial Contexts" which was held in Paris in January 2012. On this website you will find a recording of all the papers given at the Conference, including the plenary session (round-table) and debates; as well as several links to other web resources on related themes. You are most welcome to take part in the life of the website by posting comments on the various presentations -- please, feel free to do so! Please circulate the information widely among your own networks

giovedì 23 maggio 2013

Autoritratti / Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea

Tra gli incontri paralleli alla mostra Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea, sabato 25 maggio al MAMbo incontro con Giovanna Zapperi curatrice, tra l'altro, della recente traduzione francese del celebre Autoritratto di Carla Lonzi. Colgo l'occasione per segnalare che la versione in italiano della relazione introduttiva di Giovanna Zapperi al convegno Carla Lonzi : critique d’art et féministe, organizzato da Travelling Féministe, è ora disponibile sul sito di UniNomade. Buona lettura! // La fotografia è un'opera di Francesca Woodman, Untitled, Providence/Rhode Island, 1975 - 1978.

Femminismo materialista / Non si nasce donna a Roma

Sabato 25 maggio alle ore 19 presso la libreria Alegre (via Circonvallazione Casilina 72-74),  prima presentazione del volume Non si nasce donna. Percorsi, testi e contesti del femminismo materialista in Francia, a cura di Sara Garbagnoli e Vincenza Perilli e con saggi di Christine Delphy, Maria Gabriella Da Re, Paola Di Cori, Sara R. Farris, Sara Garbagnoli, Colette Guillaumin, Nicole-Claude Mathieu, Vincenza Perilli, Redazione Quaderni Viola, Valeria Ribeiro Corossacz, Joan W. Scott, Renate Siebert, Paola Tabet e Monique Wittig. A seguire aperitivo. Non mancate ;-) // Su Non si nasce donna vedi anche 1, 2, 3 ...

martedì 21 maggio 2013

Storie in movimento / Riunione ZapBo a XM24

Giovedi 23 maggio 2013, alle ore 21, riunione del gruppo locale di Storie in movimento - l'associazione che edita la rivista Zapruder - presso XM24(via Fioravanti, 24 - Bologna) . Odg: Organizzazione presentazione volume Gaia Giuliani e Cristina Lombardi-Diop, Bianco e nero. Storia dell'identità razziale degli italiani (Libreria Modo venerdì 7 giugno) // Stesura calendario prossime iniziative e presentazioni rivista // Varie ed eventuali // Per precedenti riunioni vedi 1, 2 e 3