venerdì 27 novembre 2009

La violenta normalità.

"Ogni anno la stessa storia, ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e tutti pronti a dire: è una emergenza. Nossignori, è bene ripeterlo per l’ennesima volta, la violenza maschile sulle donne è la normalità, si annida nelle relazioni fra i sessi e non ha colore né passaporto. Non accade solo il 25 novembre, ma sempre. Lo hanno capito in Danimarca, dove una donna su tre subisce abusi. Di recente è stata lanciata una campagna contro la violenza domestica. È un gioco interattivo nel quale è possibile simulare di dare, con una grande mano da uomo, uno, due, tre, tanti schiaffi a una donna. Il messaggio finale è «Sei un idiota. Hai perso il gioco quando hai alzato le mani la prima volta». Ottima iniziativa, rivolta ai più giovani, eppure ha raccolto diverse critiche. Chissà perché, è stato ritenuto più di cattivo gusto questo gioco che non la lettera di Marrazzo al Santo Padre. Eppure è violenza anche quella che subiscono quotidianamente le transessuali, spesso costrette a scelte obbligate. O le donne migranti rinchiuse nei Cie, che subiscono violenza da chi – come si legge su Marginalia – «dovrebbe [secondo una certa retorica sessista e razzista] garantire la nostra ‘sicurezza’». Tutto ciò lo sanno bene le femministe e lesbiche che in questa settimana hanno promosso incontri, dibattiti, manifestazioni anche davanti ai Cie, per denunciare gli stupri non denunciabili. In molte continuano a scendere in piazza, sabato corteo a Roma, e speriamo in tante si ritroveranno a Montalto di Castro domenica, dove un intero paese giustifica otto stupratori e dove – come ha scritto Ella de Riva – «la violenza colpisce più dell’influenza, se non uccide, emargina»".

La violenta normalità, di Barbara Romagnoli, pubblicato su Carta [I link nel testo sono a nostra cura]
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