Mentre è in discussione l'apertura di un nuovo Centro di identificazione ed espulsione a Verona, in quelli già esistenti continuano le rivolte e le fughe (le ultime a Ponte Galeria e al Restinco di Brindisi) delle/dei migranti, ma anche i pestaggi, gli arresti, i rimpatri coatti, i respingimenti e i pattugliamenti a difesa della Fortezza Europa. Si moltiplicano però anche le azioni solidali, gli appelli, i piccoli/grandi atti quotidiani di rifiuto, ribellione e non complicità all'esterno dei Cie. In questo clima si terrà, martedì a Milano, il cosiddetto "incidente probatorio" per la vicenda di Joy , la giovane migrante nigeriana che, come tutte/i ben ricordiamo, denunciò il tentativo di stupro da parte dell'ispettore capo del Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli, il quale a sua volta la denunciò per "calunnia". Sappiamo, dai tempi di Processo per stupro, cosa significa per una donna trovarsi in un'aula di tribunale. E sappiamo anche (grazie a decenni di riflessioni e lotte delle donne, in specie di quelle "razzializzate") quanto può pesare, soprattutto in questi casi, il micidiale intreccio di sessismo, razzismo e potere. Martedì, a partire dalle 14, 30 sotto il tribunale di Milano (c.so di Porta Vittoria) si terrà un presidio di diverse realtà antirazziste, femministe e non, gruppi e singole/i, in solidarietà a Joy ed Hellen (la sua compagna di cella, sua unica "testimone a favore"), mentre diversi presidi, azioni di controinformazione e sostegno si svolgeranno anche in altre città (da Roma a Palermo, da Mantova a Taranto, da Ravenna a Pisa, da Perugia a Londra). Non possiamo che augurarci che il moltiplicarsi delle iniziative, degli approcci, dei linguaggi, delle modalità e dei percorsi, riesca a portare non solo un "fattivo" ma anche un efficace contributo a chi, come Joy ed Hellen e tutte/i le/i migranti dentro e fuori i Cie, vivono direttamente sulla propria pelle i risultati di un razzismo istituzionale sempre più feroce e pervasivo.
(Alcuni) articoli correlati in Marginalia:
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7 commenti:
A Torino, lunedì 7 giugno, ci sarà un banchetto informativo con una mostra e videoproiezioni sul tema nell'atrio di Palazzo Nuovo. Inoltre si raccoglieranno le adesioni per il bus per il corteo nazionale contro i CIE che si svolgerà a Modena il 19 giugno.
http://piemonte.indymedia.org/article/9009
A Milano (in piazza S'Antagostino, mercato di via Papiniano), martedì 8 giugno alle 11.30, performance "Le nostre vite recintate. Parole e immagini per dire l'indicibile", in solidarietà a Joy e le altre migranti
Per Carmen: urgentissimamente, mi rinvii la tua mail? Non la trovo più ;-(((
Per Angie e Franci: grazie care, sto leggendo solo ora in varie liste e in rete come è andata martedì, poco tempo ( e meno ne avrò da qui a un mese) per aggiornare in Marginalia ... Quindi ben vengano i vostri commenti ;-)
ehi! certo che te le rinvio :
carmenprovitera@gmail.com
;))
... alors a bientôt
;-)
commento sulle dichiarazioni del dopo corteo anti CIE di Modena del 19 giugno.
http://www.modena2000.it/2010/06/20/il-pd-modenese-a-questore-e-prefetto-%E2%80%9Cmai-piu-modena-sotto-assedio%E2%80%9D/
Ma che coraggio!!! Non sarebbe stato meglio per il PD modenese e non, dire che Modena come le altre città italiane non dovrebbero più essere sedi degli autenici nuovi lager della democrazia, dove cittadini/e vengono imprigionati non solo senza processo, ma senza aver commesso alcun reato, visto che l'Italia ha trasformato in reato una aleatoria presunzione: la clandestinità. Ma dimenticavo: è stato proprio il PD (allora DS) ad inaugurare tale fulgido esempio di democrazia, dove cittadini/e colpevoli solamente di non essere "regolari" col passaporto, secondo i nuovi canoni di una revisione giuridica a dir poco antistorica, tanto difende un modello sociale che vuole (e ci tiene che resti così!) escludere ed emarginare. Proprio da quel momento gli immigrati/e venivano imprigionati per via "amministrativa", ovvero senza processo, senza tutela giudiziaria ma solo sotto custodia di forze dell'ordine e questure, a discrezione delle decisioni "amminsitartive" di prefetti.
Questo era l'inizio che, come avvenuto in altri campi, ha permesso a chi è venuto dopo, di completare l'opera.
Erano i tempi della ministra Turco che ha inaugurato questo obrorio (non solo giuridico) che al PD, evidentemente, interessa assai meno dei muri imbrattati.
Le diffierenze dunque sono risibili rispetto a quel passato, il modello di società, lo stesso.
Che Modena sia civilissima è un dato certo, vorremmo che ciò non si fermasse alla velocità con cui sono stati ripuliti i muri, giacchè la superficialità e l' arroganza dei suoi esponenti democratici esprimono una balordaggine politica assai più preoccupante e pericolosa di quella che li ha tanto stupiti nella giornata modenese di protesta contro i CIE.
Vederli poi in provincia di Brescia, questi moderni democratici, aderire (in ritardo) alla protesta contro la giunta leghista che nega il certificato di residenza ad immigrati/e regoalrissimi anche secondo i crismi della nuova aggressiva borghesia da rapina, mi induce ad esprimere un giudizio quanto meno imbarazzante nei confronti di questi signori che non perdono occasione per esaltare le forme di "protesta dignitosa" mentre si assiste allo scempio di tante vite e di un'intera democrazia buona solo per la propaganda. Quanto a rivederla quell'antica posizione e gli interessi sorti attorno ad essa ....
Anche al macello, per lor sognori dell"opposizioone" bisognerebbe dunque andarci accettando dignitosamente il sacrificio..... L'importante è non cambiare niente di questa finta democrazia condivisa che permette, in un torneo con solo due partecipanti ammessi al gioco, a chi giunge eterno secondo, di portare a casa sempre e comunque, qualcosa che interessa.
Per fortuna ci siamo ancora ad urlare che può non essere così.
Monica Perugini
Comunisti Sinistra Popolare Lombardia
Grazie Monica di questo tuo contributo, e per fortuna che ...
a presto
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