Ancora un senza titolo (e quindi anche senza testo). Intanto però, tra una cosa e l'altra, continuo a leggere Ludovico Geymonat (e Foucault bien sûr). Il "problema" è quello della verità. .
Cara Vincenza, ma sai che non si legge di frequente di qualcunoo qualcuna che legga ancora ludovico geymonat?!? Tuttavia sappi che sei in compagnia. Ho tutti i 12 volumi della storia del pensiero filosofico e scientifico e credo geymonat sia uno dei migliori marxisti italiani ma anche uno dei meno conosciuti ormai. Il suo lavoro sulla libertà e sul realismo scientifico è fenomenale! Che stai leggendo di preciso? Ti abbraccio
Per Valerio: sì, disgraziatamente la verità è diventata quella che amaramente descrivi, e non solo per Berlusconi :-(
Per Mappelope: sì, sembra anche a me ed è un peccato. Geymonat avrebbe ancora tanto da "insegnare" soprattutto ai/alle "giovani militanti". Per quanto mi riguarda nessuna lettura sistematica, non solo in questo momento non potrei permettermelo (nel tempo che mi resta "libero" dal lavoro produttivo/riproduttivo sto tentando di terminare prima delle chiusure agostane una ricerca d'archivio intorno al colonialismo italiano) ma neanche mi interessa. Nel senso che ho individuato quello che per me in questo momento è uno dei grandi "problemi", cioè quello della "verità", ed è questo che guida le mie letture di Geymonat (non era lui che parlava del suo "sconfinato desiderio di sincerità"?), ma leggo senza metodo, passando da un testo all'altro. Comunque "Studi per un nuovo razionalismo" mi è capitato spesso tra le mani ...
Per u*: sono contenta ed "emozionata" del tuo commento. Perché è tanto che non ti sento, tanto che non sappiamo reciprocamente nulla l'una dell'altra e perché è proprio la parresia la verità che mi interessa ... quella verità che richiede una buona dose di coraggio ... magari era facile intuirlo, ma in questo deserto ti ho sentita vicinissima come se riprendessimo un discorso fatto insieme la sera prima ... Ho scaricato l'articolo che non conoscevo, intanto però il post di ieri con "Ovunque stranieri" era per te ... Un abbraccio forte anch'io cara
Per Socialista Eretico: cosa mi ha "affascinato" in Geymonat da spingermi a leggerlo? La sua coerenza morale, l'intrasigenza, il rigore. E poi il fatto che è stato un filosofo, un intellettuale, ma anche (ed insieme) un grande antifascista, partigiano combattente nella 105 Brigata Garibaldi "Carlo Pisacane" (anzi di questa formazione fu uno dei promotori). E non ha mai fatto la tessera al partito fascista anche se questo gli costò la messa al bando dall'Università prima e dalla scuola secondaria dopo ... Insomma dovresti leggerlo ...
5 commenti:
Praticamente: mentire, dimenticarsi di averlo fatto e credere alla menzogna inventata.
Cara Vincenza, ma sai che non si legge di frequente di qualcunoo qualcuna che legga ancora ludovico geymonat?!? Tuttavia sappi che sei in compagnia. Ho tutti i 12 volumi della storia del pensiero filosofico e scientifico e credo geymonat sia uno dei migliori marxisti italiani ma anche uno dei meno conosciuti ormai. Il suo lavoro sulla libertà e sul realismo scientifico è fenomenale! Che stai leggendo di preciso? Ti abbraccio
La parrhèsia : le courage de la révolte et de la vérité. Fulvia Carnevale:
http://www.cip-idf.org/article.php3?id_article=4440
se vai giù nella pagina lo puoi scaricare...
un abbraccio
u*
mai letto. cosa ti ha affascinato di geymonat da spingerti a leggerlo?
Per Valerio: sì, disgraziatamente la verità è diventata quella che amaramente descrivi, e non solo per Berlusconi :-(
Per Mappelope: sì, sembra anche a me ed è un peccato. Geymonat avrebbe ancora tanto da "insegnare" soprattutto ai/alle "giovani militanti". Per quanto mi riguarda nessuna lettura sistematica, non solo in questo momento non potrei permettermelo (nel tempo che mi resta "libero" dal lavoro produttivo/riproduttivo sto tentando di terminare prima delle chiusure agostane una ricerca d'archivio intorno al colonialismo italiano) ma neanche mi interessa. Nel senso che ho individuato quello che per me in questo momento è uno dei grandi "problemi", cioè quello della "verità", ed è questo che guida le mie letture di Geymonat (non era lui che parlava del suo "sconfinato desiderio di sincerità"?), ma leggo senza metodo, passando da un testo all'altro. Comunque "Studi per un nuovo razionalismo" mi è capitato spesso tra le mani ...
Per u*: sono contenta ed "emozionata" del tuo commento. Perché è tanto che non ti sento, tanto che non sappiamo reciprocamente nulla l'una dell'altra e perché è proprio la parresia la verità che mi interessa ... quella verità che richiede una buona dose di coraggio ... magari era facile intuirlo, ma in questo deserto ti ho sentita vicinissima come se riprendessimo un discorso fatto insieme la sera prima ... Ho scaricato l'articolo che non conoscevo, intanto però il post di ieri con "Ovunque stranieri" era per te ... Un abbraccio forte anch'io cara
Per Socialista Eretico: cosa mi ha "affascinato" in Geymonat da spingermi a leggerlo? La sua coerenza morale, l'intrasigenza, il rigore. E poi il fatto che è stato un filosofo, un intellettuale, ma anche (ed insieme) un grande antifascista, partigiano combattente nella 105 Brigata Garibaldi "Carlo Pisacane" (anzi di questa formazione fu uno dei promotori). E non ha mai fatto la tessera al partito fascista anche se questo gli costò la messa al bando dall'Università prima e dalla scuola secondaria dopo ... Insomma dovresti leggerlo ...
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