giovedì 23 luglio 2009

Lapidazioni occidentali

Una donna di origini nigeriane è stata malmenata in un giardinetto a Torino da un gruppo di persone, dopo che suo figlio (un bambino autistico di sette anni) aveva colpito con una pietra un anziano. A nulla sono valse le scuse e le spiegazioni della donna: è stata aggredita, percossa con una pietra e insultata con frasi del tipo "Porta quel bastardo di tuo figlio in manicomio" e l'oramai classico "Tornatene al tuo paese". Ha riportato lesioni guaribili in dieci giorni. Molto probabilmente ora sarò sommersa dai soliti "commenti autistici" (il 97% dei quali non pubblicherò perché palesemente razzisti): mi si ricorderà che la lapidazione è ben altra cosa, che milioni di donne vengono lapidate in Africa, che il razzismo non c'entra niente ... eccetera eccetera.

PS di stamani 25/7: gli eventi (e una cara amica) mi costringono a prendere coscienza del fatto che non solo "il numero delle persone incapaci di "collegare" il cervello alla lingua o alle mani sulla tastiera è in drammatico aumento" ma anche che si è avuta una decisa involuzione culturale e politica che (insieme alla mancanza di un linguaggio, letture ed esperienze comuni), porta spesso a un dialogo "tra sordi" (e sorde). Ribadisco allora tutta la mia più ferma condanna di qualunque forma di violenza sulle donne, dalle diverse forme di femminicidio allo stupro. E i nomi di Safya Husseini, Nurjahan Begum, Amina Lawal ed altre mi sono dolorosamente noti ...
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