Per Sakineh appelli e gigantografie con la sua foto sulle facciate di palazzi (con rappresentanti delle istituzioni davanti in posa), invece per Teresa Buonocore ( la donna uccisa il venti settembre da due sicari su ordine dell'uomo che aveva stuprato la sua bambina e che lei aveva fatto finire in galera), il solito silenzio. Addirittura in un primo tempo le avevano dato della camorrista, a lei che si era opposta a un potere oltre che patriarcale anche mafioso. Ancora una volta sono le donne a rompere questo silenzio: fiaccolata per Teresa oggi a Portici (e in contemporanea a Bologna), per dire no al femminicidio, il nostro, non solo quello d'altrove.
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