Si è spenta all'alba del 5 ottobre a Bologna, dopo una lunga malattia, Paola Rivera, militante femminista della prima ora a Taranto, nei primi anni 70. Difficile riassumere una vita di fronte allo sgomento di una morte. Qualche frammento per ricordarla: una bella intervista dove Paola Rivera racconta il suo percorso di donna e femminista sul sito di Radio popolare Salento, un articolo su Il femminismo e le radio libere nel '77 in Italia e a Taranto e infine, di seguito, la poesia che le ha dedicato in occasione della morte sua sorella Annamaria.
_____________Per Paola
Appartenevi in fondo
a un altro tempo
al tempo del pane e delle rose
della bellezza insieme alla giustizia
della rivolta rabbiosa eppur gentile
che avanza con passo
elegante e misurato
e sparge sul cammino
fiori di campo
ed essenze profumate.
Eppure il sortilegio
della tua voce
sommessa e musicale
che cantava fiabe e sogni
utopie e parabole istruttive
ha spezzato i confini
delle generazioni
poiché recava la fragranza
del pane appena sfornato
l’effluvio di piante
irrorate da poco
l’eco di bambini e di gatti e di cani
ronfanti per le tue carezze
il senso tattile di ricami
e maioliche decorate a mano
il profumo alla lavanda
d’abiti e lenzuola
ripiegati con cura
in cassetti di legno
odoroso e antico.
Bambini e ragazzi
adulti e vecchi
hanno danzato
intorno alla tua bara
al suono desueto di canti ribelli.
E tu signora della vita
che hai maneggiato
con cura e intimità e coraggio
signora della morte
che hai accompagnato
col tuo sorriso
ironico ed arcano
tu ci hai salutati
dalla spiaggia remota
che da due belle estati
t'aspettava trepida e inquieta
Nessun commento:
Posta un commento