Qualche giorno fa si è spento Marco Aurelio Rivelli: solo tramite i suoi lavori - si legge in un ricordo fatto girare ieri dal Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - "molti di noi hanno potuto conoscere aspetti della storia del Novecento di cui è negato l'insegnamento nelle scuole, impedita la divulgazione sui media, omesso ogni approfondimento o iniziativa da parte degli Istituti di Storia contemporanea e del mondo accademico in genere". Rivelli è autore, oltre che di numerosi articoli, di tre volumi. Il primo, Le génocide occulté, basato sulla sua tesi di dottorato discussa nel 1978 a Milano, è stato pubblicato solo nel 1998 (quindi ben vent'anni dopo) da una casa editrice di Losanna in occasione della beatificazione dell'arcivescovo di Zagabria Alojzije Stepinac. L'anno dopo la Kaos Edizioni pubblica L'arcivescovo del genocidio, un libro in cui Rivelli ripercorre le vicende dello Stato indipendente di Croazia, voluto dai nazifascisti negli anni 1941-1945 e dove gli ustascia di Ante Pavelic, sostenuti da Hitler e Mussolini, sterminarono migliaia di serbo-ortodossi e decine di migliaia di ebrei e rom in nome di una purezza etnico-religiosa perseguita anche attraverso l'imposizione di "conversioni" al cattolicesimo, sostenuti dal Vaticano e da parte del clero cattolico croato. Un ruolo di primo piano in questo massacro lo svolse appunto l'arcivescovo Stepinac, beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1998 (rinviamo ad un articolo dello stesso Rivelli pubblicato all'epoca da il manifesto). L'ultimo volume di Rivelli - pubblicato sempre dall'editrice Kaos nel 2002 - è stato Dio è con noi! La Chiesa di Pio XII complice del nazifascismo: eppure vogliono farlo Santo! Volumi che andrebbero letti (o riletti) e che collochiamo a pieno titolo nella nostra biblioteca della memoria .
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