Mi girano un articolo de Il Corriere della Sera che riferisce dell' ultimo studio di Richard Lynn, già noto per aver affermato che le donne sono meno intelligenti perché hanno un cervello più piccolo. In questo ultimo studio, pubblicato sulla rivista Intelligence (!) il novello Niceforo teorizza che "il Sud Italia è meno sviluppato del Nord perché i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali. Anzi, mentre nel Nord Italia il quoziente intellettivo è pari a quello di altri Paesi dell'Europa centrale e settentrionale, più si va verso sud più il coefficiente si abbassa". La causa? Elementare : "con ogni probabilità [è] da attribuire alla mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del Nord Africa". Il mio infimo QI (meridionale+donna+incerte mescolanze genetiche), mi suggerisce di non perdere tempo a commentare ...
5 commenti:
ancora a sto punto siamo, ti rendi conto?
E' risaputo che i test intellettivi sono tarati su individui che appartengono alla classe media e alla razza bianca. Questo significa che persone di basso ceto o di razza nera ottengono mediamente QI più bassi, anche se la loro intelligenza non è affatto inferiore.
E' un limite dei test, non della gente. Le capacità che misurano riguardano fatti o abilità che si imparano in alcuni ambienti culturali. In ambienti diversi, si apprende altro.
Perciò, un test psicometrico non misura quanto sei intelligente, ma quanto fai parte di una determinata cultura. Qualunque studente di psicologia lo sa. Si vede che, al Prof. Lynn, che insegna proprio questa materia, nessuno lo ha ancora spiegato.
Attenzione, emerito Prof! O andrà a finire che, al prossimo esame, saranno i suoi stessi allievi a bocciarla!
iniziamo bene la giornata!
questo genere di cose mi fanno imbestialire, soprattutto perché so bene, almeno per quanto mi riguarda, che queste "credenze" non si limitano ad un coglione che ha il potere di scrivere su un giornale nazionale, ma sono ben più diffuse!
tra tanti, se non tra tutti, è un'idea che con diverse sfumature perseguita il Sud e si ripropone di ampliare ancora di più le distanze col Nord
(so bene quante e quante me ne hanno raccontate per esempio i miei genitori.. e mi pare assurdo come si riproduca questo sistema di separazione e discriminazione!)
io continuerò a fare sempre il possibile perché le-i subalterne-i di qualsiasi "genere" possano avere voce.
un caro saluto, e grazie per il tuo lavoro di diffusione e informazione critica
c*
Per Angie: mi rendo conto purtroppo. Il delirante studio di Lynn dimostra (ma ne avevamo bisogno) quello che, sulla scorta di Balibar&altri/e non mi stanco mai di ripetere, e cioè che il razzismo non è un fenomeno invariante, che tracce di "razzismi" che credevamo "scomparsi" (come il razzismo antimeridionale o l'antisemitismo) permangono, vengono riattivati al momento "giusto", servano a "nutrire" i "nuovi" razzismi ... Un meccanismo complesso e infernale che richiede un'azione a a tutto campo per essere smantellato
Per Alan: grazie, concordo. Intanto il prof Lynn lo abbiamo bocciato qui, non mi sembra poco ;-)
Per Carmen: anzitutto mi fa piacere risentirti, era un po' che non ti affacciavi da queste parti mi sembra. Anch'io, come te, so che purtroppo un certo razzismo "interno" in Italia non è mai venuto meno ... Potrei scrivere un libro inteno di "aneddoti" sulla mia esperienza di "meridionale immigrata al nord", ma più che altro avremmo bisogno di spunti di analisi. Grazie a te e continuiamo a batterci per/al fianco di tutt* i/le subalterni/e del mondo intero
ciao Vincenza ;)
hai ragione in parte circa il fatto che non mi affacciavo da un pò nel tuo blog in quanto non lascio commenti da un pò, ma quasi quotidianamente una sbirciatina la do sempre!
purtroppo la causa principale di ogni mio problema è il tempo!
e so che sembrerà assurdo dire di non averne abbastanza per scrivere un commento, ma potrei giurarti che in certi momenti mi sembra di dover fare economia anche sui respiri!
cmq, mi fa molto piacere di avere un'informazione in più sul tuo conto ;)
meridionale immigrata al nord..
io non sapevo questo di te, come non so molte altre cose, e dopo qualche anno che seguo l'ottimo lavoro che fai tramite il tuo blog, la voglia di conoscere l'Autrice è sempre più forte..
beh, anche io sono meridionale immigrata a Nord, così tanto a Nord che sono sbarcata da Napoli a Parigi!
e dunque vivo cercando di districarmi tra le difficoltà di inserimento in un luogo di cui ignoravo totalmente la lingua, e cercando di studiare in un master che non ha nulla a che fare con la mia formazione universitaria..
e allora ecco spiegato che non vivo correndo (come ho fatto più o meno sempre e come facciamo in tant*) ma in questo momento è correndo che cerco anche di vivere!
già che ci sono, volevo chiederti una cosa:
sto provando a leggere un tuo testo che hai pubblicato: Vincenza Perilli, « Sexe » et « race » dans les féminismes italiens. Jalons d’une généalogie
e se non sbaglio, segnali 3 link per poter leggere l'intero articolo.
il terzo di questi non riesco a visualizzarlo:
L’analogie sexe et « race » : entre anciennes limites et nouvelles impasses.
come mai?
ho forse sbagliato io a capire che si succedono tra loro?
intanto scusami del commento iper-lungo..e sappi che cmq ti leggo anche se non riesco a "partecipare" in qualche modo ;)
un caro saluto
c*
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