Bologna, sabato 1 dicembre
Presidio davanti alle Poste centrali del Coordinamento migranti
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da: Le Poste in gioco
Foglio a cura del Tavolo Migranti, novembre 2007
Sia donne che migranti: qui e ora
La donna migrante che ha parlato dal palco, al termine della manifestazione del 27 ottobre a Brescia, ha continuato a ripetere ostinatamente: Italia, fai qualcosa per le donne! Lei ha parlato come donna, ponendo a una piazza occupata soprattutto da volti di uomini un problema radicale che non si fermava alla legittima richiesta di servizi e di salario, ma affermava la potente presenza delle donne nel movimento dei migranti. Per capirlo, basterebbe guardare ai numeri. Le migrazioni femminili in Italia hanno visto negli ultimi anni un incremento maggiore di quelle maschili, per raggiungere il 50% dei migranti presenti sul territorio, considerando solo i regolari. Più dela metà sono impiegate nel lavoro domestico. Mediamente, il salario di una donna non raggiunge il 60% di quello di un uomo. I numeri, però, non sono solo numeri. Parlano di una domanda essenziale di questo paese, come di tutta Europa: la domanda di quelle attività di riproduzione sociale che le donne italiane ed europee, impiegate al di fuori delle mura domestiche, non possono o non vogliono più svolgere da sole. Lavoratrici che con il loro salario pagano il lavoro di altre donne affinché si prendano cura dei loro figli, degli anziani, della casa. Ciò non intacca, ma anzi conferma, la divisione sessuale del lavoro riproduttivo: anche se alcune donne ne sono liberate, comunque solo parzialmente, sono altre donne a ricoprire quel ruolo.
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[continua ...]
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