domenica 7 dicembre 2008

Le mamme di CasaPound

Il 3 maggio scorso si era tenuto a Bologna un incontro del movimento di donne neofasciste DEA, Donne e Azione (un trafiletto su un quotidiano locale, mi sembra, parlava della nascita di un "femminismo" di estrema destra). La portavoce è tal Maria Bambina, per la cronaca moglie di Gianluca Iannone, dicono ex-picchiatore (ma recentemente ha subito una condanna dal tribunale di Sulmona ...), ex dirigente nazionale della Fiamma Tricolore (poi espulso), candidato, poi non eletto, per La Destra, presidente di CasaPound Italia, ideatore e fondatore di Radio Bandiera Nera e cantante del gruppo nazirock ZetaZeroAlfa ...
Le "rivendicazioni" di DEA (gruppo che può contare sulla trasmissione radiofonica FuturArdita in onda ovviamente su Radio Bandiera Nera e che si è già distinto, mi dicono, in opere caritatevoli come la distribuzione di abiti usati ai poveri in quel di Roma) come riassumeva il suddetto trafiletto (che a suo tempo si era fatto girare anche in varie mailing list) sono il totale appoggio e partecipazione alle iniziative di CasaPound e Blocco Studentesco, ma soprattutto l'attenzione alle tematiche "femminili". Ovvero: richiesta di sostegni da parte dello stato alla maternità, possibilità di mantenere il lavoro in caso di gravidanza, riconoscimento lavorativo dei permessi per l'allattamento e riduzione dell'orario di lavoro delle donne (mamme) da 8 a 6 ore (con stipendio all'85%) per consentire alla donna di meglio accudire i figli, accompagnarli a scuola eccetera eccetera ...
Recentemente quest'ultima proposta è stata rilanciata in grande stile, con la creazione del comitato Tempo di essere madri, che lancia una vera e propria campagna con tanto di raccolta firme (presumibilmente nelle varie sedi di CasaPound oramai sorte in tutta Italia) per "sostenere la proposta di legge del part time alle madri lavoratrici mantenendo lo stipendio pieno". Sorvolo sulle perle stile Omni di memoria fascista presenti nel testo ( "il ruolo della donna nella sua interezza e completezza, nella sua essenza più bella, nella grande potenzialità umana e sociale che esprime ...") e mi soffermo basita a pensare che le "mamme di CasaPound" vivono proprio su di un altro pianeta ... sicuramente non il mio.

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Volutamente questo post è senza link, ma rinvio a :

CasaPound Superstar
CasaPound: il volto attraente dei nuovi fascisti
Ave Italo!
Chi è veramente CasaPound
Un Italo da rottamare
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9 commenti:

Anonimo ha detto...

ehhmm... potrei suggerire di esplicitare "a stampatello" le critiche in modo da renderle chiare anche a noi rozzi maskietti non femministei?

thanks.


p.s.
ipotizzo che la tua critica sia alla riduzione donna=madre, giusto?

Anonimo ha detto...

cara Vincenza,
siamo alle solite, evidentemente....
che dire? mi viene da rimpiangere le donne di Eowyn, capeggiate dalla ormai signora Alemanno, almeno mantenevano un profilo, anche superficialmente, critico nei confronti delle istanze femministe. Voglio dire, per loro il femminismo esisteva purtroppo, e i conti tentavano - assai grossolanamente - di farceli.
Erano antifemministe, ovviamente, da brave Evoliane, ma caspita....meglio le evoliane, anche di bassa levatura, di queste tristi copie delle muliebri icone del Ventennio.
Vado sempre più maturando la convinzione che dovremo riflettere sulla nostra memoria, piuttosto che sulle misere (non)proposte "dalle donne per le donne sulle donne" di CasaPound...
Comunque bel post!
baci
martina

Anonimo ha detto...

Per Socialista Eretico: no, non esplicito per intanto (necessità di dedicare le mie poche energie e il mio pochissimo tempo ad altro), ma intanto ho ritenuto importante far girare la notizia. Certo che contesto il loro ridurre la "donna" a "madre", ma la critica è anche verso l'assoluta retorica populista di questa campagna, fuori dalla realtà: in Italia abbiamo uno dei più alti tassi di disoccupazione femminile, la maggior parte delle donne hanno contratti assolutamente precari o in nero (altro che part-time!), stanno tentando in tutti i modi di rinviarci TUTTE a casa ... per non parlare delle donne migranti che vivono una situazione difficilissima grazie al ricatto rappresentato dal lagame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno ...

Per Martina: ecco cara, questo potrebbe essere il titolo di un incontro "Dalle donne di Eowyn a CasaPound" ;-)
Anch'io credo fondamentale la riflessione sulla nostra memoria, ma l'esperienza di ricerca teorica congiunta alla pratica politica mi rende consapevole della difficoltà di molte di mettere in "relazione" questa "memoria" con l'oggi, di impossessarsene per costruire "strumenti di lotta" quanto mai necessari. In un certo senso questa difficoltà è una delle cose che volevo tematizzare e cercare di superare con Marginalia, ma dopo più di un anno (forse quasi due) mi chiedo se è solo una mia pia illusione
un abbraccio
v.

Anonimo ha detto...

magari ti interessa questo articolo:
http://www.radicali.it/view.php?id=133596
di un gruppetto(donne ed uomini) molto più potente di quelle di Casa Pound.

senza voglia di polemica: io non credo che vi sia tentativo di "spedirvi a casa" se non da parte di minoranze patriarcali sempre meno potenti (ma in Italia cmq più potenti del resto d'Europa).

penso invece che il capitalismo sia anti-femminile per varie ragioni (soprattutto in periodi di crisi),

la principale delle ragioni è l'incompatibilità capitalistica con la maternità ,

da qui la mia convinzione della necessità di investire tantissimo sugli asili nido/nursery aziendali e sull'educazione maschile nella collaborazione domestica ed anche in quella femminile nella scelta di un compagno ( perchè quando si ha dei diritti si diventa sempre responsabili, anche di scelte sbagliate )

Anonimo ha detto...

Il "ci rimandano tutte a casa" era un'iperbole ovviamente, ma più vicina alla realtà di quanto si pensi. Che il capitalismo sia, soprattutto in periodi di crisi)contro le donne, mi vede concorde con te, anche se non penso che la questione sia l'incompatibilità della maternità con il capitalismo. Per asili, nursey azientali, e soprattutto educazione dei maschietti ... sfondi una porta aperta ;-)

Anonimo ha detto...

Pare che veniamo da due mondi paralleli ma non capisco cosa possa passare nella vostra zucca quando dite "Ridurre la donna a madre..."; Ridurre? Pare una bestemmia!

Anonimo ha detto...

Consiglio la lettura del capitolo "Essere madri" in Victoria de Grazia, Le donne nel regime fascista

Anonimo ha detto...

Stanno ritornando tutti questi gruppi di orgoglio machista ("noi sì che ce lo abbiamo duro!") sostenuti (ed è questa la tragedia) da donne.
Tra l'altro, tali gruppuscoli celoduristi si legano anche agli odiosi cattolici, quelli tutti da "apertura alla vita" (che poi si traduce come: "lasciati stuprare senza fiatare e tieniti il figlio del tuo stupratore") "no ai preservativi" (= salviamo la dignità dei poveri spermatozoi, no?), "la donna è madre, e solo madre, W la madonna!"
Di recente ho assistito alla processione di tali legionari di "forza nuova" (e brodo vecchio, commento io, visto che sono il clone del fascismo i tutte le sue fisse ideologiche) che si accompagnavano, a Milano, con i cattolici armati di croce.
Ovviamente il ruolo della donna che sceglie per sé, che non resta incinta, che magari non ha manco bisogno del dio cristiano, non può che fare orrore sia ai cattolici che ai fascisti anno domini 2015. Bello vedere come due dittature anti-donna si leghino insieme facendo comunella! sono sicura che i legionari di forza nuova-casa pound mangiano volentieri le merendine ai pic nic dei cattolici tutti gita con l'oratorio e mogli modello casa del mulino bianco: belle, sceme e deliziosamente incapaci di volere alcunché in forma autonoma, insomma, donne perfette per non fare andare in crisi depressiva ("Non valgo niente! non sono virile!") il maschione fascistone.

p.s il sito di forza nuova è anche più infimo di quello di casa pound e della sua penosa sezione "donne d'azione"

Marginalia ha detto...

Disgraziatamente queste posizioni 'estreme' alla CasaPound/Forza Nuova trovano consenso (o comunque 'passano' senza troppi contrasti) in un sentire comune e diffuso della società italiana, ancora profondamente sessista e maschilista ...