Sul greto del Panaro, in località Ca’nova di San Cesario, in provincia di Modena, c'è un monumento. Qui, il 17 dicembre del 1944, furono ritrovati i corpi di nove uomini e una donna. Quest'ultima era Gabriella degli Esposti, partigiana combattente, attiva nei primi Gruppi di difesa della donna, tra le organizzatrici delle manifestazioni di luglio che avevano visto a Castelfranco Emilia scendere in piazza centinaia di donne contro la guerra, madre di due bambine piccole, Savina e Liduina, e incinta di una terza.
Quando la ritrovarono, il suo corpo era orrendamente mutilato. Prima di fucilarla, era stata bestialmente torturata, le avevano cavato gli occhi, tagliato i seni, squarciato il ventre. La sua morte accellera il passaggio di molte donne della zona alla Resistenza. In suo nome si costituirà la formazione partigiana Gabriella degli Esposti, la prima (e credo unica) formazione partigiana costituita da sole donne.
La ricordo oggi, nell'anniversario della morte, insieme a tutte le altre partigiane uccise dai nazifascisti. Scavo nella memoria e nella storia, questa memoria e questa storia che continuamente si tenta di ricacciare nell'oblio, di mistificare, stravolgere, cancellare ... Non a caso ci penso oggi, mentre, tra le cosiddette "notizie del giorno" c'è Gianfranco Fini, osannato (anche da certa sinistra) dopo il suo discorso inaugurale al convegno “Settant’anni dalle leggi antiebraiche e razziste, per non dimenticare”, nella sala della Regina a Montecitorio. Addirittura c'è chi ha visto nel suo discorso una radicale messa in discussione del mito degli italiani brava gente ... ma l'operazione di Fini è un'altra, proprio un'altra. Peccato che la maggiornaza degli/delle italian* non se ne accorgerà ... A meno che, continuando così, non siano costrett* ad accorgersene. Ma forse troppo tardi (e sulla pelle di tutt*).
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La ricordo oggi, nell'anniversario della morte, insieme a tutte le altre partigiane uccise dai nazifascisti. Scavo nella memoria e nella storia, questa memoria e questa storia che continuamente si tenta di ricacciare nell'oblio, di mistificare, stravolgere, cancellare ... Non a caso ci penso oggi, mentre, tra le cosiddette "notizie del giorno" c'è Gianfranco Fini, osannato (anche da certa sinistra) dopo il suo discorso inaugurale al convegno “Settant’anni dalle leggi antiebraiche e razziste, per non dimenticare”, nella sala della Regina a Montecitorio. Addirittura c'è chi ha visto nel suo discorso una radicale messa in discussione del mito degli italiani brava gente ... ma l'operazione di Fini è un'altra, proprio un'altra. Peccato che la maggiornaza degli/delle italian* non se ne accorgerà ... A meno che, continuando così, non siano costrett* ad accorgersene. Ma forse troppo tardi (e sulla pelle di tutt*).
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9 commenti:
Grazie per questo post.
Degli avvenimenti storici vanno ricordati non solo le vicende dei grandi protagonisti ma anche di coloro vcome Gabriella degli Esposti che apparentemente non sono stati grandi protagonisti ma il cui ruolo è stato ugualmente molto importante.
Ciao
Paolo Borrello
Ciao.E' bene ricordare sempre,soprattutto di questi tempi di revisionismo,le figure dei partigiani e delle partigiane che hanno dato tutto per la libertà di questo nostro paese.Ti ho linkato sul mio blog.
Grazie a entrambi dei commenti, e ad Alieno grazie anche per il link. Ti ho linkato anch'io, carino il tuo post su Donna Assunta ;-)
Ciao Vincenza :-)
ricordare perche' non succeda piu'. E per far tacere chi cerca di sdoganare e minimizzare in ogni modo le colpe orrende del fascismo.
Un abbraccio resistente.
Enzo.
Abbraccio resistente anche a te :-)
bellissimo contributo, davvero...
aggiungerei al commento di enzo oltre a quello che giustamente dice... ricordare per far tacere chi cerca di manipolare ciò che è stato il fascismo per renderlo attraente agli occhi delle nuove generazioni...
nuovi nomi, nuove forme, sempre lo stesso schifo!
chiudiamo casa pound ora e ovunque!
s.
Hai ragione, questo è uno degli aspetti iù "pericolosi" ed anche più difficili da contrastare e purtroppo non riguarda solo CasaPound ma anche tante altre realtà (anche militanti, anche "di sinistra) che contribuiscono a rendere "attraente" o "trendy" il fascismo ...
Restiamo in contatto
Grazie Vincenza. Non sapevo fosse esistita una formazione partigiana di sole donne. Quuesta vicenda mi ha fatto pensare ad un libro che ho letto in questi giorni:
'Zoya. La mia storia', autobiografia di una giovane militante della RAWA, l'associazione rivoluzionaria delle donne afghane. Non per caso le militanti della Rawa conoscono e studiano la resistenza italiana. Un abbraccio da Patrizia
Patrizia carissima, molto bello cominciare il 2009 con un tuo "consiglio di lettura", che immagino prezioso come sempre. Lo cercherò presto, un abbraccio forte
v.
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