Tra questi la vicenda dell'Italo qui di fianco, assurto alla ribalta dopo il Pride nazionale grazie - sembra - ad un intervento critico di Sabina Guzzanti e ad un articolo del Corriere di Bologna sul presunto linciaggio con "toni da fatwa e minacce" contro il grafico bolognese inventore di Italo (spero di poter definire fazioso questo articolo senza temere di essere stigmatizzata come una "dura e pura". Del resto non me ne stupirei, è notorio che nelle fasi di recrudescenza fascista in senso lato c'è sempre chi è pronto a dare una mano quando si tratta di criminalizzare chi in un modo o nell'altro non si adegua ad una certa "norma". E disgraziatamente sappiamo qual è la norma che va per la maggiore da un bel po').
All'articolo del Corriere ha risposto il coordinamento Facciamo Breccia (trovate il comunicato in coda a questo post), che ha indetto per dopodomani sera un'assemblea cittadina, Quel che resta del Pride. Quindi evito di dilungarmi e mi limito a qualche precisazione e ad una piccola notarella finale.
Le precisazioni le ritengo necessarie visti i tempi e perché nel comunicato della Breccia il mio articolo Un Italo da rottamare viene indicato come quello che ha dato il via alla "campagna" per la cosiddetta rottamazione di Italo. In un certo senso è vero, poiché ho scritto questo post in tempi decisamente preistorici rispetto all'esplosione del "caso Italo", ovvero il 29 maggio, dunque quasi un mese prima del Pride. Ma la "campagna" non c'è stata: nonostante avessi inviato - in forma rigorosamente non anonima - il mio articolo a svariate liste di discussione, siti e quotidiani cartacei e online (compreso GayNews di Franco Grillini), i problemi che sollevavo sono caduti sotto una spessa coltre di silenzio, ad esclusione del sito dell'AAP (che in Ricordare Stonewall ha ripreso il mio post), del blog Paesanini Land, del link nella rubrica Posizioni di Incidenze e del vago accenno ad Italo (ma non al mio post) nel comunicato di "adesione critica" al Pride di Facciamo Breccia. Un po' pochino, mi pare.
E stendo un pietoso velo, anzi una trapunta, su chi ha liquidato la faccenda con la storiella (oramai vecchia) che Italo fosse solo una simpatica o ironica trovata. E, sia detto per inciso, non mi riferisco soltanto ad Arcigay (e zone limitrofe). Il comitato promotore/organizzatore del Pride, restato su questa questione muto per un po' troppo tempo, non era solo l'Arcigay ...
In ogni caso visto che oramai sono balzata agli onori della cronaca e già vengo indicata da qualcun* come "cattiva maestra" ci tengo a precisare che la presunta (e fallita) "campagna" era per rottamare Italo e non certo il suo inventore, Lorenzo "Q" Griffi. Che comunque, e va detto, mi sembra molto meno "innocuo" di come i suoi difensori del Corriere e dintorni vorrebbero far credere. Per lo meno a prestar fede a quanto scrive nel forum di destra (vicino a CasaPound) di Vivamafarka. Non ho avuto tempo (e non penso che ne avrò) per leggere le presunte minacce e insulti di cui è stato vittima nel web. Ma sfido chiunque a trovare ombra di insulti e minacce nelle prese di posizione di quant* hanno "aderito" (in maniera molto poco anonima) alla cosiddetta campagna "lanciata" da Un Italo da rottamare. Ma condivido anch'io il desiderio (che mi auguro sia ancora legittimo) espresso da molt* di non avere rapporti di sorta, politici e non, con questo ennesimo signor "Q" ( e qui sono costretta come Debord a non dire tutto. Ma chi ha memoria lunga non ha bisogno che io scriva di più).
E con le precisazioni ho finito.
Per quanto riguarda la notarella: era stato pubblicato in maggio, sempre sul Corriere (che coincidenza!), l'articolo che annunciava l'apertura della sede bolognese di CasaPound. Con toni che oserei definire fin troppo sobri visto che i personaggi che ruotano intorno a questo "centro sociale di destra" non sono precisamente delle mammolette. Eppure, quando vuole, il Corriere sa usare ben altri toni ... Fate pure due più due.
E con questo chiudo, anche perché ho fretta. Devo mettermi a lavorare: disgraziatamente come ebbe a scrivere Clara Zetkin all'amico Karl Kautsky "il denaro è merda, ma purtroppo la merda non è denaro".
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Risposta di Facciamo Breccia all'articolo del Corriere di Bologna:
Facciamo Breccia intende chiarire alcune “imprecisioni” pubblicate nell’articolo “Gay radicali contro il grafico del pride Bologna: «quel manifesto l'ha fatto un fascista»” apparso sul Corriere di Bologna in data 20 luglio 2008.
Facciamo Breccia, che si dichiara dalla sua nascita antifascista, in questo momento storico ritiene che l’antifascismo debba essere al centro della riflessione e dell’azione del movimento lgbt e di tutti i movimenti. Proprio su questa base era stata mossa una critica al Bologna Pride, a nostro avviso eccessivamente “neutro”, e alla campagna di comunicazione ideata per il pride bolognese stesso da Lorenzo Q Griffi, membro del Direttivo Bologna Pride: “Sabato 28 giugno saremo anche a Bologna, per dare visibilità a i valori etici che Facciamo Breccia promuove e rilancia ogni giorno: autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione. Parteciperemo con uno spezzone di Facciamo Breccia perché i nostri corpi e le nostre pratiche abbiano la meglio, senza alcuna ambiguità, su marionette e pupari, specie quelli che, come "Italo" non rappresentano né orgoglio né gioia né liberazione”, si può leggere nel documento di partecipazione di Facciamo Breccia.
Questo è il nostro posizionamento politico a cui altri danno l’etichetta di “radicale” o “duro”.
L’uso dell’immagine di un neofascista per promuovere il pride (la figurina di Italo che “odia i froci ma ama il suo camerata” a cui si riferisce l’articolo del Corriere) non è stata criticata solo da Facciamo Breccia ma anche, ad esempio, dal blog http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/ che ha lanciato la campagna “Un Italo da rottamare”. Proprio in seguito a questa campagna sono divenute note, (pubbliche lo erano già) le posizioni di Lorenzo Q Griffi che sul forum Vivamafarka – destra radicale e dintorni, affermava: “Verosimilmente il fatto che è stata proprio l'interazione col comitato pride che mi ha reso "fascista”".
Facciamo Breccia ricorda anche di non avere mai usato la parola “fascista” né per definire il Comitato Bologna Pride né Arcigay - al contrario di quanto invece ha fatto il presidente di questa associazione, Aurelio Mancuso, nei confronti di Facciamo Breccia in un comunicato pubblico - proprio perché sappiamo cos’è il fascismo e non lo confondiamo né con il qualunquismo né con l’incapacità di accettare il dissenso politico.
Rigettiamo fortemente il tentativo messo in atto da Arcigay e Comitato Pride Bologna di criminalizzare Facciamo Breccia e diffonderne una visione violenta: ovviamente noi non abbiamo minacciato nessuno e Lorenzo Q Griffi può fare e andare dove vuole, noi vogliamo solo non dover fare politica con lui. Invece utilizzare frasette anonime che sarebbero apparse sul web per attaccare Facciamo Breccia ci sembra davvero una miseria politica a cui non vogliamo prendere parte.
Facciamo Breccia è un coordinamento che basa la propria analisi e il proprio agire sull’autodeterminazione, l’antifascismo e l’autorganizzazione, che utilizza pratiche di movimento mai violente e che, nonostante i tentativi di ridurci alla mera difesa di noi stesse/i in tribunale e sui media, continuerà il proprio percorso. A partire da martedì 22 luglio quando proprio a Bologna Facciamo Breccia ha indetto, insieme a Antagonismo gay, Fuoricampo e Coordinamento trans Sylvia Rivera Bologna, l’assemblea “Quel che resta del pride” (ore 21, 30, Vag 61, via Paolo Fabbri). La nostra unica arma sono le parole, chi vuole può ascoltarle e dire la propria, chi non vuole la smetta di indicarci ridicolamente come “soggetto pericoloso”.
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27 commenti:
Ave Vincenza!
Sono senza parole. L'antifascismo non solo non sembra essere più un valore imprescindibile ma diventa anche una cosa da estremisti, da radicali.
Rileggendo le dichiarazioni di Lorenzo, riportate dal sito di Grillini "Sono uno curioso(...) mi sono iscritto a quel forum poco prima del Pride solo perché mi interessa parlare con chi non la pensa come me" mi sembra sia chiara la sua posizione politica che non è antifascista: quelli di casa Pouind diventano genericamente "altri che non la pensano come me". Per quanto mi riguarda un fascista è un fascista non uno che non la pensa come me...
Appena ho un po' di tempo tornerò sulla faccenda anche nel mio blog. Per il momento ti do la mia solidarietà, continuiamo a stare con gli occhi aperti e a usare la mente in maniera critica...
Certo che tristezza leggere, sempre sul sito di Grillini, "quel manifesto che voleva solo prendere un po' in giro lo stereotipo del gay di destra".
Magari picchiare i froci fosse uno stereotipo, se non corrispondesse a verità avrebbe salvato la vita a molte persone... Anche a chi magari non è omosessuale ma viene lo stesso percepito come diverso dai fascisti, perché non la pensa come loro, e, in quanto diverso, viene picchiato proprio come i froci, come è successo a Nicola Tommasoli...
Vincenza, tu ci hai messo la faccia più di tutt* , sappi che sono con te anche adesso, non solo nell'aver inventato il fatto che l'icona-italo ( e non il signor q , questo è ovvio!) fosse da rottamare. Ave, io non metto la testa sotto la sabbia.
Saluti femministi
Paola Guazzo
Per Anonimo/a: Ave anche a te (?)
Per Alessandro: Condivido tutto quanto scrivi, soprattutto trovo importante il tuo sottolineare la "concretezza" del camerata Italo e il fatto che i "froci" possiamo essere in un dato momento tutt* ... E temo che in futuro sarà anche peggio.
Per Paola: Non ho mai dubitato di poter contare sempre su di te cara. E poi lo sai, io la faccia ce la metto volentieri e non è la prima volta. E spesso ne ho subito anche conseguenze non proprio piacevolissime. Il punto è un altro, ma forse non è il caso affrontare ora (pubblicamente e precipitosamente) l'argomento.
Un abbraccio a tutt* e buona serata
Grazie per il post che chiude il cerchio.Antifascismo sempre.
Mario
Oltre a Italo, mi aveva lasciata molto "perplessa" Clara (incinta) pensa che l'utero sia suo E DELLA SUA COMPAGNA...
Sarà che non ho il senso dell'umorismo ;)
Per Mario: grazie a te, anche se non sono certa che questo post chiuda il cerchio ... nel senso che sicuramente avremo altri Itali da combattere ...
Per Sev: in quanto a senso dell'umorismo in certe circostanze ne ho poco anch'io ;-(
Per quanto riguarda Clara però avevo pensato semplicemente a una situazione che oramai non è neanche più tanto anomala, e cioè una coppia di lesbiche che hanno fatto ricorso all'inseminazione artificiale o altre soluzioni. Ricordi l'ultimo episodio del film Women (in realtà il titolo originale è If these walls could talk) di Jane Anderson?
In ogni caso riparliamone e se ti capita di ripassare da qui lasciami un tuo recapito web - blog o altro - non riesco a risalire a te dal profilo Blogger e in genere mi piace vedere con chi chiacchiero in Marginalia :-)
Ciao Vincenza
Ci siamo conosciute al flat di bologna.
Speravo bastasse sev per farmi riconoscere :)
Coppia lesbica, inseminazione artificiale o qualsiasi altra situazione, penso sia indiscutibile che il mio corpo è mio! Women, non ricordo bene, ma non mi sembra che la partner volesse appropriarsi l'utero dell'altra.
Baci
S.
Séverine!!!
non farci caso, mi ricordo benissimo di te (anzi mi ripromettevo di scriverti mail presto), solo che forse l'arteriosclerosi comincia ad avanzare ;-)
Per il discorso su Clara, capisco quello che vuoi dire ... mi hai fatto pensare e mi domando perché la cosa non mi è balzata immediatamente agli occhi . Anche perché la stessa frase detta da una donna etero ("l'utero è mio e del mio compagno")mi avrebbe fatto imbestialire ...
E cosi stanotte avrò qualcosa sul quale riflettere ... grazie a te!
Je t'embrasse
v.
Ciao V.
Ho scritto un post sul mio blog sui fatti di Bologna. Quando hai un po' di tempo dagli un'occhiata. Come al solito mi farebbe piacere cosa ne pensi...
sarei curioso di sapere, quando dici "e qui sono costretta come Debord a non dire tutto. Ma chi ha memoria lunga non ha bisogno che io scriva di più", a cosa ti riferisci :)
Per Alessandro: commento sul tuo blog
Per "Q": Mi riferisco all'incipit dei Commentari sulla società dello spettacolo. Cito: "Possiamo essere certi che questi Commentari saranno conosciuti rapidamente da cinquanta o sessanta persone; che non sono poche di questi tempi, e trattando di questioni così gravi. Ma è anche perché in certi ambienti ho fama di essere un intenditore. Bisogna inoltre considerare che la metà, o pressappoco, dell'élite che si interesserà al libro è composta da persone la cui occupazione è il mantenimento del sistema di dominio spettacolare, e l'altra metà da persone che si ostineranno a fare tutto l'opposto. Dovendo perciò tener conto di lettori attentissimi e diversamente influenti, non posso ovviamente parlare in tutta libertà. Soprattutto devo stare attento a non istruire troppo chiunque".
al "buon" Q oltre a debord consiglierei la lettura di Th.W.Adorno, Minima Moralia; altro che Pound, che come poeta oltretutto è illeggibile. Interi versetti dei Canti Pisani dedicati a Ben (Mussolini) e Claretta. Neanche su "Cassero magazine" mai visto tanto gossip di quarta concentrato!
*evidentemente* mi sono spiegato male, rotfl. non ti chiedevo un approfondimento sull'opera di guy debord (di cui certo non nego la tragicomica pertinenza ;), solo ero curioso di sapere quali fatti pertinenti alla mia persona stessi annunciando di omettere. no, così, giusto perchè mi sono sentito chiamato un po' in causa, e dato che non credo ci conosciamo. ^___^"
Per "Q": Confesso di rispondere con un certo imbarazzo ... capisco che l'aver raggiunto una qualche notorietà può, in alcuni soggetti, ingenerare eccessi di egocentrismo. Io non ho affatto annunciato di omettere fatti pertinenti alla tua persona come scrivi (e quindi conoscerci o meno è ininfluente).
Parlavo di "ennesimo signor Q" riferendomi a un processo oramai quasi ventennale nel cui quadro il "camerata Italo" è soltanto la "replica" più recente.
Per Paola: meno gossip più Minima Moralia non mi sembra un consiglio da sottovalutare ;-)
il testo del post in merito mi sembrava assai ambiguo, quindi ho chiesto spiegazioni. ti ringrazio molto per la precisazione.
Di niente, sono qui apposta.
Ciao Vincenza!
Anche a me, come a Séverine, non sono piaciuti né Italo né Clara. Sarà che l'idea di coppia come un sol corpo e una sola anima non è proprio nelle mie corde...
Segnalo una lettura interessante: Mirco Dondi. La lunga liberazione. Giustizia e violenza nel dopoguerra italiano. Editori Riuniti.
Buona estate!!
Patrizia
Patrizia!
Che piacere ritrovarti nel deserto agostano ;-)))
Ti pensavo (e volevo farmi sentire) anche a proposito dei QV.
Quanto dici a proposito di Clara è sacrosanto! Séverine (con la quale abbiamo continuato la chiacchierata via mail) ha toccato un punto importante, che personalmente mi ha messa anche un po' in crisi. Uno di quei momenti che ti fanno pensare: ma allora un blog non è inutile, magari non riesco a far pensare altr*, ma qualcun* fa pensare me!
Meditavo infatti di riprendere l'argomento in un nuovo post, ma i miei tempi sono come sempre elefantiaci...
a presto e grazie per il tuo consiglio bibliografico che mi sarà prezioso come sempre
un abbraccio
v.
Ma chi l'ha detto che un gay non possa essere fascista e viceversa?
La storia dei movimenti fascisti ne è piena. (Ernst Roehm, Heydrich, Farinacci, si vocifera anche dello stesso Hitler., ecc.)
Eppoi mi pare che continuino a presentarsi così...
saluti
chi l'ha detto non lo so. Io no di certo. Se ti rileggi il mio primo post su Italo (Un Italo da rottamare) dico anzi proprio il contrario, che omosessuali (di ambo i sessi) di destra sono sempre esistiti. Il problema non è quello. E' che un* fascist* (anche se omosessuale) è un fascista e non voglio avere niente da spartire con i/le fascist*, tantomeno quelli di CasaPound. Punto
Cito: "era stato pubblicato in maggio, sempre sul Corriere (che coincidenza!), l'articolo che annunciava l'apertura della sede bolognese di CasaPound. Con toni che oserei definire fin troppo sobri visto che i personaggi che ruotano intorno a questo "centro sociale di destra" non sono precisamente delle mammolette." Bene, visto che siete così ben informati, a chi vi riferite quando scrivete parole di questo tenore? Su, tirate fuori nomi e cognomi gentilmente...
Non c'è nessun nome da "tirare fuori", perché sono nomi già noti, pubblicati su quotidiani nazionali in seguito a vicende non proprio edificanti. Rinvio, ad esempio, a questo articolo del Messaggero:
Da dove viene il leader di Casa Pound
o a quest'altro di Repubblica:
Sgominata banda
No non ci siamo. Quello a cui rimandi è un articolo dove l'unico nome che può avere a che fare con Casapound è quello di Alessandro Vigliani, che peraltro non ha ricevuto nessuna condanna. E poi? Cos'è, non avete nemmeno idea di chi frequenti Casapound a Bologna... guardate nel vostro orticello, scoprirete solo piante infestanti e mele marce... Bah!
Intanto, poiché insisti, comincia a tirare fuori il tuo di nome! Poi puoi magari andare a leggerti il paginone di ieri su Il Manifesto, non ho tempo e voglia di cercarti il link, ma sono certa che te la cavi da sol*
Letta da tempo, visto che c'era il link anche su Vivamafarka... ma non sono nomi che hanno a che fare con Casapound Bologna, tutto qui.
Tutto il resto è noia...
Ah dimenticavo, sono Bianca da Bologna. Saluti.
D'accordo per la noia
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