sabato 23 luglio 2011

Strage di Oslo: ritratto di un fondamentalista. Bianco, cristiano e di destra

Dopo aver blaterato di presunti attentatori fondamentalisti islamici i media sono stati costretti oggi a confermare la notizia che il responsabile della duplice strage avvenuta ieri in Norvegia (attentato nel centro di Oslo e sparatoria sull'isola di Utoya, nel corso del meeting dei giovani laburisti, più di novanta morti in tutto), è Anders Behring Breivik, norvegese, bianco, cristiano, legato ad ambienti di estrema destra, ultra-nazionalista, ferocemente anti-islamico e autore di testi, pubblicati in rete, che non lasciano dubbi sulle sue motivazioni di tipo politico. Ma ora diranno probabilmente che era uno "squilibrato".

5 commenti:

  1. Incommentabile (nel senso che si commenta da se!),no?
    Guarda che ho segnalato nel blog il libro della Delphy, ma però poi mi aspetto che ci fai una recensione:)

    RispondiElimina
  2. Dopo il tuo post, man mano che la notizia del "fondamentalista biondo" faceva il giro della rete, ho letto articolo di Sofri (junior):

    http://www.wittgenstein.it/2011/07/23/il-buonismo-non-paga/

    Un attacco doveroso ma ipocrita secondo me ai quotidiani di destra. Se sono stati questi a dare voce nella maniera più becera ai sospetti sul coinvolgimento nella strage dei "fondamentalisti islamici", anche a sinistra non è che poi ci fossero state delle prese di distanza dal "sospetto" (cioè: perché la prima cosa che si pensa sono i fondamentalisti islamici?), almeno mi pare.

    RispondiElimina
  3. Concordo, ecco perché parlavo semplicemente di "media". La stampa (mainstream) di "sinistra" ha contribuito a suo modo, e non da ora, al consolidamento di un certo immaginario dell'"altro/a", che rende possibile "sospetti" su alcuni soggetti e "non-sospetti" su altri. Ci sono migliaia di fondamentalisti di destra, bianchi immacolati,a spasso per l'Europa, ma li scopriamo solo quando avvengono episodi eclatanti come questo o (sempre nella nostra cristianissima Europa)l'omicidio in tribunale di una donna colpevole di essere "visibilmente" musulmana (avevo scritto un post, lei si chiamava Marwa al Sherbini, se non ricordo male - ora non ho il tempo di fare ricerca). Insomma, hai toccato uno dei nodi. Grazie

    RispondiElimina
  4. Il processo, ora, sta avvenendo a porte aperte o a porte chiuse?

    RispondiElimina